Ripartire da 9, con sano realismo, idee e uomini nuovi. E fiducia...

L'ad Grella e il presidente Pelligra al

L'ad Grella e il presidente Pelligra al "Massimino" 

Max Licari sul futuro societario, tecnico e strutturale, all'indomani della conclusione della stagione agonistica.

9️⃣ Nove punti fermi da cui prendere le mosse per programmare un futuro vincente.

➡️ Ripartire con rinnovata fiducia da due basi incontrovertibili:
-gli errori commessi. Molti e, talora, gravi e reiterati. Così come, per onestà intellettuale, anche dagli aspetti attuali che, comunque, possono essere considerati "futuribili";
-la consapevolezza di avere una società economicamente solida e intenzionata a sviluppare un progetto vincente nella nostra città. Il presidente Pelligra ha dimostrato con i fatti (e con il portafogli) di voler investire sul Catania FC.

➡️ Costruire una società strutturata, a partire dal reparto tecnico, punto debole della stagione appena conclusasi. Il presidente Pelligra e il suo braccio operativo Grella devono investire sul futuro partendo da un necessario "reset". DS, DG, scouting, con ampia autonomia e reale volontà di delega da parte dei vertici societari. In questo senso, vi è un organico, complessivamente non consono alle aspettative della piazza,  da rinnovare con competenza almeno al 75% e un nuovo allenatore da individuare tra le "certezze" assolute della categoria, al fine di programmare, già da subito, una stagione da protagonista che, a Catania e in Serie C, non può che prevedere la vittoria del campionato senza passare per la lotteria dei playoff. Se vi è riuscita la Juve Stabia con un budget sei o sette volte inferiore a quello rossazzurro...

➡️ Puntare davvero sul settore giovanile, facendo sì che l'allenatore della prima squadra abbia realmente la possibilità di lanciare qualche ragazzo particolarmente promettente.

➡️ Dotarsi al più presto di un Centro Sportivo, necessariamente puntando sulla strada più breve, che al momento non può non essere Torre del Grifo. Fra acquisizione e ristrutturazione andrebbe via certamente tutta la prossima stagione, tuttavia ci si assicurerebbe per il prossimo futuro una casa sicura, sebbene forse "non ideale". Pure dal punto di vista psicologico ciò costituirebbe il giusto "propellente" per tutto l'ambiente.

➡️ Pensare seriamente a un complesso sportivo di allenamento alternativo nelle vicinanze di Catania per la prossima stagione, in modo da evitare di utilizzare il "Cibalino" e, contestualmente, sfruttare troppo il manto erboso del "Massimino" per le rifiniture. Le opzioni ci sarebbero, basterebbe averne la volontà effettiva. Al proposito, le chiare esternazioni di Lucarelli non possono essere sottovalutate.

➡️ Porre le basi progettuali, attraverso anche un'adeguata comunicazione, in direzione di una prospettiva temporale (quanti anni?), concreta e reale, di ristrutturazione (abbattimento settoriale progressivo/ampliamento) del "Massimino", inadeguato a livello di capienza (e non solo, ovviamente) a una realtà come quella di Catania, fra le città metropolitane italiane con il maggior numero di abitanti. Modelli? Udine, Bergamo, Firenze, etc. Se per il Centro Sportivo nuovo altrove ubicato si sono presentate tutte le difficoltà che sappiamo, figuriamoci per uno stadio nuovo fuori città. Realismo, parola d'ordine.

➡️ Programmare una sostanziosa parte del prossimo ritiro precampionato estivo in una località adeguata dal punto di vista dell'ossigenazione e delle temperature.

➡️ Programmare una campagna abbonamenti sicuramente più "tarata"  e omogenea a livello di prezzi, benefit e ticketing (biglietteria). Sotto questo profilo, l'avvento del nuovo direttore marketing Salvino Sinatra dovrà costituire, nelle attese dei tifosi, una netta "rottura" rispetto ai chiari errori del recente passato.

➡️ Fornire alla tifoseria, la parte più rilevante del complesso degli asset societari, una componente che mai tradisce, assicurando costantemente quasi trequarti del "Massimino" coperta dagli abbonamenti, corretti segnali di rinnovamento fin da subito, senza le "dilazioni temporali" che hanno contraddistinto la scorsa stagione, alla fine deleterie sotto il profilo dell'immagine allo stesso staff dirigenziale. In buona sostanza, non perdere tempo a comunicare tale volontà di avviare un nuovo corso; la delusione di Avellino, sebbene mitigata da un comportamento della squadra comunque onorevole, va immediatamente controbilanciata da una potente iniezione di entusiasmo e fiducia.

Let's go, Liotru, let's go!!!