Mon...derisi!!!
- di Max Licari
- Serie C | Audace Cerignola | |
- 02 Feb 2025 7:49

I tifosi rossazzurri, delusi, lasciano anzitempo il settore ospiti...
Max Licari sulla disfatta di Cerignola. Inutile creare capri espiatori, roster modesto. Ultimo giorno di mercato decisivo.
Umiliazione
Nessun altro termine, se non "umiliazione", potrebbe essere utilizzato a proposito dell'autentico "orrore" in tinte rossazzurre andato in scena al "Monterisi" di Cerignola. In uno scenario appropriato a far da palcoscenico alla pellicola simil Dario Argento diretta da Mimmo Toscano - stadio di provincia con annesse accoglienti casette di contorno esibenti felici astanti provenienti da meritati bagordi domenicali, certamente non privi delle meravigliose olive locali; campo in sintetico che fa molto "Jessica Calcetto" del mercoledì sera; quaterna arbitrale di piena (e bassa) categoria - la ciurma dell'ormai ombroso e umbratile tecnico calabrese è riuscita, nel giro di una mezz'oretta, a rendere una "partitaccia" di Serie C, prevalentemente giocata (eufemismo) a tocchi di stinco in mediana, in una piccola corrida dallo scontatissimo finale in cui la parte del toro, ovviamente, è stata recitata dal Catania. Un vero e proprio Calvario che, inevitabilmente, ha indotto i circa 200 tifosi etnei presenti a manifestare in modo "vivace" il proprio disappunto, per poi abbandonare con una ventina di minuti d'anticipo il piccolo impianto pugliese. Una disfatta su tutta la linea nella gara che un po' tutti attendevano come cartina al tornasole per misurare la supposta (no, non è una battutaccia...) nuova "maturità" adombrata dallo stesso allenatore rossazzurro in sede di conferenza stampa prepartita; maturità che avrebbe dovuto condurre finalmente a un accenno di continuità di rendimento e di risultati. Disfatta vera, sotto tutti i punti di vista. E meno male che il Dio del Pallone ha voluto sancire che non si materializzasse il temuto gol dell'ex D'Andrea (che ne fallisce uno incredibile a porta vuota), altrimenti sarebbe stata una tragedia apocalittica... Disfatta, soprattutto, in relazione al mercato invernale. Toscano ha messo dentro dal primo minuto tre dei nuovi acquisti e, inopinatamente, due di questi hanno indirizzato negativamente il risultato. Dapprima, Dalmonte si infortuna al primo tentativo di tiro in porta (33'), costringendo Toscano a inserire il giovane Corallo (Montalto, pare, non stesse bene, sebbene in panchina); dopo pochi minuti (37') Frisenna, impiegato dall'inizio per l'indisponibilità in extremis di De Rose e già ammonito dopo 2', si fa ingenuamente cacciare dal campo dal mediocre Ancora di Roma 1, praticamente consegnando il match agli uomini dell'ex Raffaele, già in un grande momento di forma (con la vittoria odierna, inanellano l'undicesimo risultato utile consecutivo). In inferiorità numerica e con questo livello di prestazione, oggettivamente assai modesto, bisognava solo aspettare il momento della resa, puntualmente giunto tra il 60' e il 70', con i due gol di Salvemini (da calcio d'angolo) e Capomaggio (bel destro nel "sette" dal limite dell'area). Troppo semplicistico e, francamente, approssimabile a puerile alibi, la considerazione che, fino all'espulsione, anche i padroni di casa non si fossero resi particolarmente pericolosi. Più grave, invece, e (appunto) umiliante, il chiaro segnale dato ai suoi da Raffaele, vecchio cuore rossazzurro, a un quarto d'ora dalla fine della gara in direzione di un "rallentamento" e di un controllo del gioco interpretabile dai più come una precisa volontà di non infierire sul Catania. Veramente inaccettabile per l'attapirato tifoso del Liotru, sempre più sconcertato dell'ennesimo fallimento tecnico, il secondo consecutivo, di una società incapace proprio a trovare il bandolo della matassa. Chiaro come ci sia molto da cambiare, a tutti i livelli, in termini di strutturazione interna. E non basteranno, qualora anche giungessero, i pur indispensabili rinforzi di qualità (in specie in avanti) relativi al mercato (da ultimo giorno utile, sottolineiamolo...) richiesti dal trainer ex Cesena. Serve altro. Tanto altro per fornire ancora un minimo di senso al prosieguo di una stagione che appare già segnata. Questo gruppo dimostra, purtroppo, di non avere gli attributi, di non essere "da Catania".
Evitare inutili "crocifissioni", prendere coscienza della modestia attuale del roster
Fare del giovane catanese Frisenna, fra l'altro a parere di chi scrive uno dei pochi buoni acquisti di prospettiva effettuati, il capro espiatorio di una situazione assai complessa e delicata sarebbe a dir poco autolesionestico. Non è sua la colpa del disastro rossazzurro. Certo, l'eccessiva voglia di fare bene all'esordio da titolare con la maglia della sua vita gli ha giocato un brutto scherzo, facendolo incorrere in una ingenuità importante; tuttavia, il ragazzo in maglia numero 20 potrà essere, se ben gestita, una buona risorsa tecnica e agonistica nel prossimo futuro. Piuttosto, appare necessario prendere definitiva consapevolezza della non eccelsa qualità dell'attuale organico, in specie in difesa (il ritorno dall'infortunio di Di Gennaro sarà fondamentale, Del Fabro da centrale ha esordito con qualche difficoltà), e della scarsa profondità nel reparto d'attacco (il solo Inglese, sostanzialmente, è "risultato"). Il Cerignola, diciamocelo chiaramente, pur avendo un monte ingaggi infinitamente inferiore al Catania, è nettamente superiore in tutto. È più forte, lo dice il campo. Martinelli, Visentin, Coccia, Paolucci, Capomaggio, Salvemini sono più bravi, nulla da dire. In C non contano i nomi, conta la corsa, la compattezza, la competenza di chi sceglie e gestisce. Il Catania ha giocatori che guadagnano tanto e rendono poco. Questa storia deve finire. Bisogna cambiare. Cambiare. "Cambiamento", questa deve essere la parola d'ordine in società, non finiremo mai di ripeterlo. La speranza è che lo si a capisca definitivamente e che, almeno, si riescano ad innestare un paio di elementi di qualità in attacco in questo ultimo giorno di mercato. In caso contrario, a partire dalla prossima difficilissima trasferta di Monopoli, il copione rimarrà tristemente lo stesso. Let's go, Liotru, let's go!!!