Lo Monaco: "Non lascerò morire il Catania"

Pietro Lo Monaco oggi in conferenza

Pietro Lo Monaco oggi in conferenza 

Le parole dell'ad, quest'oggi in sala stampa.

A pochi giorni dallo scontro importante con una delle big della classifica, il Foggia, il direttore Pietro Lo Monaco ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni, rispondendo alle domande e curiosità dei giornalisti. L'ad, conscio delle difficoltà, ha esordito analizzando il momento e sottolineando alcuni aspetti.

"Siamo qua per garantire un servizio legittimo, - ha esordito Lo Monaco - quello della comunicazione. L'obiettivo è quello di arrivare alla partita del Foggia senza tante discussioni, parlerò dunque solo io in questa fase di pre-partita."

ATMOSFERA DISTRUTTIVA, SQUADRA IN CRISI, MA NULLA È ANCORA PERDUTO
"La situazione rispetto alle scorse settimane è ben cambiata, basta guardare la classifica. Questo descrive il momento negativo che stiamo vivendo. Capita a tutte le squadre, oggi sta toccando a noi. Un momento che fa riferimento soprattutto all'aspetto tecnico. Purtroppo nulla è andato come ci aspettavamo, l'esempio lampante è  il cambio della guida tecnica. Prendiamo atto di tutto questo. Stiamo combattendo, la squadra si è presa paura e il risultato di domenica ne è la dimostrazione. É evidente che sia in crisi. Abbiamo messo in campo prestazioni inguardabili contro squadre alla nostra portata. Il gruppo non sta trovando serenità. L'atmosfera non aiuta, siamo rimasti all'idea del Catania della serie A ma la verità è che siamo in Lega Pro. L'ambiente ha garantito una mentalità distruttIva. Ci sono squadre che ci provano da anni a salire. I play-off sono un campionato a parte, a volte a vincerlo sono le squadre meno accreditate. Noi siamo fuori in questo momento ma non è ancora tutto compromesso. Mancano ancora otto partite con compagini che lottano come noi. Chiaramente diventa tutto più difficile".

IL CATANIA SOPRAVVIVERÀ
"Il Catania, lo ripeto fino alla nausea, sta lavorando per sopravvivere. Qua c'è l'Impegno di tutti, si lotta per salvarlo. Le disfatte lo hanno portato a questo. Ma fosse anche l'ultima cosa che farò il Catania non lo faccio morire. Non riusciranno a distruggerci. Tutte queste critiche, il volere andare a cercare il marcio dove non c'è, non fanno del bene."

LA SQUADRA HA BISOGNO DELLA VICINANZA DEI TIFOSI
"Domenica il Foggia? Giocheremo per fare bene ma la gente deve stare vicino alla squadra fino alla fine. Il Catania é vivo e si posto un obiettivo di livello. Io non ho la pretesa di ergermi a giudice, dico solo che la squadra è in difficoltà. Il percorso del Catania non si esaurisce quest'anno. Stiamo facendo due campionati: quello del campo e quello dei conti. Il primo mira ai play-off, il secondo a regolarizzare la situazione economica. Io ho pietito l'aiuto di tutti".

IL PROSPETTO DEI DEBITI VERSO LE ALTRE SOCIETÀ
"Delle decine di situazioni debitorie io distinguerei i debiti nei confronti dei fornitori da quelli federali. E fare un'altra differenziazione, ovvero quella della gestione ordinaria. Ad oggi noi abbiamo pagato gli stipendi di gennaio, nonostante la scadenza del 16 aprile. La nostra gestione chiaramente non è paragonabile a quella di altre squadre, perché abbiamo un organico importante economicamente. Abbiamo debiti verso fornitori, verso società affiliate alla Fifa e debiti federali. Avevamo un debito di un milione con il Nacional che abbiamo chiuso. Un debito di trecentomila euro dilazionato, in corso di pagamento con il Wisla Cracovia. Il debito legato a Castro è stato transato: duecentosettantamila euro sono stati già pagati al Racing. Un altro debito, che invece dobbiamo ancora iniziare a pagare, è quello di un milione e quattro con lo Sporting Lisbona per Rinaudo. La situazione è critica da sostenere e non possiamo fare i conti anche con questa atmosfera di sfiducia. Società in vendita per la prossima stagione? Bisogna chiederlo a Finaria."

PULVIRENTI RESTA FINO A FINE STAGIONE
"La questione allenatore si chiude qua, Pulvirenti resterà fino alla fine. Il problema é della squadra che deve trovare la forza ed invertire la tendenza. Non c'è il tempo per tentare un'altra stradra. Il gruppo deve riprendere consapevolezza dei propri mezzi. Aspettiamo che attraverso il lavoro scoppi questa scintilla. Il match di domenica deve farci ripartire, mi aspetto che ci sia la partecipazione di tutti. Il "Massimino" deve essere il dodicesimo uomo non invece il dodicesimo giudice".