Anastas...si 'na vita a diri "mah"!
- di Max Licari
- Serie C | Foggia | Anastasio |
- 02 Mar 2025 7:37

Armando Anastasio autore della rete dell'1-1
Max Licari sul pari interno al cospetto del Foggia. Emergenza totale, responsabilità precise. Urgono risposte.
Emergenza totale, responsabilità precise
Stare oggi a disquisire di tecnica e di tattica in merito a una partita del genere, a un Catania del genere, che senso avrebbe? Nessuno. Nemmeno ai tristi tempi di Ventrone e Cosentino ci si era trovati in una situazione similare, in cui il tecnico si sia trovato a fronteggiare un'emergenza così "totale". Fra lungodegenti, febbricitanti e squalificati, praticamente Toscano ha dovuto fare a meno di una squadra intera, autocostringendosi a rischiare, e ciò costituisce il dato più preoccupante di tutti, ragazzi appena recuperati da lunghi infortuni (Di Gennaro) o da problemi muscolari di non lieve entità (Anastasio, Allegretto, Lunetta). E l'amara constatazione che proprio questi giocatori, alla fine, siano stati i migliori dei rossazzurri non deve per nulla costituire una consolazione. Rischiare, per autentica disperazione, di perderli nuovamente fino al termine della stagione risulta essere il sigillo conclusivo a un disastro a tutto tondo avviato in estate e pervicacememte perpetrato fino a questo mesto e triste match al cospetto di un modesto Foggia, incapace di approfittare dell'assoluta approssimazione dello sgangherato undici "rabberciato" alla meno peggio dal "nerissimo" allenatore calabrese. Il pareggio in rimonta deve, pertanto, essere letto come un risultato quasi miracoloso, ma contestualmente non può, alla luce della sconfortante classifica attuale del Catania (e meno male che la salvezza non è in discussione...), non inchiodare la dirigenza italoaustraliana a ineludibili responsabilità di cui appare necessario sollecitamente dare conto alla città. Si è sbagliato sostanzialmente tutto, dalla campagna acquisti estiva a quella invernale (destinata unicamente allo sfoltimento degli esuberi), dalla gestione dello spogliatoio alla gestione sanitaria degli infortuni, dal campo di allenamento alla preparazione atletica, dalla tragicomica "questione fideiussione", con annessa penalizzazione, alla scarsa attenzione a un bilancio pesantemente in rosso, da un deficit di comunicazione da parte della dirigenza e della proprietà alle promesse fin qui "silenti" di cambiamenti a livello societario o di interventi strutturali. Tutto. Tutto. Peggio non si sarebbe potuto fare. Proprio per tali ragioni, andare ad affondare il coltello nella piaga, approfondendo l'analisi della prestazione dei ragazzi, giovani o meno giovani, andati in campo con grande spirito di sacrificio unito a risultanze tecniche mediocri, sarebbe come un voler sadicamente sparare sulla Croce Rossa. E noi non siamo adusi a farlo, mai. L'unica cosa che ci sentiamo di consigliare, adesso, alla società etnea è ascoltare con attenzione quello che proviene dalla tifoseria, quella che ama il Catania, quella che sostiene sempre, quella che si fa migliaia di chilometri per essere presente, quella che lancia gridi d'amore e d'allarme come quelli rappresentati dall'abbandono della Curva Nord da parte della maggior parte dei supporters o dallo striscione della Curva Sud in direzione della dirigenza. Ascoltare e agire di conseguenza in direzione del cambiamento. Subito, senza perdere ulteriore tempo. Azioni nette, da comunicare con immediatezza. Solo questo potrebbe in qualche modo far imboccare una strada d'uscita al Liotru. Tutto il resto è inutile agonia, valzer delle intenzioni, festival dell'inconcludenza, palliativi destinati a far implodere definitivamente una situazione già oltre il limite. Il nostro è un appello che ha i connotati della conclusività, una "conditio sine qua non" indifferibile. Immediatamente, per favore.
Anastasio, Di Gennaro, De Rose e Lunetta, i veterani evitano la sconfitta
Questa volta pare che il rischio non abbia prodotto disastri, ma noi siamo assolutamente discordi rispetto alla decisione di mettere in campo i vari Di Gennaro, Anastasio o Lunetta. Il fatto che siano stati proprio loro a salvare il Catania dalla sconfitta ci appare una magra consolazione. Questo punto a cosa serve? A cosa serve riuscire (e al momento anche questo appare piuttosto difficile) a giungere noni o decimi e accedere a playoff destinati praticamente a una precoce uscita? A poco o nulla, rispondiamo. È andata bene, ma ancora una volta la decisione appare discutibile. Detto ciò, il 3-4-2-1 di Toscano, imperniato sulla coppia di trequartisti formata da Jimenez e un Luperini lontanissimo da una condizione accettabile, posizionati dietro al giovane Corallo, non poteva funzionare e, difatti, non ha funzionato, sebbene al cospetto di un Foggia deludente, seppur impreziosito da alcune buone individualità di categoria come Salines, Silvestro (il più sul pezzo), Tascone, Zunno o Sarr. Il Catania, imbottito di giocatori senza l'adeguata "gamba", non poteva non far fatica sul ritmo. E, infatti, ha sofferto, malgrado le iniziali sgroppate di un volenteroso Anastasio (alla fine, l'ex Casertana risulterà il migliore dei suoi). Quasi nulla la produzione di gioco in mediana, troppo "teneri" Luperini e Corallo in avanti. Se non fosse per l'esperienza di Del Fabro e Di Gennaro, unita alla scarsa vena degli avanti rossoneri, il Catania rischierebbe il tracollo già nei primi 45'. Nella prima parte della ripresa, la tenuta atletica degli etnei, ovviamente, cala ulteriormente e il Foggia trova qualche corridoio offensivo più ficcante, giungendo al vantaggio al minuto 68 con il centravanti Sarr al culmine di un'imbucata in ripartenza mal letta dalla difesa capitanata da Di Gennaro. Nell'occasione, l'attaccante,pugliese pare toccare di mano la palla. Evidentemente, i dossier servono... Tuttavia, è da rimarcare la reazione di carattere dei rossazzurri, anche grazie alla verve di Lunetta (subentrato già al 55') e Quaini, sistemato dal tecnico a centrocampo, i quali donano maggior consistenza alla manovra. Splendida la conclusione al volo, su bel cross di De Rose, effettuata da Anastasio, in virtù della quale il Liotru raggiunge al 76' un pareggio, a nostro parere, meritato. E vi sarebbe, nel finale, un rigore a favore del Catania per netto fallo di mano di un difensore foggiano in piena area. Anche in questo caso, santo dossier! Un pareggio di nervi, in ogni caso, non certo di gioco, a tutt'oggi non pervenuto. Bisogna far presto. Let's go, Liotru, let's go!!!