Due Papagni e via...

Lucarelli, scelte perfette...

Lucarelli, scelte perfette... 

Max Licari sulla meritata vittoria di Andria. Lucarelli fa le scelte giuste, Ripa c'è, "Mazza" letale, Porcino, grande esordio.

Il Catania suona l’ottava
Ottava vittoria esterna, a un solo passo dal record di Pasquale Marino conseguito durante la gloriosa cavalcata del Catania verso l’ultima, fantastica promozione in Serie A. Basterebbe solo questo dato statistico ad accrescere il rammarico dei tifosi rossazzurri e dello stesso Cristiano Lucarelli per l’incredibile costatazione che una squadra capace di tanto non sia nettamente in testa alla classifica. Senza quelle inattese e disgraziate sconfitte interne con Sicula Leonzio e Casertana, gli etnei non dovrebbero vivere ogni gara come fosse la finale della Coppa del Mondo, con l’ansia di dover sempre rispondere a un avversario che non perde un colpo. Il Lecce ha, infatti, regolato il Catanzaro al “Via del mare”, siglando tre reti e confermandosi il miglior attacco del girone, cui però risponde il Catania con le due reti messe a segno all’Andria del tecnico Papagni. Tuttavia, la realtà è questa e bisogna farsene una ragione, pensando unicamente a se stessi e alle proprie vittorie, senza troppo arrovellarsi psicologicamente sulle vicende dei salentini. Onestà intellettuale imporrà di dover battere le mani agli uomini di Liverani se (e sottolineiamo “se”), a fine campionato, sapranno mantenere questo incredibile ritmo, mai riscontrato nelle ultime stagioni in Serie C. Rimane la consapevolezza di avere a disposizione un organico adeguato alle ambizioni, uscito rafforzato dalla campagna acquisti di gennaio dagli innesti di Rizzo e Porcino, protagonisti (in specie l’esterno ex reggino) della meritata vittoria al “Degli Ulivi”. Bisogna rimarcarlo subito, malgrado le pesanti defezioni di Marchese, Caccavallo e Russotto (cui si è aggiunta quella in extremis di Bogdan), la legittimità del successo rossazzurro rimane certificata oltre ogni ragionevole dubbio. Anche nell’ambito di un primo tempo molto tattico e avaro di gioco ed emozioni, le uniche due occasioni nitide le ha prodotte il team rossazzurro con due battute (una di piede, l’altra di testa) del difensore centrale Blondett, fra i migliori in campo, su classica imbeccata da calcio piazzato firmata Lodi. I padroni di casa, capaci di imporre un buon pressing nella prima frazione, non hanno mai tirato in porta, riuscendo a farlo solo nel finale di partita (un paio di ottimi interventi del solito Pisseri), a giochi fatti. La verità è che si è trattato del solito match, già visto per esempio a Castellammare di Stabia, a Francavilla, a Fondi o a Rende, in cui un avversario inferiore tecnicamente è riuscito a tenere in bilico il risultato finché ha tenuto botta sotto il profilo atletico. Una volta calati fisicamente, sul capo dei padroni di casa è pertanto inesorabilmente calata la mannaia di una compagine più brava e capace di finalizzare le proprie giocate. Una vittoria mai in discussione e agevolata dalla “cappellata” di Alessio Esposito che, con la propria squadra già sotto di un gol, al 56’ ha commesso un inutile fallaccio nei confronti dell’omonimo Mirko, facendosi espellere dall’attento Fiorini di Frosinone. Adesso, acclarato che la fuga di giallorossi e rossazzurri appare ben avviata (12 le lunghezze dei pugliesi sul Trapani e 8 quelle del Catania sul terzo posto, malgrado il Trapani abbia già osservato il turno di riposo), sarà necessario concentrarsi sul recupero degli infortunati e sul perfezionamento di un assetto tattico che sembra ormai definitivo, magari inserendo sempre meglio nei meccanismi i nuovi arrivati. Se, comunque, il buongiorno si vede dal mattino, considerate le prestazioni di Porcino, Rizzo e Barisic (non contando, purtroppo, l’infortunato Caccavallo che, ahinoi, ne avrà per un po’), c’è da mostrarsi fiduciosi. Senza troppa euforia, “cum grano salis”, con moderazione, ma consapevoli delle nostre potenzialità e ben predisposti verso il futuro.

Il 3-5-2 “trasfertista” funziona
Aveva dato i suoi frutti a Fondi e a Rende, li ha dati anche ad Andria. Questo 3-5-2 molto solido, ben protetto sulle corsie laterali da gente di gamba e impostato sulle due punte “pesanti”, fuori casa funziona. Permette al Catania, senza subire quasi nulla, di studiare e far sfogare avversari che hanno come principale arma la sola predisposizione alla corsa e, una volta constatatone l’inevitabile calo atletico (il quale, di solito, sopraggiunge intorno al 55’), di “impallinarli” con la superiore qualità dei singoli. Questa volta è accaduto attraverso la netta superiorità sulle corsie laterali, in specie su quella mancina dove il neoacquisto Porcino, giunto a Catania con referenze da “crac giovane” della categoria, ha voluto subito dimostrare ai suoi nuovi tifosi come tale fama non fosse esagerata. Straordinario, in fatto di concretezza, l’impatto dell’ex reggino. Il tempo di prendere le misure nell’ambito di una prima frazione d’attesa in cui il Catania si è limitato a gestire la scontata veemenza iniziale dei biancazzurri, spinti dall’ovvio incitamento del proprio pubblico, ed ecco che il ragazzo ha cominciato a spiegare le ali sulla fascia mancina, mettendo in croce il proprio dirimpettaio. Splendido il cross al 53’, su bella imbeccata di Fornito, per la testa di un inesorabile Ripa che gira splendidamente sulla prima vera palla giocabile ottenuta durante il match. Addirittura sontuosa, al 78’, l’imbucata in verticale per l’inserimento del neoentrato Mazzarani, poi mortifero davanti a Cilli. A dimostrazione di quanto Andrea, quando si trova a “duellare” con avversari più stanchi e viene posizionato negli ultimi trenta metri (e non a difendere nella propria metà campo), possa diventare letale con la qualità superiore che si ritrova nei piedi. Due gol molto belli, frutto di giocate di qualità da parte degli interpreti, ma partite dal piede di questo ragazzo alla prima partita da titolare dopo un paio di allenamenti con i compagni. Non si può certo dire che abbia patito l’impatto con la difficile maglia rossazzurra. Bravissimi, quindi, i protagonisti delle reti vincenti, ma un po’ tutti hanno dato il proprio contributo alla causa, con particolari menzioni anche per l’impeccabile Blondett, il solito illuminante Lodi e un solido Rizzo, subentrato all’ancora non brillantissimo Biagianti. Il gol di Ripa dimostra quanto fosse sensato pensare che, qualora non si riuscisse a rilevare la punta di categoria superiore durante il mercato di gennaio, fosse nettamente preferibile rimanere con l'attacco attuale, costituito comunque da buoni elementi di categoria cui affidare magari qualche pallone giocabile in più rispetto al passato. Tuttavia, è Lucarelli a meritare le luci più vivide del palcoscenico andriese, per le sue logiche opzioni iniziali (figlie delle riflessioni susseguenti agli esiti della gara interna con la Virtus Francavilla) e le scelte in corso d’opera, risultate vincenti (dallo stesso Rizzo a Mazzarani al buon Barisic, funzionale a tener palla in un momento di pressione dei padroni di casa). Peccato che il capocannoniere rossazzurro Curiale non sia, per legittime motivazioni, in un momento sfavillante, altrimenti la gara la si sarebbe potuta chiudere prima (clamorosa l’occasione del raddoppio fallita dall’attaccante ex trapanese al 57’, un minuto dopo l’espulsione di A. Esposito). Ma tant’è, anche il numero 11 etneo avrà tempo di rifarsi.

Un avversario difficilissimo
Magari lo farà a partire dalla fondamentale gara interna di domenica prossima con il lanciato Cosenza di Braglia, protagonista di una robusta e qualitativa campagna di rafforzamento invernale, basti pensare al solo acquisto dell’ex ascolano Perez, spesso accostato in passato anche al Catania. I calabresi (che in Coppa Italia hanno già eliminato i rossazzurri) sono reduci da 6 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 8 gare e costituiscono una delle compagini meglio attrezzate e più in forma al momento. Sarà un match difficile che il Catania non potrà permettersi il lusso di fallire. Di sicuro, avrà l’apporto del proprio pubblico che non mancherà di affollare gli spalti del “Massimino”. E il popolo del Liotru, si sa, quando ci si mette, è inarrestabile… Let’s go, Liotru, let’s go!!!