Cosi di Catania (Calcio): L'Elefante nel gioco dell'oca

L'undici sceso in campo contro la Reggina il primo maggio 1947

L'undici sceso in campo contro la Reggina il primo maggio 1947 

Il nostro Alessandro Russo si sofferma sulla prima storia partita del Calcio Catania 1946


Buonasera, rieccoci qua.
Oggi la popolazione catanese - me l’ha detto un mio cugino fidato - si divide in due fazioni opposte e contrastanti. Da una parte ci sta il raggruppamento A che è certo che la sconfitta al “Massimino” del nove maggio duemilaeventuno per mano e per piedi dei calciatori del Foggia passerà alla storia come l’ultima gara giocata dalla valorosa matricola undicimilaesettecento. Di più: pensano costoro che le recenti notizie di stampa sui lavori di ristrutturazione dello stadio corrispondano al tentativo di colorare di rossazzurro l’umore nero di tanti concittadini tifosi. D’altra parte, però, ci sono gli inguaribili ottimisti appartenenti invece al raggruppamento B, che altri non sono quelli che danno credito alle notizie del giornale di oggi. Da un momento all’altro, aspettano tutti loro l’infiocchettata epifania d’una cordata d’imprenditori dotati di portafogli a fisarmonica e di facile firma in contratti d’acquisto di società di pallone con l’acqua alla gola.

9 Maggio 2021: delusione rossazzurra dopo la sconfitta col Foggia 



In questo clima attuale d’incertezza e di nervosismo all’ombra di mamma Etna, credo sia meglio dedicarsi a un viaggio nel tempo lungo un po’ meno di settantacinque anni tra lo Stivale bianco, rosso e verde. All’inizio del millenovecentoquarantasei ammonta a sei milioni il numero di biciclette circolanti tra le viuzze italiche. Martedì ventitré aprile, frattanto, la Piaggio brevetta un motociclo dal nome Vespa, simbolo della rinascita e della ricostruzione dalla guerra. Domenica due giugno si vota per il referendum istituzionale e per la Costituente e, a Catania, due abitanti su tre scelgono la monarchia. Quindici giorni dopo, ufficialmente proclamata la Repubblica, Re Umberto II abbandona Roma e raggiunge Cascais, in Portogallo. Giorno uno di luglio, a Roma, il signor Enrico De Nicola, uno che se la tira, nevrotico e irascibile, ma dall’eccezionale integrità morale viene eletto capo provvisorio dello Stato. Il ventiquattro di settembre millenvecentoquarantasei vede infine la luce nella nostra bella città una nuova società sportiva che ha per simbolo «una testa di elefante in campo rosso-azzurro». La denominazione di Club Calcio Catania ricompatta un ambiente diviso e mette insieme - una volta per tutte - l’intero popolo dei tifosi.

Articolo tratto da "La Sicilia" del 26 Settembre 1946 



La prima partita ufficiale si gioca il tre di novembre al “Cibali” contro quelli del Comunale Siracusa. Si tratta della gara d’esordio nella Coppa della Lega Interregionale Sud, l’equivalente dell’attuale Coppa Italia e, con la tripletta di Perrone, la doppietta di Scuderi e la rete di Beligni, gli etnei annichiliscono gli aretusei con un eloquente sei a uno.


Catania, 3 novembre 1946, 1° turno eliminatorio-Coppa L.I.S.

CATANIA-COMUNALE SIRACUSA 6-1
Catania: Scuderi I, Jacona, Mirabella, Bucolo, Barbiani, Fardella, Perrone, Castro, Beligni, Scuderi II, Musumeci.

Comunale Siracusa: Di Paola, Caso, Bottaro, Bandiera, Notti, Genovese, Pria, Cancellieri II, Caruso, Lantieri, Borgia.

Arbitro: Riolo di Palermo.

Reti: 6’, 61’ e 81’ Perrone, 9’ Cancellieri II, 17’ e 30’ Scuderi II, 85’ Beligni.