Mago "Cice"
Max Licari sul successo al cospetto del Benevento,. Gara equilibrata, Cicerelli decisivo. Difesa top, Lunetta sugli scudi.
Il "Fattore D".
Che potesse rivelarsi una gara giocata sul filo dell'equilibrio e palpitante fino al 90' facilmente lo si immaginava; la realtà del campo lo ha poi confermato. Gran bella squadra il Benevento, compatta e qualitativa in tutti i reparti, la migliore fin qui vista al "Massimino". Appare abbastanza scontato, quindi, che possa giocarsela fino alla conclusione della regular season con Catania e Salernitana per la promozione diretta. Proprio per tali ragioni, enorme significato assume questa vittoria di misura, quarta consecutiva e seconda di fila in casa, strappata con determinazione e grinta al termine di un match tirato e perfino affascinante nel suo classico profilo "bellico". Così, i rossazzurri si attestano al secondo posto solitario, a quota 24, a un punto dalla Salernitana, vittoriosa di misura nel derby casalingo al cospetto della Casertana. Il Catania sta costruendo le sue fortune su una solidità difensiva addirittura clamorosa. Con quello ottenuto in questa assolata domenica etnea, la compagine allenata da Toscano inanella il nono "clean sheet" su undici gare, riuscendo a battere un record già detenuto dal tecnico calabrese: prime sei partite casalinghe senza subire reti, non era mai accaduto nella storia rossazzurra. Ierardi, Di Gennaro e Celli stanno offrendo prestazioni di alto livello, aiutati da un Dini sempre attento e pronto a comandarne movimenti e atteggiamenti. Ma soffermarsi solo su questo pur decisivo "fattore D", dove D sta per "difesa", sarebbe sminuente per un team che, nel complesso, sta fornendo risposte decisamente confortanti. Se il reparto arretrato può brillare in modo tanto evidente, lo si deve a un lavoro di squadra generale che parte dalla capacità di filtro di una mediana "robusta" costituita da gente di gamba come Quaini, Di Tacchio, Aloi e Corbari, sostenuti dal pressing dei due trequartisti e da un Forte, sotto questo profilo, davvero encomiabile.
Mago "Cice"
Certo, poi, per vincere gare così tirate, serve l'accensione di un elemento di qualità e il Catania ne ha diversi dalla trequarti in su, da Lunetta a Cicerelli, da Jimenez a D'Ausilio (oggi nemmeno impegnato), per non parlare delle alternative in attacco, Rolfini e Caturano. Tanta roba. Contro il quadrato 3-4-3 messo in campo da Auteri, il "lampo" lo ha prodotto "mago Cice", dopo qualche "prova" su punizione più o meno dal limite, e la freddezza mostrata dal dischetto lo pone come meritato "hombre del partido". Non era facile, in uno stadio gremito da quasi 20.000 tifosi (e coreografie da brivido in Curva Nord), con quella pressione dovuta alla grande rilevanza del risultato, mettere il pallone in fondo al sacco, raggiungendo Forte a quota quattro reti in campionato. Emmanuele sta dimostrando, gara dopo gara, di crescere in costanza e rendimento, di pari passo con la squadra, mettendo a disposizione del gruppo quel mix di qualità e quantità richiesto dal tecnico calabrese anche ai suoi interpreti più fantasiosi.
Concentrati fino al 90'
Il Benevento e il Catania scendono in campo con le formazioni annunciate alla vigilia, in continuità con i buoni risultati delle ultime gare. Le due "dorsali" sono probabilmente le migliori del girone, e "le streghette", con la linea Vannucchi, Scognamillo, Maita (nettamente il migliore in campo), Salvemini, conferma nella prima mezzora di gioco di essere giunta a Catania per fare la propria partita, evidenziando un ottimo palleggio in mediana, ovviamente con l'ex barese sugli scudi. Una situazione simile a quella verificatasi nel match di domenica scorsa contro la Salernitana, con un Catania inizialmente compatto sulla propria trequarti e prontissimo a fiondarsi in avanti con Lunetta (in condizioni strepitose) e Cicerelli, supportati dagli inserimenti di Casasola e Donnarumma. Nessuna occasione clamorosa per entrambe le squadre, nessuna parata decisiva dei due portieri, ma sempre una sensazione di possibile pericolosità. Una gara del genere si può sbloccare solo con un episodio estemporaneo. Il Catania di questi tempi sa meritarsi il favore del Dio del Calcio... Il rigore di Cicerelli al 44' "stappa" il match e indirizza il risultato dalle parti di capitan Di Tacchio e compagni. L'unica pecca in chiave rossazzurra della successiva gestione della partita è non riuscire a "ucciderla", pur avendo possibilità di farlo, fin dal 45', quando una volée di Forte da due passi, sempre su assist dell'ex Ternana, viene miracolosamente deviata da un monumentale Vannucchi. La ripresa offre, come da copione, un Benevento in forcing e un Catania attento e pronto alla ripartenza. A differenza della Salernitana, i sanniti possono contare su una panchina folta, come evidenziato dagli ingressi via via di gente come Della Morte, Tumminello, Mehic e Mignani. Tuttavia, la forza della difesa rossazzurra, veramente granitica, non consente al pur munito attacco ospite di procurarsi chance importanti, solamente un paio di discrete parate di Dini e una richiesta di penalty non andata a buon fine, mentre sono gli etnei a rendersi più pericolosi in contropiede con Lunetta e poi con il subentrato Rolfini, che fallisce il raddoppio da due passi sul finale. Da rimarcare la bravura tattica e psicologica di Toscano nella gestione delle sostituzioni. Dopo aver inserito Corbari per un acciaccato Cicerelli, passando a una sorta di 5-3-2, si accorge dell'aumentata pressione dei giallorossi campani e invia un "segnale" ben preciso: dentro gente offensiva come Jimenez, Rolfini e Caturano, oltre al mediano Aloi, a comunicare ad Auteri, ma anche agli stessi giocatori etnei, di non voler troppo arretrare il baricentro e di non aver paura ad affrontare a viso aperto gli ultimi 20' di gara. Il tripudio finale dei supporters del Liotru, con tanto di sentiti cori di incitamento, attesta l'ormai avvenuta saldatura fra due componenti fondamentali, il tifo e la squadra. Bene, benissimo così. Adesso, è necessario continuare sulla strada della concretezza e dell'umiltà, senza abbandonarsi ad eccessiva euforia, giacché nulla ancora è deciso. Anzi. Testa a Caserta, piuttosto, trasferta storicamente ostica e squadra sicuramente di buon livello, come da classifica. Let's go, Liotru, let's go!!!
