Benevento-Catania 3-2: Le pagelle dei rossazzurri
Le valutazioni riportate dagli etnei al termine della gara di Benevento
FARRONI VOTO 6: Poche responsabilità sui gol presi, è bravo ad evitarne altri in un paio di occasioni. Esordio in rossazzurro che non dimenticherà…
CASTELLINI voto 6,5: Dei difensori è quello che convince di più. Nel primo tempo, sullo 0 a 0, respinge sulla linea una conclusione destinata a finire in rete. Nella ripresa sbroglia un paio di situazioni pericolose.
QUAINI voto 5,5: Concede poco o nulla a Perlingeri ma, in compenso, entra negativamente in due dei tre gol sanniti (il primo e, soprattutto il secondo).
GEGA voto 4,5: Dalla sua zona di campo Lamesta fa il bello e il cattivo tempo. Il numero 24 – poco coperto da Anastasio - soffre maledettamente le scorribande dell’avversario di turno finendo con un “giallo” e una sostituzione che appare inevitabile.
Dall’11’ st LUNETTA voto 5,5: Parte bene con una sgroppata in avanti che lascia preludere chissà quante altre, ma poi si spegne, come buona parte dei compagni, nella fase topica del match.
RAIMO voto 6: Partita generosa, come sempre del resto, nella quale prova a frenare gli inserimenti dell’ex Simonetti. Non sempre ci riesce (vedi l’azione del primo gol campano che parte dalla sua zona del campo). Impercettibile la fase di propulsione, ma in conclusione strappa la sufficienza.
Dal 16’ st GUGLIELMOTTI voto 5: Dov’è andato a finire lo stantuffo ammirato nelle primissime partite di campionato, in particolar modo, proprio, nella partita di andata? Misteri…
DE ROSE voto 6,5: Per buona parte della partita è ovunque, a recuperar palloni e impostare l’azione. È tra i migliori, fino a quando la benzina viene meno…
JIMENEZ voto 7: Assist al bacio e gol capolavoro lo ergono a migliore in campo tra i rossazzurri. In mediana, coperto dalla saggezza e dall’esperienza di De Rose, riesce a liberare la propria fantasia. Peccato per l’infortunio. In tutti i sensi.
DI TACCHIO voto 5,5: Nuovamente in campo dopo quasi 4 mesi (ultima presenza i 38 minuti di Biella contro la Juventus NG, nel match del 7 settembre) il numero 7 entra in campo palesando – giustamente – una condizione fisica tutt’altro che ottimale. Fatica, vistosamente.
ANASTASIO voto 5: Croce e delizia sulla fascia sinistra: bene in fase offensiva (cross perfetto per Inglese sul finire del primo tempo) decisamente meno in fase difensiva dove, in coppia con Gega, non riesce a contenere le scorribande sannite, in particolar modo quelle di Lamesta. Sul gol del 3-2 si fa bruciare dall’inserimento di Simonetti.
STOPPA voto 6,5: Nel primo tempo è imprendibile, costringendo più volte i difensori al fallo e, di conseguenza, l’arbitro ad estrarre il cartellino giallo. Ammonito, e un po’ nervoso, lascia il campo a mezz’ora dalla fine con il Catania in vantaggio…
Dal 16’ st D’ANDREA voto 5: Ancora un’altra occasione bruciata per l’ex Cerignola. Un fantasma in campo, non riesce mai ad entrare in partita. Bocciato.
CARPANI voto 6: Corre tantissimo, dà una mano alla mediana, ma si divora un’occasione clamorosa. Nella ripresa, un suo recupero su Simonetti, è provvidenziale.
Dal 27’ st VERNA s.v.: Non pervenuto.
INGLESE voto 6,5: A parte il gol (il numero 11 in campionato) ha altre occasioni per poter andar in rete, ma un po’ per la precisione e un po’ per le parate di Manfredini non riesce a trovare una seconda gioia. Per il resto fa tantissimo lavoro per la squadra, veramente tanto. Avrebbe bisogno di una spalla più affidabile, per centellinare energie e…lucidità.
TOSCANO voto 5,5: Per buona parte della partita, almeno 70 minuti, il suo Catania detta legge in casa della capolista, dimostrando di avere personalità (tradotta nella rimonta del risultato, dall’1-0 all’1-2) e identità. I ricambi, però, si rilevano decisamente non all’altezza dei titolari; o meglio non gli permettono di mantenere lo stesso atteggiamento in campo (propositivo) avuto nel corso del match, alias l'assenza di valide alternative in avanti. Una coperta (troppo) corta, insomma. Una situazione che soltanto l’intervento della società, in sede di mercato, può risolvere. Un appunto, però, è d’obbligo: perché lasciare in panchina Ierardi e intestardirsi con Gega anche nella prima parte della ripresa? La risposta, probabilmente, potrebbe essere questa: perché Ierardi non rientra più nel progetto tecnico. Al mercato l’ardua sentenza.
ARBITRO SFIRA voto 6,5: Dirige bene una gara bella, avvincente, agonisticamente valida, spegnendo sul nascere, con i cartellini (otto totali), pericolosi focolai…