Contrordine: niente titolo di Serie D il 18 maggio, ma l'iter per il bando può proseguire

Foto: Francesco Lombardi

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Il punto sulle procedure volte ad individuare una nuova società che possa ricostituire il Catania e ripartire dalla Serie D.

Contrariamente a quanto era stato preventivato nelle scorse settimane, il prossimo 18 maggio il consiglio federale della Figc non avrà all'ordine del giorno l'ammissione della città di Catania alla procedura prevista dall'art. 52, comma 10, delle Noif, volta ad attribuire il titolo sportivo di Serie D con relativa partecipazione anche in soprannumero alla società che dovrà essere individuata dal Comune tramite una propria procedura. Era stato l'assessore allo Sport del Comune di Catania, Sergio Parisi, a dichiarare ad organi di stampa la possibilità che ciò potesse accadere proprio all'esito del consiglio federale. “Tempistiche? Il Presidente Gravina mi ha detto che il 18 maggio si terrà il Consiglio Federale - aveva riferito lo scorso 28 aprile a Catanista - quindi è presumibile che intorno a quella data sapremo la categoria". Nella giornata di ieri, Giovanni Finocchiaro su La Sicilia attraverso un articolo a sua firma ha invece chiarito che il presidente Gravina avrebbe da ultimo comunicato al sindaco facente funzione Bonaccorsi che "non ci sono margini per anticipare, come aveva fatto intendere in un primo tempo la Figc, i tempi per favorire l'ingresso di una nuova proprietà". Ciò in quanto occorre aspettare la fine della stagione (30 giugno) affinché la federazione possa procedere in tal senso.

L'attesa per la decisione della Figc era legata a quella per l'emanazione del bando da parte del Comune di Catania, volto ad individuare proprio la nuova società dalla quale far ripartire il calcio cittadino. Ma le due cose, anche se strettamente legate, possono comunque procedere con tempistiche differenti. Nulla vieta infatti al Comune di predisporre a stretto giro di posta un bando che, pur in assenza di ufficialità di categoria, richieda i requisiti necessari per ottenere la successiva iscrizione al campionato di Serie D, in modo tale da presentare la società prescelta alla federazione, nel successivo momento in cui quest'ultima si pronuncerà favorevolmente sull'ammissione alla procedura. Eventualità, questa, che ribadiamo essere alla stregua di una formalità, essendo stata concessa a tutte le città di società fallite e/o non iscritte che ne hanno fatto richiesta negli ultimi anni. Un diniego sarebbe abnorme e legittimerebbe, oltre che opportune azioni legali, un nuovo blitz di tifosi in via Allegri come quello, rimasto nella storia, del 27 luglio 1994, o ancora quello dell'estate 2003. Tornando al bando, le dichiarazioni dell'assessore Parisi raccolte ieri da Unica Sport vanno proprio nella direzione indicata poc'anzi: "Se come detto in precedenza, la risposta della federazione non arriverà il 18 maggio, saremo pronti ad anticipare la pubblicazione del bando, anche senza l'ufficialità della categoria". A corroborare ciò, oggi su La Sicilia sono state pubblicate dichiarazioni del sindaco facente funzione Bonaccorsi, il quale ha specificato di aver inviato alla presidenza Figc una bozza della manifestazione di interesse che il Comune ha predisposto, al fine di raccogliere dagli organi federali eventuali richieste di modifica o integrazione volte ad anticipare i tempi e non commettere errori formali.

Non si tratterebbe, del resto, della prima volta in cui il Comune si muova prima che maturino le tempistiche federali. In alcuni casi, come ad esempio Bari e Palermo, il bando venne pubblicato a luglio perché proprio a luglio, a seguito della mancata iscrizione della squadra cittadina, emerse la necessità di ripartire dalla Serie D. Ma il Catania rientra nella differente ipotesi di società esclusa dal campionato a stagione non ancora conclusa. E' ciò che è accaduto a Trapani nella stagione 2020/21 ed infatti il sindaco Tranchida, tra aprile e maggio 2021, indisse due diverse procedure, poi non andate a buon fine, con la società granata che venne ricostituita cambiando denominazione ad altro club già esistente, il Dattilo. Ancor più illuminante il caso Modena del 2018: la società fu esclusa nel novembre 2017; il Comune pubblicò il bando a marzo 2018 e il successivo maggio il sindaco decretò la società vincitrice, la quale poi, a luglio, ottenne l'affiliazione dalla Figc e l'ammissione in soprannumero al campionato di Serie D 2018/19. Un iter che potrebbe ripetersi anche a Catania, sempre nella speranza che ci siano società interessate e che rispettino i requisiti necessari per ripartire dalla Serie D. Con l'eventualità, di fatto aperta da Bonaccorsi, che in luogo di una procedura più complessa come quella del bando si possa avviare, piuttosto, una più semplice e rapida raccolta e valutazione di manifestazioni di interesse, sulla base dello schema al quale sta lavorando il Comune.