Paradosso Catania: meglio fuori che in casa

I numeri parlano chiaro (Grafico a cura di Bruno Marchese)

I numeri parlano chiaro (Grafico a cura di Bruno Marchese) 

Dopo le prime ventuno giornate gli etnei hanno fatto meglio lontano dal Massimino, un trend in controtendenza con la storia

PESO CONSIDEREVOLE
Incredibile ma vero: il Catania ha ottenuto più punti in trasferta che in casa. È questo quanto emerge dall’analisi dello score dei rossazzurri di Cristiano Lucarelli al termine delle prime ventuno giornate del campionato di terza serie 2017-18. Al di là del punticino di differenza tra i due rendimenti (21 punti in 10 trasferte, 20 punti in 10 gare casalinghe) ciò che esalta da questo dato, e che obbliga ad una attenta riflessione, è a dir poco paradossale. Dopo aver risolto un problema atavico, ovvero la scarsa attitudine a vincere le partite lontano dal vecchio Cibali, l’attuale score interno degli etnei addirittura è inferiore rispetto al ruolino in terra avversa. Viene a mancare così quel fattore Massimino, che da sempre ha fatto le fortune di ogni Catania, in ogni categoria, dalla A all’Eccellenza. Un fattore assai rilevante che rapportato al rendimento della capolista assume un peso considerevole in classifica.

LARGO AI NUMERI
Dopo ventuno giornate di campionato – venti il numero delle partite disputate da gran parte delle formazioni, ad eccezione di Juve Stabia e Sicula Leonzio che già hanno usufruito del turno di riposo nel girone di ritorno – il Lecce guarda tutti dall’alto, forte di 45 punti frutto di 13 vittorie, sei pareggi e una sola sconfitta, quest’ultima rimediata a Catania quando ancora in panchina sedeva Roberto Rizzo. Dal netto 3-0 del “Massimino” i salentini non hanno conosciuto più sconfitte: 41 punti consecutivi, raccolti attraverso un cammino equilibrato (12 vittorie e 5 pareggi), in perfetta media inglese. Al secondo posto, con 41 punti, ecco il Catania, autore di un percorso meno regolare rispetto ai salentini. Se da una parte il numero delle vittorie è identico (13) l’attuale divario tra le due formazioni viene fuori dal numero delle sconfitte rimediate dai rossazzurri. Cinque sconfitte in venti gare per una squadra che vuole vincere il campionato sono davvero tante. Anche il Trapani, terzo della classe a quota 37 punti, ne ha subite meno (3) rispetto agli etnei. Sulla classifica dei granata gravano i tanti pareggi (7) due dei quali conseguiti dopo esser stati in vantaggio per 3-0, rispettivamente contro Catanzaro in casa e Matera fuori. Quattro punti gettati al vento che pesano tantissimo. Alle spalle delle “magnifiche tre”, che verosimilmente si contenderanno la promozione diretta, due sorprese: il Siracusa di Paolo Bianco, quarto con 32 punti (9 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte) e la matricola Rende, quinta forza con 31 punti, in virtù di 9 vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte.


TRASFERTA: UN CATANIA DA PRIMATO
In trasferta il Catania non conosce rivali. Con 21 punti i rossazzurri detengono il primato nella classifica relativa alle gare disputate fuori casa. Lontano dal “Massimino” gli etnei hanno finora vinto a Brindisi (contro la Virtus Francavilla), Cosenza, Siracusa, Pagani, Castellammare di Stabia, Rende e Fondi. Sette vittorie in dieci trasferte, tante quante conseguite nelle precedenti tre stagioni: Varese e Latina nella Serie B 2014-15; Matera, Monopoli e Rieti (contro la Lupa Castelli Romani) nella Lega Pro 2015-16; Cosenza e Messina nella scorsa stagione. Tre le sconfitte (Caserta, Reggio Calabria e Trapani) e nessun pareggio: l’ultimo pari esterno degli etnei risale alla gara play-off dello scorso 14 maggio in quel di Castellammare di Stabia. Dietro agli etnei, a solo un punto, ecco il Siracusa autore di 6 vittorie, 2 pareggi e altrettante sconfitte lontano dal “De Simone”. Sul terzo gradino del podio spunta la “capolista” Lecce a -4 dal Catania. Fuori casa i salentini, rispetto agli etnei, hanno vinto appena quattro volte (Matera, Castellammare di Stabia, Catanzaro e Siracusa) l’ultima delle quali lo scorso 11 novembre in terra aretusea. Cinque pareggi e la sconfitta (unica in campionato) del “Massimino” completano l’equilibrato score esterno dei giallorossi del Salento. In quarta piazza la “strana” coppia composta dalla Juve Stabia (3 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte) e dal Cosenza (4 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte) rigenerato dalla cura condotta da Piero Braglia.

CASA: LE RAGIONI DEL -4
Catania primo in trasferta con 4 punti in più rispetto al Lecce, con quest’ultimo capolista nella generale con lo stesso margine di vantaggio proprio sugli etnei. Un rompicapo da far scoppiare un’emicrania. La soluzione, però, è abbastanza semplice: tra le mura amiche i giallorossi hanno ottenuto 8 punti in più rispetto ai rossazzurri, in virtù di 9 vittorie su 10 gare. L’unica formazione ad aver portato via dei punti (uno) dal “Via del Mare” è stata l’ultima della classe, l’Akragas. Dallo 0-0 contro gli akragantini, giunto lo scorso 14 ottobre, i salentini hanno vinto le successive cinque gare casalinghe. Al secondo posto tra i migliori rendimenti casalinghi spuntano in condominio, con 24 punti e con lo stesso andamento (7 vittorie, 3 pareggi e una sconfitta) il Trapani e il Matera. Tre punti più in basso, a sorpresa, ecco la Virtus di Gaetano D’Agostino che nonostante l’esilio forzato dal “Giovanni Paolo II” di Francavilla Fontana ha conseguito 21 punti (6 vittorie, 3 pareggi e una sconfitta, quest’ultima rimediata contro il Catania) sul “neutro” di Brindisi. In quinta piazza sbuca la proboscide del Catania che nelle dieci gare disputate al “Massimino” è stato capace di vincerne solo sei, rispettivamente contro Lecce, Fidelis Andria, Monopoli, Bisceglie, Catanzaro ed Akragas. Due i pareggi (contro Racing Fondi e Matera) ed altrettante sconfitte (contro Sicula Leonzio e Casertana) completano lo score casalingo degli etnei, firmato a quota 20 punti. Numeri alla mano, a pesare come un macigno, sono proprio i punti persi al “Massimino” contro formazioni tutt’altro che imbattibili e, tra l’altro, in momenti determinanti nei quali si è avuta la possibilità di accorciare drasticamente sul Lecce capolista. Un aspetto da migliorare in fretta, perché nell’anno in cui si ha un rendimento in trasferta da primato non si possono perdere così tante grandi occasioni tra le mura amiche. Sarebbe il più grande dei rimpianti.