Corsi e ricorsi (rossazzurri): La legge dell'1-1

Filippo D'Andrea in azione contro la Cavese

Filippo D'Andrea in azione contro la Cavese 

La storia è come il pallone: gira e rigira, riproponendo all'attualità episodi passati...

E sono quattro, o se preferite tre, in base ai punti di vista. C’è una legge (non scritta) che puntualmente viene rispettata ogni qual volta il Catania, in casa, non batte la Cavese, cosa che su dodici incontri è avvenuta otto volte. La legge è quella dell’1-1, perché se viene fuori il pareggio non può che avere quel punteggio e – sentite bene – con le stesse modalità: vantaggio catanese, pareggio metelliano Non si scappa.

È stato così il 30 settembre 1979 (vantaggio etneo con Damiano Morra, pareggio ospite con un’autorete del compianto Giovanni Bertini). È stato così il 4 ottobre 1998 (vantaggio rossazzurro con Ciccio Passiatore, pareggio ospite con Ria, con in mezzo due calci di rigore falliti dagli etnei). È stato così il 6 dicembre 2020, all’”Angelino Nobile” di Lentini (vantaggio catanese con Emanuele Pecorino, pareggio campano con l’ex Andrea Russotto). È stato così anche ieri pomeriggio, sabato 30 novembre 2024 (vantaggio rossazzurro con Matteo Stoppa, pareggio ospite con l’ex rosanero Giuseppe Fella). Una legge, una sentenza.

I corsi e ricorsi, però, non sono finiti qui. E no. I due 1-1 conseguiti nel “vecchio” Cibali, escludendo quello di ieri, hanno un’altra cosa in comune: la promozione. È stato così al termine della stagione 1979/80 (salto in Serie B con mister Lino De Petrillo in panchina). È stato così al termine della stagione 1998/99 (salto in C1 con mister Pierino Cucchi in panchina). È… per adesso va bene così, oggi non è giornata…

Emanuele Pecorino a segno nell'1-1 di Lentini del 2020...