Tabbiani: "La mia mentalità è quella di voler dominare le gare"
- di Enrico Salvaggio
- Tabbiani |
- 21 Jul 2023 12:56
Le dichiarazioni rilasciate dal nuovo tecnico del Catania nel corso della conferenza stampa di presentazione.
Di seguito, i passaggi più interessanti delle risposte offerte dal tecnico del Catania Luca Tabbiani alle domande a lui rivolte dai giornalisti in conferenza stampa.
"Sapere che grandi allenatori (Lucarelli, Marino, Vivarini, Diana, ecc, ndr) sono stati accostati al Catania e che poi la società abbia scelto me è un ulteriore motivo di orgoglio. La prima volta che ho incontrato i dirigenti, il presidente mi ha illustrato il progetto della sua società e i suoi valori, il modo di giocare a calcio che cercavano: è come essere andato a un appuntamento al buio e aver trovato la ragazza perfetta. Il club mi metterà sicuramente a disposizione una squadra competitiva. Il nostro obiettivo è quello di lavorare nel quotidiano e cercare di creare un’identità nel più breve tempo possibile, la squadra è nuova ed occorre amalgamarla".
Mancata conferma di Lodi e Russotto? "Credo nel rispetto dei ruoli e delle parti. Io devo parlare di quello che devo fare dentro il campo e su ciò posso dare delle spiegazioni, sugli aspetti di mercato penso sia più giusto parli il direttore. Scetticismo dei tifosi sul mio conto? Penso che sia giusto, ci sono allenatori che hanno un nome più importante, sarà compito mio dimostrare di essere all’altezza. Spero che la gente alla fine dell’anno possa dire di me che sono una persona a modo e anche un buon allenatore. Anche io da tifoso della mia squadra del cuore storco il naso di fronte a qualcosa che non mi convince".
"Il giorno che son stato chiamato ad allenare per la prima volta mi rivolsi a Maran, che era stato un allenatore importante per me e gli chiesi “mister cosa devo fare”, lui mi rispose “io ti posso mandare quello che vuoi, ma è nel percorso che troverai la tua identità”. A distanza di 10 anni posso dire che aveva ragione, ognuno di noi si crea un’idea di gioco, prendendo esempio da qualcun altro. Ho un mio modo di giocare, attraverso cui cerco di rubare qualcosa da allenatori che si avvicinano al mio pensiero. Come interpreto il ruolo del portiere? Il portiere di oggi, se si vuole costruire dal basso, è importante che sappia giocare con i piedi, che sappia stare alto. Stiamo cercando un portiere con queste caratteristiche, intanto abbiamo Bethers che sa lavorare bene con i piedi".
"Qual è la mia mentalità? E' quella di voler dominare le gare, il che non vuol dire avere 200 occasioni da gol, ma avere la voglia di avere la palla tra i piedi e di recuperare palla prima possibile dagli avversari quando loro sono in possesso. Che profilo deve avere l'esterno sinistro? Cerco caratteristiche simili a Chiricò, un elemento che sappia puntare, far male, mettere in difficoltà, affrontare l'uno contro uno. Come centravanti abbiamo già Manuel (Sarao, ndr), abbiamo Popovic (non ancora ufficializzato, ndr), cercheremo un altro profilo, in ogni caso ci si adatta. A me in quel ruolo piace avere un giocatore che possa legare ma che allo stesso tempo attacchi la profondità, il direttore lo sa benissimo e troverà il giocatore giusto. Come impiegare Giovinco e De Luca? Penso che tutti possano fare determinate cose in un campo del calcio, bisogna vedere se lavorando si riescono a fare cose diverse da quelle che uno è abituato a fare. Nel corso del ritiro lavoreremo per capire come utilizzare certi giocatori".
"Cosa voglio dai miei difensori centrali? Stesso discorso del portiere. Se si vuole fare un calcio propositivo, i difensori devono avere una certa qualità tecnica e anche una determinata velocità per coprire la profondità, fermo restando che il compito mio e dello staff è quello di creare delle soluzioni. Più aggressività riusciamo a dare davanti, meno dovremo correre indietro. Il calcio di oggi richiede molta corsa, qualità aerobica, intensità. Per creare un certo tipo di calcio bisogna avere determinate caratteristiche, i giocatori devono essere contestualizzati. Zammarini, Ladinetti e Rocca sono tutti giocatori che cercavamo per caratteristiche, sono delle prime scelte, ci permettono di avere allo stesso tempo intensità, qualità, equilibrio. Lo ritengo un centrocampo forte per la categoria, sulla carta".
"Popovic? E' un ragazzo giovane che crescerà, ha qualità, è giusto lavorare di prospettiva e far crescere i giocatori, a me piacerebbe tantissimo vedere alla fine dell’anno se qualche ragazzo dirà “mi sento migliorato”. I giovani hanno più margini di miglioramento, devono avere ciò che devono avere tutti quello che fanno questo mestiere: la voglia di essere curiosi, ascoltare, imparare, comprendere che non esiste solo un modo di fare dentro al campo".
"I ragazzi? Li ho visti oggi mentre facevamo gli esami, non abbiamo avuto tanto tempo per parlare. Sono molto contento dei giocatori arrivati; numericamente qualcuno manca, stiamo cercando i giocatori che riteniamo utili, ma non abbiamo fretta di prendere oggi un giocatore che non rientra nel profilo che cerchiamo. Bethers? Ha una grande prospettiva, se la società fa un investimento è perché crede che possa avere futuro e io sono d'accordo".
Sullo staff: "Agresti ha una grandissima esperienza, più persone lavorano con me e meglio è, possiamo avere più occhi e dare una mano. Credo tanto nel lavoro di staff, nella costruzione di un gruppo che si fondi su dei valori, Rizzo e Rapisarda saranno importanti in tal senso. Sono molto contento che Giovanni Petralia (preparatore atletico, che rimane nell'organigramma societario, ndr) ci possa dare una mano, avrà il compito di monitorare il nostro lavoro al fine di verificare se sta riuscendo correttamente. Ci siamo già confrontati con lui insieme al mio preparatore atletico Paolo Bertoncini".
Sul ritiro: "Allenamento a porte aperte? Da parte mia nessun problema per quanto riguarda la fase del ritiro, visto che non facciamo lavoro per preparare le partite ufficiali. Ne parleremo con la società. Numericamente ad oggi siamo 18, più i portieri 20, poi aggregheremo dei ragazzi. A me piacerebbe interagire col settore giovanile, ci incontreremo con Zeoli. Quando si collabora tra prima squadra e primavera si riesce a lavorare bene, sarebbe una soddisfazione della società portare qualche ragazzo ad allenarsi coi grandi e farlo esordire in prima squadra. Per farlo occorre un po’ di tempo. Per quanto riguarda le amichevoli precampionato se ne sta occupando il direttore, in zona non è facile trovare squadre di pari categoria, abbiamo scelto di rimanere vicino per dare la possibilità ai tifosi di viverci".