Finale amaro, ma punto di continuità

Max Licari sul pari di Caserta. Finale amaro, Gianquinto protagonista. Bicchiere comunque mezzo pieno.

Finale amaro

Peccato, davvero peccato. Una vittoria importante gettata alle ortiche nel finale in virtù di una ingenuità di Ierardi, una "reazione" a nostro parere un po' troppo severamente "punita" dal signor Gianquinto, il quale decide per un'espulsione che lascia improvvidamente in dieci gli etnei quando ormai hanno la gara in pugno, accompagnata al 98' da un fallo da rigore piuttosto controverso causato dal neoentrato D'Ausilio, anche questo "interpretato" in chiave rossoblù dal decisivo arbitro parmigiano.

Il pareggio conclusivo, successivo alla trasformazione dell'ex Liotti, premiante per i grintosi (nonché assai fallosi) padroni di casa, può essere considerato in duplice maniera: da un lato, una conferma della bontà dell'impianto tecnico rossazzurro, che sostanzialmente era giunto alla quinta vittoria consecutiva, capace comunque di conseguire un punto esterno in grado di garantire una sicura continuità di risultati; dall'altro, una piccola battuta d'arresto sotto il profilo del gioco rispetto ai fasti del doppio successo ottenuto contro due dirette concorrenti come Salernitana e Benevento.

Finale amaro, ma punto di continuità

Noi, peraltro, tenderemmo decisamente a propendere per la prima interpretazione. Il Catania, pur non brillando, ha dato dimostrazione di forza, consolidando vieppiù il proprio ruolo di seria pretendente alla promozione diretta. Ha giocato una partita da squadra "superiore" di Serie C, in un campo difficile e in un ambiente fin dal primo minuto ostile e "condizionante" per il non certo "colliniano" arbitro emiliano. E il piano gara era sostanzialmente andato in porto.

Certo, alcune cose non sono andate del tutto nel verso giusto, ma non si può pensare di vincere dominando sempre in tutti i campi. Pertanto, inviteremmo a considerare il bicchiere mezzo pieno, con la "tara" dovuta all'ennesimo infortunio muscolare patito durante il match, questa volta da Pieraccini, impiegato dall'inizio a causa di un virus intestinale acccusato da Ierardi. Un altro incidente di percorso che pone un tantino in emergenza il reparto arretrato, considerando che lo stesso ex vicentino sarà certamente squalificato almeno in occasione della prossima partita interna al cospetto dell'Altamura. In ogni caso, i 25 punti fin qui conquistati e il momentaneo raggiungimento della vetta della classifica attestano la bontà del lavoro svolto da società, staff tecnico e giocatori.

Catania più qualitativo, Casertana più aggressiva

Finale amaro, ma punto di continuità

Che gli uomini di Coppitelli potessero metterla solo sulla corsa e l'aggressività lo si sapeva già alla vigilia. Il 3-4-3 campano, incentrato sul pressing centrale di Toscano e Proia, completati dagli esterni Leone (catanesissimo) e Bentivegna e aiutati dalla spigolosa fisicità del "marcantonio" Vano, pone le scontate difficoltà di palleggio al solito 3-4-2-1 di Toscano, praticamente invariato rispetto alle ultime uscite, se non per il già ricordato forzato utilizzo di Pieraccini sul centrodestra difensivo. Dopo una mezzora equilibrata, con qualche occasione (in specie, una gran parata di De Lucia su Cicerelli) per entrambe le squadre, è il Catania a "stappare" la partita al 27' con un gran tiro dalla distanza di Di Tacchio che non lascia scampo al pur bravo estremo difensore campano.

L'unica colpa del Catania è quella di non congelare la gara fino al termine della prima frazione, lasciando un po' di campo a Vano e soci, che prima si fanno annullare un gol  per fuorigioco e poi siglano il pareggio al 35' con capitan Proia su sviluppo da corner, con un Dini oggi stranamente meno reattivo del solito. I rossazzurri non prendevano gol dai tempi di Trapani...

Nella ripresa, subito dentro Corbari per l'ammonito Quaini e D'Ausilio per Lunetta, ma i cambi... non cambiano l'andamento del match, sempre piuttosto equilibrato grazie alla verve atletica della Casertana. Toscano tenta a metà frazione di mutare l'atteggiamento tattico, inserendo prima Caturano per Forte e poi Rolfini per Cicerelli, con il risultato di ottenere il premio del coraggio al 73' grazie alla rete del vantaggio di Donnarumma, seconda stagionale, su assist dello stesso centravanti ex potentino. Un destro "anomalo" dal limite davvero bello. Tuttavia, gli ingressi in campo soprattutto di Casarotto e Kallon donano freschezza offensiva ai padroni di casa, che approfittano della suddetta ingenuità di Ierardi, subentrato al 72' a Pieraccini, potendo così assediare in superiorità numerica il fortino rossazzurro e giungere al pari grazie al discusso rigore a tempo abbondantemente scaduto già descritto.

Un finale di gara in cui si erge ad assoluto protagonista Gianquinto, un vero "castigamatti" per le coronarie dei tifosi etnei. Un amaro epilogo che non deve far venire meno la fiducia. La squadra c'è. Testa all'Altamura, tutti uniti e compatti. Let's go, Liotru, let's go!!!

Partita collegata