Mercato. E subito...
- di Max Licari
- Serie C | Toscano | Benevento |
- 05 Jan 2025 7:52
Max Licari sulla sconfitta di Benevento. Harakiri incredibile, cambi decisivi in negativo. Mercato indifferibile.
Un vero peccato, cambi non all'altezza, mercato indispensabile
In un paio di minuti da -6 e campionato riaperto a -12 e campionato chiuso. Peccato, perché il Catania fin lì aveva giocato una buona partita, si trovava meritatamente in vantaggio e avrebbe avuto tutte le possibilità almeno di non tornare alle falde dell'Etna con una dolorosissima sconfitta, tre pappine incassate e l'ennesimo pieno di fegati rossazzurri spappolati, a cominciare dai più di 800 supporters presenti al "Vigorito" in questa domenica pre-epifanica. In ogni caso, la sconfitta subita al cospetto della capolista del girone risulta utile a certificare un dato incontrovertibile: il Catania, se vorrà assicurarsi qualche chance in vista dei futuri playoff, dovrà far ricorso al mercato. Almeno cinque elementi, uno in porta, uno in difesa, uno sugli esterni, due in attacco; giocatori in grado di giostrare da titolari o da credibili alternative in corso d'opera. La differenza con il Benevento si è dimostrata chiaramente questa. Fino al 75' con i vari Stoppa, Jimenez (peraltro vittima del solito infortunio muscolare, a primo acchito non lievissimo), Raimo, Carpani, il Catania ha addirittura fatto meglio dei padroni di casa, pareggiando subito il vantaggio temporaneo di La Mesta con l'undicesima rete stagionale di Inglese e raddoppiando a inizio ripresa in virtù dell'eurogol del giovane centrocampista spagnolo (autore anche dell'assist in occasione della prima segnatura); una volta in campo i sostituti, dal deludentissimo D'Andrea a Verna, da Lunetta a Guglielmotti o al rientrante Di Tacchio, ecco il crollo immediato. Di contro, il Benevento, con i vari neoentrati Lanini, Acampora, Pinato, è riuscito a ribaltare velocemente la partita. Qualità dei cambi, tutto qui. Lo ha finalmente ribadito un abbacchiato Toscano nel postgara e, questa volta, senza inutili giri di parola. È vero che, comunque, il Catania avrebbe potuto anche pareggiarla, considerate le due grandissime parate di Manfredini su Inglese nel finale, ma la sostanza sarebbe cambiata di poco, forse solo a livello di morale, non certo di classifica. La verità è che questa è una "mazzata" spaccaossa per il Catania e una iniezione di entusiasmo decisiva per i sanniti. Evidentemente, quando è la tua stagione, porti a casa anche partite come questa. Adesso, se veramente, in qualche modo, si vorrà trarre un insegnamento definitivo, distillando un po' di succo positivo da una bevanda amarissima, la società dovrà fare la sua parte. Al di là delle indispensabili uscite di mercato, in primis i fuori lista, si dovrà mettere mano al portafoglio e acquisire le individualità mancanti. In caso contrario, il campionato si dipanerà più o meno in modo simile all'attuale: grande discontinuità, alti e bassi, speranze nulle di promozione attraverso la lotteria degli spareggi. Questa non è una squadra in grado di fornire le adeguate garanzie. Punto.
Harakiri incredibile, Jimenez e Inglese non bastano
Le scelte iniziali di Toscano non si può dire che non funzionino. Il 3-5-1-1, con Jimenez un po' più indietro, Carpani mezzala e Stoppa praticamente seconda punta, mette in difficoltà il 4-2-3-1 di Auteri, impostato sulla regia condivisa tra Viviani e Talia, nonché il pericoloso e tecnico trio di trequartisti Lamesta-Manconi-Simonetti dietro alla giovane punta centrale Perlingieri. Bravissimi Jimenez e Stoppa a prender palla e innescare gli esterni, mentre De Rose e Carpani assicurano anche una certa quantità. Certo, in difesa sul lato mancino Gega e Anastasio soffrono Lamesta e Manconi, ma la gara si mantiene equilibrata fino al 21', quando un cross dalla sinistra dell'ex Simonetti trova dall'altra parte l'ex riminese che, ancora una volta, punisce il Catania, infilando il debuttante Farroni. Ma i rossazzurri sono vivi e, dopo una incredibile occasione fallita da Carpani, pareggiano al 27' con Inglese di testa su perfetta imbeccata di Jimenez. È il Catania a gestire la gara fino al 45', fallendo altre due grosse occasioni con Stoppa (bravo Manfredini, sostituto dell'infortunato baby fenomeno Nunziante) e Inglese. La ripresa si inaugura sulla stessa falsariga dell'ultimo quarto della prima frazione. Al 47', Jimenez trova un gran tiro a giro dalla distanza, imprendibile per l'estremo difensore di casa. Il ragazzo iberico dimostra di essere un vero e proprio "gioiello". È un vantaggio meritato. I rossazzurri riescono a rimanere lucidi fino ai cambi di Auteri, più o meno databili al 60' e al 65'. Lanini, capocannoniere sannita, e Pinato fanno cambiar marcia ai padroni di casa, mentre la stanchezza e i cartellini gialli del signor Sfira colpiscono i vari Gega, Raimo, Anastasio, De Rose, Carpani, Stoppa. Toscano, pertanto, è costretto a cominciare a mettere mano alla panchina, inserendo via via D'Andrea, Lunetta, Guglielmotti, Di Tacchio, Verna. E qui casca l'asino. Mentre il Benevento cresce, il Catania crolla, affossato dalla scarsa personalità dimostrata dai subentrati. Le reti di Lanini e Simonetti, al 76' e al 79', sanciscono questa palese carenza di attributi. Uno stordente uno-due che risuscita il Benevento e affossa un Catania stanco (ma è possibile, però, che con quattro giocatori freschi i rossazzurri appaiano praticamente fermi?) e anche sfortunato, considerato l'infortunio del suo miglior giocatore, Jimenez. Ovviamente, da escludere in questo giudizio "tranchant" Di Tacchio, rientrante da un lungo infortunio e impossibilitato a poter dare di più. Come detto, la doppia occasione di Inglese nel finale, neutralizzata da Manfredini, alimenta vieppiù i rimpianti, ma non muta il quadro generale, purtroppo assai negativo. Tuttavia, il doppio miracolo del portiere di riserva dei campani genera una domanda spontanea: da quanto tempo il Catania non possiede un portiere in grado di portare punti pesanti alla sua squadra? Se ci si fa caso, nella maggior parte dei casi, quando gli avversari si trovano in ottima posizione per battere a rete, o sbagliano oppure segnano, non si riscontrano quasi mai interventi decisivi da parte dell'estremo difensore etneo di turno. E, così, non si va da nessuna parte... adesso, sotto con il mercato, da intendersi sollecito e indifferibile, e testa alla Juventus NG, di scena al "Massimino" domenica prossima. I piemontesi sono in un buon momento, tanto per non farsi mancare nulla. A Pelligra la palla... Let's go, Liotru, let's go!!!