#Top11 - MEDIANO: Szymaniak

 

6a puntata del progetto editoriale realizzato in onore del Catania '46 con Tutto il Catania minuto per minuto e Quelli del '46.

La presentazione del progetto

Le scorse puntate: Vavassori, Álvarez, Legrottaglie, Stovini, Vargas.

MEDIANO: Horst Szymaniak
Classificare Horst Szymaniak in un ruolo ben definito è ardua impresa, attesa la sua poliedricità ed i moduli in uso al tempo in cui ha giocato, ben diversi da quelli attuali. Nei suoi anni catanesi veniva impiegato prevalentemente come interno, a fianco del mediano Benaglia. Ma le sue caratteristiche si sposerebbero alla perfezione con quelle richieste ad un mediano in un moderno 4-3-3. Il tedesco era infatti dotato di grande forza fisica, abilità nei contrasti, qualità che coniugava alle doti tecniche (visione di gioco e lanci). Quando arrivò a Catania, nell’estate del 1961 (prelevato dal Karlsruhe), era a tutti gli effetti un profilo di rilievo internazionale: proveniva da quattro candidature consecutive al Pallone d’Oro e di lì a breve sarebbe arrivata la quinta; era un perno della propria nazionale, con la quale aveva disputato (da titolare) i mondiali del 1958 e avrebbe fatto altrettanto l’anno dopo in Cile, unico tra i convocati teutonici a non giocare in patria, timbrando il cartellino proprio contro i padroni di casa. Alle falde dell’Etna rimase due anni, prendendo in mano le redini del centrocampo e realizzando 8 gol in 62 incontri in Serie A. Passò all’Inter nell’estate 1963, coi nerazzurri che offrirono come contropartita Cinesinho. A Milano, nella stagione 1963/64, fu poco impiegato in campionato a causa del limite di due stranieri schierabili (Herrera non rinunciava quasi mai a Jair e Suarez), ma racimolò diverse presenze in Coppa Campioni, dove tale limite non vigeva, e aggiunse al proprio palmares la coppa dalle grandi orecchie conquistata dai meneghini in quella stagione, pur non scendendo in campo nella finale contro il Real Madrid.

Horst Szymaniak in foto di repertorio risalenti alla sua esperienza etnea 



-> La riserva: Nicola Fusco. La mediana etnea ha tradizionalmente annoverato esponenti di un certo calibro. Tra questi merita una menzione d’onore Nicola Fusco, che fu la prima vera bandiera rossazzurra, trattenendosi a Catania per ben sette stagioni tra il 1948 ed il 1955. Conquistò la promozione in B al primo tentativo (grazie all’illecito dell’Avellino), quindi guidò la squadra con la fascia al braccio nella prima, storica, promozione in massima serie, avvenuta nel 1954. Negli anni in cadetteria fu affiancato da valorosi colleghi di reparto come Brondi prima e Bearzot poi. Dopo il suo addio, mantenne per 17 anni il record di presenze (222) con la maglia rossazzurra, prima di essere scavalcato da Buzzacchera e Rado e, successivamente, di scivolare sino al 7° posto della graduatoria all time.

Nicola Fusco (al centro in basso) in una foto di gruppo della gloriosa stagione 1953/54 



-> Gli altri. Spulciando la storia del Catania di ulteriori centrocampisti dalle caratteristiche difensive meritevoli di menzione ne spuntano come i funghi. Uno tra i più grandi fu senza dubbio Mirko Ferretti, protagonista della promozione in A del 1960 e del primo anno in massima serie. Venduto a peso d’oro alla Fiorentina, fu degnamente rimpiazzato da Renato Benaglia. Qualche anno più tardi, nel Catania di Massimino, alle prese con un anno infelice in massima serie e con dei complicati tentativi di promozione nelle successive stagioni, spiccò il carisma e la leadership di Romano Fogli, campione d’Italia col Bologna nel 1964, che chiuse la carriera proprio in Sicilia. Tra gli apprezzati protagonisti della promozione in A del 1983 figurò Maurizio Giovanelli. Passando alla più recente epoca nel massimo campionato, targata Pulvirenti, impossibile non ricordare il dinamismo e l’irruenza di Davide Baiocco, l’abnegazione ed il sacrificio di Mariano Izco, il cuore e l’intelligenza tattica di Marco Biagianti, la grinta e l’esperienza vichingo Kely Carboni. Biagianti ed Izco, tra l'altro, grazie ai loro ritorni alla base nel periodo in terza serie, si sono issati rispettivamente al 2° e 3° nella classifica dei giocatori più presenti della storia rossazzurra.

Marco Biagianti in una foto della stagione 2009/10