Riaprite Torre del Grifo, ridate lustro al ''vecchio'' logo

Il chiaro messaggio della Curva Nord del 25 settembre scorso

Il chiaro messaggio della Curva Nord del 25 settembre scorso 

Tre anni fa l'estromissione dal campionato e dagli organi federali del Calcio Catania 1946

Lo avrei scritto anche se il Catania avesse vinto contro l'Avellino, portando a nove la serie di risultati utili consecutivi. Lo avrei scritto lo stesso, a prescindere, perché quando hai qualcosa da dire da tempo devi fare in modo di dirla. Questo probabilmente non è il momento ideale, ma i giorni sì. Lo sono. Ieri era il 9 aprile, giorno dell’amaro terzo anniversario della cancellazione dagli organi federali e dell'esclusione dalla Serie C edizione 2012/22 del Calcio Catania 1946, colpito e affondato mesi prima, il 22 dicembre, dall'onta del fallimento. Oggi, 10 aprile, è il giorno in cui si chiusero le porte di Torre del Grifo, in un’assolata domenica, tra lacrime, fumogeni e bandiere al vento. L’ultimo saluto ai Gari-Baldini, l’ultimo saluto a quel che restava del Catania ’46, l’ultimo atto di una storia che avrebbe meritato ben altro epilogo. L’ultima volta, l’ultimo sguardo a quell’immagine tanto amata – una volta difesa dall’opinabile gusto estetico dei figli d’Albione – che da quel giorno abbiamo visto soltanto in foto, filmati o vecchie maglie conservate gelosamente a casa o, talvolta, esibite allo stadio.

Torre del Grifo, 10 aprile 2022

Torre del Grifo e il logo del Calcio Catania 1946: due nervi scoperti, due ferite ancora aperte. Due pezzi importanti della nostra storia che potrebbero far parte anche del nostro futuro. L’impianto polifunzionale, casa del Catania che fu per un decennio, pur trovandosi in un posto che – anacronisticamente – viene considerato “fuori città”, è stato (e lo sarebbe ancora) un punto di riferimento per tanti cittadini che vivono nei cosiddetti Paesi Etnei: da Mascalucia a Nicolosi, da Tremestieri a Pedara, da San Giovanni La Punta a Gravina, tanto per citarne alcuni. Non “paesini” ma vere e proprie città: un bacino d’utenza notevole che unito a tutto ciò che sorge a Sud della Circonvallazione compone la Città Metropolitana etnea. Una casa per la squadra, dove allenarsi e far crescere i giovani, ma anche un posto di lavoro per tanti cittadini e un luogo per fare sport per tanti altri. Tanta roba, insomma. 

Del logo, di quel caro vecchio elefante che sbuca dallo scudo a sette strisce, con l’enorme pallone vintage accanto, si potrebbero scrivere pagine su pagine. Simbolo di ciò che stato, di appartenenza e identità, che deve adesso unirsi al Catania che sta proseguendo quella tradizione storica avviata ancor prima del 1946, ovvero nel 1929. Un logo da portare a casa, da rispolverare attraverso iniziative di marketing (le idee non mancano, ce ne sono a tinchitè…) per far “brillare” gli occhi a chi lo ha conosciuto e farlo conoscere anche alle nuove generazioni.

In queste giornate dalle tristi ricorrenze, in cui "sbummica" quella balorda nostalgia, lo slogan non può che esser: "Riaprite Torre del Grifo, ridate lustro al vecchio logo". Per rispetto delle promesse fatte, per la storia del Catania del fu e perché, soprattutto, rappresentano un patrimonio della nostra comunità.