Cosi di Catania (Calcio): Parola di Max
- di Alessandro Russo
- Serie C | Pescara | Cosi di Catania |
- 03 Jun 2025 7:53

La delusione di Matteo Di Gennaro dopo la sconfitta di Pescara
Nuovo appuntamento con la rubrica del nostro Alessandro Russo
Buongiorno, buongiorno: Shalom.
Dopo centoventi giorni esatti, rieccoci qua con una fresca e briosa Cosi di Catania (calcio), in onda qui su calciocatania.com. Son già passati venti giorni dall’eliminazione ai play-off e, al tirar delle somme, trattasi innegabilmente del secondo campionato fallimentare consecutivo: Chapeau!
Or dunque, la società con l’effigie d’un pallone rossazzurro di proprietà di Pelligra ma con Grella al timone naviga adesso in acque poco tranquille, invero un pizzico agitate. E però, grazie a un meticoloso lavoro di spionaggio industriale, son riuscito a farmi riferire cosa abitualmente ripete il capitano dell’imbarcazione all’armatore un attimo prima di mollar gli ormeggi. «Caro Ross, se ci son degli sbagli che non andrebbero mai fatti, stai pur sicuro che io e te li faremo.»
In quest’istante, pur non di meno, ci ha raggiunto a bordo il Direttore di Pianeta Catania, Max Licari, lo saluto e gli chiedo cosa ha avvertito dopo la partita di Pescara di mercoledì 14 maggio.
Max Licari, direttore di Pianeta Catania, insieme a Davide Baiocco
«Ho provato una grande delusione per l'ennesima occasione persa, quasi come ci fosse una maledizione che impedisca al Catania di tirarsi fuori da questo inferno chiamato Serie C. Naturalmente, si tratta di un umanissimo sentimento di frustrazione dopo una partita fondamentale purtroppo andata male. Poi, però, subentra il raziocinio che ti racconta esattamente come tale esito non possa risultare che il frutto di una serie di errori di programmazione che non possono che condurre all'amarezza di Pescara. La società che si assume l'onere e l'onore di gestire il Catania deve per forza crescere ed eliminare tali "bug", a ogni livello, al fine di raggiungere gli obiettivi, perlomeno minimi, che una piazza come la nostra merita. Per farlo, sono necessari mutamenti significativi a livello di staff societario e anche tecnico (in particolare, in ambito sanitario, ma non solo).Io ripartirei dal nuovo direttore generale Zarbano, dirigente d'esperienza con buoni risultati in Serie A, cui viene demandata una improcrastinabile riorganizzazione societaria, in termini di uomini e idee. Ripartirei da un centro sportivo come Torre del Grifo, una "casa" del Catania (la cui sede non può rimanere all'interno del "Massimino"), nella speranza che la vicenda relativa all'acquisizione dello stesso vada a buon fine; una struttura indispensabile per lo sviluppo di un progetto sostenibile incentrato sul settore giovanile. Ripartirei da un allenatore come Toscano, specializzato in promozioni in questa categoria, allo scopo di fornire la necessaria continuità al progetto tecnico. Ripartirei dallo zoccolo duro di questa squadra, protagonista di un buon finale di campionato e di discreti e sfortunati playoff, cui aggiungere quei sette, otto elementi di spessore funzionali al salto di qualità definitivo. Ripartirei da una tifoseria ineguagliabile, che mai ha fatto mancare il proprio apporto, anche in frangenti davvero sconsolanti. Implementerei il tutto, qualora la storia tra il Catania e Faggiano non potesse perpetuarsi, con un Direttore Sportivo di pari esperienza e, possibilmente, ben accetto alla piazza. Il lavoro da fare, sul mercato, tra ritorni dai prestiti, arrivi e partenze, sarà enorme.»
Daniele Faggiano, direttore sportivo del Catania, verrà riconfermato?
«Quale è oggi – lo incalzo - il clima attorno al Catania di ‘Pelligra & Grella’ ?»
«Non buonissimo, direi. Un clima "confuso" e contradditorio, a causa di una strategia di relazione e comunicazione non adatta alla realtà italiana. Attenzione, sottolineo "italiana", non "catanese". Si stanno inanellando gli stessi errori che contemporaneamente si fanno a Milano o che, in un recente passato, si sono commessi a Firenze o Bologna da parte di proprietà angloamericane. Quel "modello", fatto di silenzi prolungati giustificati dalla presunta assenza di "notizie" da fornire, deve necessariamente essere "adattato" alla realtà nostrana; deve essere "riempito" intelligentemente di una solida presenza che diventi prima sostanza e poi forma. Si prenda come esempio il Bologna di Saputo...»
«Ma per vincere la serie C –concludo- e’ più importante una società forte o basterebbe soltanto una squadra forte?»
«Senza alcun dubbio, una società forte viene prima di ogni cosa. Società forti conducono a risultati importanti, società deboli a risultati disastrosi. Per tali ragioni, personalmente batto sempre sulla strutturazione societaria e sulla "patrimonializzazione" di beni immobili (Centro Sportivo, campi di allenamento), capaci di costituire la base di una realtà in grado di durare nel tempo.»
Campionato Serie C 2024-2025
Primo turno Play-off nazionali
PESCARA-CATANIA 1-2
Pescara, Stadio Adriatico. 14 maggio 2025
PESCARA: Plizzari; Pierozzi, Lancini, Pellacani, Moruzzi (82’ Crialese); Meazzi (82’ De Marco), Squizzato, Dagasso (74’ Kraja); Merola, Ferraris (62’ Tonin), Cangiano (62’ Bentivegna).
All. Baldini
CATANIA: Dini; Raimo (87’Montalto), Di Gennaro, Celli; Guglielmotti (52’ Dalmonte), Quaini, Di Tacchio (87’De Rose), Anastasio; Jimenez (62’De Paoli), Lunetta (46’Stoppa); Inglese.
All. Toscano
Arbitro: Andrea Ancora di Roma 1
Gol: 71’ Di Gennaro,79’ Tonin, 95’Montalto