Il Catania ingrana la 'sesta'

 

Max Licari sulla vittoria di Castrovillari. Interpretazione perfetta, Chiarella e De Luca sugli scudi.

Una partita pensata, gestita e condotta in modo impeccabile

Ha ragione Ferraro: perfetta interpretazione da parte dei suoi ragazzi di una gara comunque condizionata da un terreno di gioco, per usare un eufemismo, "gibboso". Non era facile, per una squadra tecnicamente "monstre" in relazione alla categoria, giostrare palla a terra in un campo del genere e, infatti, il Catania ha cercato di contemperare le esigenze di creazione di un minimo di gioco manovrato dalla mediana verso gli esterni, con i classici tagli in mezzo per gli inserimenti delle mezzali e degli stessi laterali d'attacco, con lanci lunghi a pescare la "torre" Sarao allo scopo di far salire la squadra. Ma, soprattutto, tale impeccabile interpretazione si è sostanziata in un primo tempo di lotta, condotto senza alcun fronzolo, ponendosi allo stesso livello di un avversario compatto e determinato che, fin quando ne ha avuto, è riuscito in qualche modo a tenere la gara in bilico. Quando necessario, Lorenzini, Somma, Rizzo, lo stesso Lodi hanno spazzato via la palla senza badare all'estetica. Anche così si vincono i campionati. Una prima frazione "essenziale", eppur inevitabilmente nobilitata dall'inevitabile "colpo di classe" fiorito sull'asse Chiarella-De Luca (alla quinta rete stagionale), due che con la D, anche in campi similari, non hanno nulla a che vedere. È ovvio come (ma ormai risulta un cliché quasi stantio), una volta calata l'intensità atletica e in superiorità numerica ("rosso" a Romanelli al 60'), gli etnei abbiano poi avuto la possibilità di dilagare, legittimando il successo con un'altra segnatura di ottima fattura realizzata al minuto 88 dal rientrante Andrea Russotto e alcune occasioni clamorose fallite di un soffio. La panchina del Catania, del resto, fa sempre la differenza: oltre alla stessa ala romana, i Palermo, i De Respinis, i Jefferson li ha solo Ferraro e i 14 punti di distacco dalla seconda, il benemerito Locri (vittorioso in extremis sul Licata), al termine della quinta giornata del girone di ritorno, ne sono piena dimostrazione. Sesta vittoria consecutiva in ghiaccio e via sotto il settore ospiti a festeggiare insieme ai circa 200 supporters del Liotru giunti a Castrovillari in un giorno di grande festa per la città di Catania e a quasi zero gradi. Un altro solido mattone, dunque, è stato affastellato con serenità e maestria nell'edificio chiamato "promozione". L'unica cosa che conti.

"Tutto il resto è gioia..."

Nel giorno di Agata, il più sentito dai catanesi, mister Ferraro ripropone la medesima formazione della settimana precedente, con il solo Boccia a rilevare lo squalificato Rapisarda. Sono cinque gli "under" in campo dal primo minuto. Di contro, il 3-5-2 del neoallenatore rossonero Tommaso Napoli (ex difensore rossazzurro) si fonda sulla compattezza dietro la linea della palla e sulla capacità di saper trovare qualche linea di ribaltamento del fronte da parte di capitan Cosenza e del giovane catanese Scandura. Molto isolata, invece, in avanti la punta centrale Dorato. L'evidente irregolarità del terreno di gioco fa comprendere fin dall'inizio quale possa essere il canovaccio del match, almeno fino a quando i ragazzi di casa avranno la forza di rimanere coesi e stretti nelle tre linee in trenta metri. Nessun problema, come da pronostico, per Bethers (non farà una sola parata in tutta la partita), tuttavia il Catania non riesce a trovare le giocate pulite per mettere i tre attaccanti in condizione di trovare l'uno contro uno al cospetto della difesa calabra. In ogni caso, come spesso accade, la maggior qualità degli interpreti produce l'azione decisiva. Al 39', Lodi pesca Chiarella sulla trequarti, perfetta imbucata per De Luca che, sostanzialmente "rotolando verso Sud" (come cantano i Negrita), trova il tocco decisivo a superare il portiere rossonero Latella. Basta una giocata per sbloccare lo stallo e mettere il match in discesa. Nella ripresa, il tono atletico dei padroni di casa naturalmente si affievolisce e le rilevanti differenze tra i due organici emergono. Ferraro comincia a mettere dentro quasi subito Palermo per Lodi e, al 60', la sua "ciurma" trova l'episodio che praticamente azzera le già ridotte possibilità di rientrare in gara del Castrovillari: Romanelli abbatte Chiarella al limite dell'area, costringendo il signor Drighi a tirar fuori il secondo "giallo". Espulsione netta che consente al Catania di trovare finalmente gli spazi giusti per far male alla stanca difesa avversaria. Già sugli sviluppi della punizione successiva, Sarao coglie il palo; successivamente, va in scena il monologo etneo con i neoentrati De Respinis, Jefferson e Russotto. Diverse le occasioni create, fra le quali un clamoroso "scavetto" out, a tu per tu con Latella, a opera del centravanti brasiliano, quando già la sfida si trova sul 2-0 per i rossazzurri. Ma è la rete del raddoppio, giunta al 88', a celebrare la grande fluidità di manovra del Catania. De Respinis premia perfettamente il solito inserimento di Palermo in aerea, pronta stoccata del centrocampista miracolosamente ribattuta da un difensore sulla linea e perfetto sinistro in rete di Russotto, anche lui al quinto sigillo stagionale. La qualità paga...

Attenzione alla "trappola" Mariglianese...

Sulla carta non dovrebbe esserci partita. Ma queste sono, classicamente, le gare in cui hai tutto da perdere, se non le affronti con la giusta "testa". La Mariglianese è ultima in classifica e non possiede sulla carta l'attrezzatura adeguata per contrastare gli etnei, ma sicuramente farà di tutto per cercare il risultato di prestigio. Quindi, l'obiettivo categorico sarà rappresentato dalla feroce consapevolezza di dover continuare su questa strada, soprattutto sotto il profilo caratteriale. Macinare gioco e avversari al fine di raggiungere quanto prima l'agognato e meritato "guiderdone". Il minimo, d'altronde, per una piazza come quella rossazzurra. Let's go, Liotru, let's go!!!