Il Catania c'è. Sigi, basta 'polpette'... chiarezza!!!

Baldini, parole da leader...

Baldini, parole da leader... 

Max Licari sul buon pari di Francavilla. Bene il centrocampo, Moro ancora decisivo. Baldini duro: parola alla società...

Baldini, un condottiero a tutto tondo
Se qualcuno poteva aver pensato che la squadra rossazzurra avrebbe accusato il colpo delle intricate (eufemismo) vicende societarie, ebbene, si è sbagliato. E di grosso. Il Catania che esce fuori dal difficile campo di Francavilla con un punto, per certi versi, “stretto” è una compagine salda nel morale e per nulla “rallentata” dai "rumors" provenienti dalle teatrali sale di Torre del Grifo. Gara davvero “tosta”, quella degli etnei al cospetto di una Virtus vivace ma decisamente inferiore sotto il profilo del gioco. Questa è la "buona novella" raccontata da questo inizio di torneo del Catania. È una squadra che ha un progetto tattico, una squadra che gioca e se la gioca, magari rischiando dietro, tuttavia sempre pericolosa in zona avanzata, con un centravanti, il giovane Moro, in condizioni strepitose. Settimo sigillo per il capocannoniere del girone, impeccabile ancora una volta dal dischetto, autore di una prestazione maiuscola, peraltro non nobilitata dalla doppietta per il miracoloso salvataggio di Idda sulla linea di porta nella seconda parte della ripresa. Nel computo delle occasioni, i rossazzurri hanno prodotto di più e avrebbero meritato il vantaggio, sebbene Sala abbia compiuto un paio di interventi decisivi su Perez nel primo tempo e in uscita su Ventola nella ripresa. Ma il pareggio in rimonta, dopo aver subito l’ennesimo gol su palla inattiva nei primi minuti di gioco, va bene, benissimo, perché offre continuità di risultati e autostima al gruppo e, soprattutto, invia un segnale forte alla tifoseria: noi ci siamo e non molliamo. Proprio per questo, è necessario ascoltare con attenzione le parole di mister Baldini a fine partita. Ha chiesto chiarezza (e sicurezza nei pagamenti degli stipendi) alla società, soprattutto alla pluralità di soci che “non ha mai visto” (a parte Nicolosi), altrimenti nulla avrebbe senso e sarebbe inutile tenere unito un gruppo come questo. A tal fine, è assolutamente doveroso che lunedì la società fornisca risposte definitive sul prossimo futuro di questo campionato. L’era delle promesse è finita. Basta "polpette"!

Una condizione in crescendo
Il Catania, rispetto a qualche settimana fa, corre maggiormente in campo, segno che la condizione generale, deficitaria a causa di una preparazione svolta “a singhiozzo”, comincia a migliorare. Il termometro è Maldonado. Il centrocampista ecuadoriano, rimesso in campo dopo la panchina giustamente inflittagli nel match al cospetto della Juve Stabia, ha finalmente disputato una gara atleticamente decente. Nulla di clamoroso, intendiamoci, ma almeno sufficientemente vigorosa in fatto di corsa e un tantino più lucida e propositiva in regia. Così Rosaia, anche lui in crescendo di prestazioni (la “gamba” dell’ex cesenate pare essere fra le migliori in organico, al momento) e Greco, come al solito fra i migliori a livello dinamico. Con una mediana più propensa alla corsa, si sa, in questa categoria si può fare bene. E il Catania sta facendo bene. Più protezione alla difesa, certamente il “tallone d’Achille” finora, in specie al centro, e maggiore aiuto agli esterni d’attacco, anche attraverso l’ausilio di Calapai a destra e di Ropolo a sinistra. Gli inserimenti di Greco e Rosaia hanno messo in difficoltà la mediana di casa, assai fallosa in Prezioso e i lenti centrali (in specie Delvino), fra l'altro non dotatissimi sotto il profilo tecnico. Certo, il gol preso dopo 8’ dallo stesso Delvino sugli sviluppi di un calcio piazzato spiovente dalla trequarti conferma i limiti difensivi di un pacchetto centrale lento e poco attento. Sebbene Claiton assicuri maggior personalità e un piede migliore in fase di impostazione (non per nulla, se ne è avvantaggiato lo stesso Maldonado), sulle imbucate centrali si soffre molto la mobilità e la velocità degli avanti avversari. Tutto sommato, però, il Catania ha retto per tutta la gara (poche le occasioni di andare al tiro per Perez e soci), grazie a un impianto di gioco apparso più rodato rispetto a quello dei pugliesi. L’undici di Taurino ha tentato di metterla tutta sul dinamismo, soprattutto sulle corsie laterali con Pierno e Ingrosso e sulla vigoria di Tchetchua (il migliore dei suoi), ma la corsa dei già citati Rosaia e Greco, unita alla predisposizione al sacrificio di Ceccarelli e Russini, hanno in genere impedito le ripartenze corte, fornendo di contro ai rossazzurri la possibilità di giostrare la palla in mediana e affondare sulle fasce. Il netto rigore procuratosi al 28’ da Ceccarelli giunge proprio dal pressing alto dei tre attaccanti. La trasformazione di Moro, sul lato opposto rispetto ai due precedenti tirati, la dice lunga sulle qualità tecniche di questo autentico gioiellino. Un ragazzo che, se non si monterà la testa, farà molta strada. Il Catania ha mantenuto, dal pareggio in poi (e per tutto il secondo tempo) il pallino del gioco, sì concedendo di tanto in tanto qualche occasione in ripartenza ai padroni di casa (splendida la parata di Sala su Perez al 38’), tuttavia sempre fornendo l’impressione di poter passare in vantaggio grazie alla qualità dei suoi interpreti in attacco. In specie nella ripresa, il Catania ha messo in difficoltà la difesa pugliese, fallendo due o tre occasioni pazzesche. Clamorose quelle al 56’ di Monteagudo, su azione da corner, e di Moro al 64’, il cui colpo di testa a scavalcare Nobile viene respinto sulla linea di porta da Idda. Anche i cambi di Baldini sono apparsi funzionali. Prima Russotto per lo stanco Russini, poi Provenzano per lo stremato Greco e il più dinamico Biondi per Ceccarelli. A dire il vero, anche le sostituzioni di Taurino forniscono verve alla Virtus, tanto che la velocità dei neoentrati Ekuban e Ventola confeziona l’unica vera e propria palla gol dei pugliesi nel secondo tempo, sventata al 74’ da una perfetta uscita a valanga di Sala. Ma il merito del Catania è tentarci fino alla fine, mantenendo la palla e tentando la verticalizzazione vincente, anche dopo l’ingresso di Sipos per Moro negli ultimi minuti. Alla fine, un buon pareggio che accontenta tutti e un’ulteriore prova di vitalità di ragazzi davvero speciali. Adesso, la palla passa alla società. Errori o titubanze non sono concesse. Basta parole, comparsate social, coltellate alle spalle, sofismi legali. Sono state proferite promesse importanti da Nicolosi. Serietà. E “soddi”.

Prima la chiarezza societaria, poi l’Avellino per consacrare un buon momento di forma
Inutile ribadire come, più che il turno infrasettimanale che vedrà di scena l’Avellino al “Massimino” nella serata di mercoledì in una riedizione di un match storico fra due piazze importanti del calcio italiano, sarà fondamentale la giornata di lunedì. Se arriveranno buone notizie alla squadra, non rassicurazioni verbali ma interventi sostanziali, l’occasione di rivedere un buon pubblico e una grande partita nel glorioso stadio etneo sarà ghiotta da cogliere. Gli irpini sono una delle favorite del nostro girone e verranno a Catania certamente a giocarsela. La possibilità di assistere a una bella partita esiste ed è corposa. Forza grande Catania!!!!!!!!!!!!!!! Let's go, Liotru, let's go!!!!!!!!!!!!!!!