Cosi di Catania (Calcio): “Dove dobbiamo andare andando?“ (Unni ama ghiri iennu?)
- di Alessandro Russo
- Serie C | Cosi di Catania | Cavese |
- 02 Dec 2024 7:25
Nuovo appuntamento con la seguitissima rubrica del nostro Alessandro Russo
Buongiorno, buongiorno.
Due le notizie oggi all’interno di Cosi di Catania (calcio). La prima è che nelle ultime otto gare di campionato il Catania ha racimolato la miseria di otto punti. Ciò significa che, a meno che quest’anno l’obiettivo non sia la salvezza, c’è poco da stare allegri. La seconda è legata al meeting di ieri l’altro a Palermo tra il presidente della Regione Sicilia e Caniglia, a.d. di Pelligra Italia. «L'incontro – così Giovanni Caniglia - rappresenta un momento di confronto essenziale per lo sviluppo di un progetto che, sono convinto, rappresenta un'opportunità sia di crescita per la Sicilia sia occupazionale per le future generazioni. Si tratta di un progetto che mira a trasformare lo stabilimento di Termini Imerese in un punto di riferimento per tutto il Mediterraneo. Obiettivo che sarà possibile realizzare solo con la piena condivisione del territorio e delle Istituzioni».
Epperò qui, in questa rubrica qua, si parlerà di solo pallone: punto.
Di conseguenza non posso occultare l’umiliazione serale di martedì scorso in Coppa Italia quando abbiamo preso cinque pappine dal Trapani. Pur non di meno il vicepresidente del Catania era contento e nell’intervallo, in diretta Rai, rideva a crepapelle. Purtroppo lo zero a cinque passerà invece alla storia nei sacri libri colorati del rosso dell’Etna e dell’azzurro del mare come la peggior sconfitta negli ottantasette anni e passa dell’impianto di Piazza Spedini
“Dove dobbiamo andare andando?“ o meglio “Unni ama ghiri iennu?” ci chiediamo da qualche tempo io e Matteo durante i rituali appuntamenti del fine settimana col pallone rossazzurro.
La risposta che ci siamo dati è che squadra e società abbiano inopinatamente inserito la marcia indietro e pertanto a noi due pare che tutto stia andando all’incontrario: perdindirindina.
Ieri pomeriggio la squadra durò un tempo, poi di colpo s’assopì e la Cavese pareggiò. Alla fine gli spettatori manifestarono dissenso con sonori fischi e il mister poi disse: “È come se il diavolo si fosse messo di traverso in questo momento.”
Sabato ventitré novembre, poco prima del novantesimo, come dei polli fummo raggiunti dall’Avellino. Due settimane orsono avevamo superato con merito il Trapani, fallendo pure un calcio di rigore nel secondo tempo. In maniera indecorosa domenica dieci novembre avevamo perso col Crotone e quella volta pareva non avessimo alcuna intenzione di giocar a pallone. Più o meno la stessa cosa era accaduta sette giorni prima nel derby casalingo col Messina finito zero a zero. Giovedi trentuno ottobre duemilaventiquattro a Torre del Greco eravamo partiti benino, poi un nostro giocatore si fece buttar fuori e la Turris fece uno a uno. Quattro giorni prima al “Massimino” non concludemmo alcunché e fummo capaci di perdere contro il Latina. Domenica venti ottobre a Foggia lottammo e mettemmo a segno in zona “Cesarini” il gol del due a due. Giocando giudiziosamente sabato dodici ottobre avevamo superato invece l’Altamura per due a zero.
Alessandro Russo tra Damiano Morra e il figlio Matteo
Mercoledì nove ottobre ci veniva comminato un punto di penalità in classifica patteggiato dai nostri vertici per responsabilità oggettiva per aver omesso di prestare una garanzia integrativa finanziaria per gli stipendi. Quel giorno vennero sanzionati con quarantacinque giorni di inibizione sia il nostro presidente che il suo vice. Il sei d’ottobre avevamo insegnato il giuoco del calcio agli avversari, sembravamo un manipolo di arrembanti corsari e avevamo espugnato il “Pinto” di Caserta. Sette giorni prima al “Massimino” dopo aver superato il Monopoli eravamo contenti perché venivamo da una gara infrasettimanale in cui non eravamo stati capaci di batter il Cerignola in casa. Il ventidue settembre avevamo fatto una scampagnata domenicale in quel di Giugliano, sembravamo la banda del buco. Sabato quattordici settembre avevamo fatto zero a zero col Picerno sotto gli occhi attenti di Damiano Morra in tribuna A al “Massimino”. Sette giorni prima avevamo sconfitto per tre a uno la Juventus Next Generation a domicilio e quella volta lo stadio di Biella pareva quello di Catania.
Nel posticipo di lunedì due settembre gliele suonammo di sera a un Benevento che partiva con i favori del pronostico. Sabato ventiquattro agosto con lo zero a zero contro il Sorrento che era in casa però giocava a Potenza iniziava il campionato di serie C girone C. Quel pomeriggio non schierammo l’undici titolare per via di non precisate incognite finanziarie. Imbottiti di giovani, tre giorni dopo ferragosto duemilaventiquattro, una domenica, avevamo superato il primo turno di Coppa Italia di C battendo il Crotone ai rigori, ma la partita era finita col risultato di uno a uno. Il sette agosto, i tifosi s’aspettavano il deposito d’una fideiussione richiesta dalla Lega, ma Pelligra Italia fece invece leggere loro un comunicato sibillino. “Noi e Catania Football club siamo due società distinte, che operano separatamente e disgiuntamente, ognuna con il proprio management e per le proprie finalità: la prima opera nel business edilizio e manifatturiero; la seconda in quello calcistico. Pelligra Italia è una società attiva nel settore dello sviluppo immobiliare commerciale, industriale, residenziale e alberghiero facente parte dell’impresa australiana Pelligra Australia Pty lLtd, fondata nel 1960 e oggi una realtà leader a livello internazionale. Pelligra Italia è specializzata nella realizzazione di progetti di riconversione e riqualificazione di aree industriali attraverso la loro trasformazione in parchi industriali. Il progetto di sviluppo di un polo industriale, logistico e manifatturiero a Termini Imerese, nell’ex Blutec, è centrale nel business della società e viene pertanto seguito con la massima attenzione dai vertici aziendali”.
Al “Comunale” di Chiavari, sabato tre agosto duemilaventiquattro, nel turno preliminare di Coppa Italia Frecciarosssa fummo sconfitti dalla Carrarese ma di nuovi acquisti rossazzurri e di coperture finanziarie non c’era manco l’ombra.
In questo momento mio figlio e io abbiamo perso entusiasmo e ottimismo.
In più, a differenza di quanto detto ieri dal signor Toscano, non crediamo sia stato il diavolo a mettersi di traverso al Catania.
O forse si.
Saluti.
Mister Toscano immortalato sabato pomeriggio...
Catania, 30 novembre 2024
17° giornata Campionato serie C Girone C
CATANIA-CAVESE 1-1
Catania: Bethers, Castellini, Di Gennaro, Anastasio, Raimo (81° Quaini), Verna, Jimenez,Carpani (72° Sturaro); Stoppa (72° Guglielmotti); D'Andrea ,(81° Montalto) Inglese. All. Toscano
Cavese: Boffelli, Rizzo, Saio, Peretti, Loreto; Citarella (74° Maranzino), Pezzella, Konaté (74° Diop ), Diarrasouba (85° Fornito ), Vigliotti (63° Fella) Sorrentino (85° Maffei). All. Maiuri
Arbitro: Claudio Giuseppe Allegretta di Molfetta
Gol: 26°Stoppa su rigore, 74°Fella