La conferenza stampa della S.I.G.I., tenutasi lo scorso 11 maggio a Torre del Grifo, ha alimentato spunti di riflessione e discussione sul futuro del Calcio Catania. Il pensiero univoco è quello che per mantenere in vita lo storico club dell’Elefante – fondato il 24 settembre 1946 dalle “ceneri” della Società Sportiva Catania 1929 – sia necessario fare chiarezza sulle attuali possibilità economiche della proprietà etnea, la S.I.G.I., e sulla trattativa con l’avvocato Joe Tacopina che, ad oggi, al di là di comunicati, dichiarazioni contrastanti e voci di corridoio, non è ancora ufficialmente tramontata.

Il tempo stringe e il termine ultimo per effettuare l’iscrizione al prossimo campionato si avvicina inesorabilmente, con in mezzo, quel 17 maggio, nel quale è fissato l’importantissimo Consiglio Federale dal quale verranno fuori i nuovi criteri necessari per ottenere le licenze nazionali per l’iscrizione al torneo 2021/22, nonché il termine entro cui presentare la relativa domanda (verosimilmente entro fine giugno).

Una corsa contro il tempo, niente di nuovo da queste parti, che ha seminato panico e confusione in seno alla tifoseria rossazzurra, già messa a dura prova negli ultimi anni da uno stillicidio che sembra senza fine. Nelle ultime ore, sui social, viaggia a mille all’ora l’idea di una sottoscrizione a sostegno del Calcio Catania 1946, attraverso il contributo dei tifosi.

Idea lodevole, nobilissima, ma che va tutelata, regolamentata e strutturata nel modo adeguato, a termini di legge, soprattutto coinvolgendo direttamente la stessa proprietà del Catania. In tal senso, sarebbe assai auspicabile un intervento dello stesso club di Via Magenta, per ufficializzare ed istituzionalizzare un’idea di sostegno - che non risolve tutti i problemi ma aiuta ad affrontarli con meno difficoltà, è giusto sottolinearlo – che proviene direttamente dal Popolo Rossazzurro.