Spero che il nostro amico capisca che passare in maniera così disinvolta dalla difesa ad oltranza, degna delle più coraggiose guardie delle rivoluzione, all'attacco frontale a testa bassa con esiti che purtroppo mi sembrano simili a quelle delle truppe italiane nella famosa battaglia di Caporetto del 1917, non possono che danneggiare unicamente lui. E lo dico con affetto, perchè l'informazione ha bisogno di tutti ma non di vendette trasversali, di agguati, di tagliole seminate sul campo.
Inviterei l'amico a recuperare la sua naturale dimensione di giornalista sportivo, con equilibrio, pacatezza, puntualità ma senza acredine verso chicchessia, altrimenti perde credibilità, la maggior dote che un giornalista deve avere sempre.
Lo ripeto e lo sottolineo, con affetto, perchè al di là dell'aspetto professionale io nutro simpatia umana per il suddetto.
Sul merito della questione, che un'azienda come il Catania abbia un contenzioso con qualche fornitore mi sembra la cosa più normale di questo mondo e ovviamente il club non si giocherà la vita per 200 k, questo mi pare del tutto evidente. Semmai decisamente più interessante sarebbe stato scoprire le vere cause del blackout societario estivo, con annesso thriller sulla paventata penalizzazione che da quasi due mesi tutti gli organi di informazione sembrano certi ma di cui non c'è traccia alcuna. Insomma, se vogliamo fare i segugi a caccia di scoop io sceglierei altri filoni. Ma alla fine, ognunu a so casa ...