Aldilà degli errori e dalla poca chiarezza di questa proprietà (che attenzione critico da sempre non certo per avere in cambio dei morti di fame locali che dovrebbe essere chiaro ormai a tutti è quello che la Sicilia al massimo può dare, ma per un gruppo che programmi seriamente con gente seria), c'è l'incomprensibile atteggiamento agonistico che da quando è iniziato il campionato questa squadra e il suo allenatore ci hanno mostrato.

Diverse volte è parso che le squadre avversarie fossero loro che giocassero in casa, tanto eravamo schiacciati nella nostra area, poi delle belle e convincenti vittorie che hanno illuso, e poi con il Foggia che per ovvi motivi ha in casa più motivazioni, ma che attenzione poi nel secondo tempo ha mostrato un Catania a mio avviso MOSTRUOSO che voleva a tutti i costi recuperare e che lo ha fatto pareggiando.

Ed è proprio alla luce del secondo tempo di Foggia per quello che può esprimere la squadra, che ieri ho definito la partita del Catania un vero e proprio tradimento
che lascia parecchi dubbi.

Verissimo che siamo senza attacco e con tanti "vecchi" ma gli stessi hanno fatto anche partite sontuose con una difesa ineccepibile, ma quello che se visto ieri è inspiegabile.

Le parole di Walad sono pesanti ma fanno sorgere dubbi a cui mai vorrò credere, il rinvio di ginocchio da ultimo uomo di Di Gennaro è qualcosa di grave come e più del gol sbagliato da D'Andrea.

E poi Toscano che alla fine da il bacetto consolatorio a tutti ma stiamo scherzando? Se non sono in malafede i tuoi giocatori sono deconcentrati e senza motivazioni, quindi li devi prendere a calci nel sedere, altro che consolarlo.

Morale la prossima partita è in uno dei peggiori campi di tutta la lega pro, un indizio non fa prova, due si. L'atteggiamento della squadra sarà la certificazione o di una voglia di rivalsa ma da sorvegliata speciale, o di una squadra che arriverà si Play off perdendoli per l'ennesima volta. Pelligra ascolti i fischi di ieri e ne tragga le conseguenze se non è all'altezza di gestire questa società.