Alessio Rizzo a CC.COM : ''Rossazzurro nel sangue. Ad Avellino sono cresciuto''

Alessio Rizzo esulta dopo aver segnato al Catanzaro nel campionato Berretti 2017-18

Alessio Rizzo esulta dopo aver segnato al Catanzaro nel campionato Berretti 2017-18 

L'intervista al giovane centrocampista catanese, doppio ex di Catania ed Avellino, a cura di Massimiliano Giliberto

Per la gara del campionato di Serie C tra Catania ed Avellino, la nostra redazione ha intervistato Alessio Rizzo, giovane centrocampista catanese (classe 1998) cresciuto proprio nelle giovanili rossazzurro e protagonista, 2 stagioni fa, ad Avellino nella stagione in cui gli irpini tornarono tra i professionisti.

Alessio, raccontaci un po' di te. Dove possiamo seguire le giocate del talentuoso Rizzo?

Dopo l’ottimo finale di stagione giocato con la maglia del Troina (16 presenze e 2 reti), allenato da mister Mascara, con il quale ho uno splendido rapporto, quest’anno ho accettato la proposta del Paternò, società nella quale mi trovo molto bene e con la quale stiamo disputando un buon campionato. Siamo reduci dalla vittoria sul campo del Giarre per 3-0 e siamo secondi in classifica.

La prossima giornata di campionato in Serie C mette di fronte Catania ed Avellino. Non è una partita come le altre per te, vero?

Assolutamente no perché sono due maglie a cui tengo molto. La maglia rossazzurra è la mia seconda pelle essendo nato a Catania ed avendo indossato quella maglia per molti anni in tutte le categorie giovanili. Ad Avellino sono arrivato nel gennaio del 2019 facendo parte del gruppo che conquistò la promozione in Serie C. Purtroppo non giocai molto a causa di un grave infortunio che mi tenne fuori per diverse settimane ma fu un’esperienza importante per la mia crescita personale e professionale. Conservo ancora tanti amici in Campania e sono consapevole che l’attuale proprietà ha in mente grandi progetti per la squadra biancoverde.

Arrivasti ad Avellino dopo aver iniziato la stagione con la prima squadra del Catania. Eri aggregato al gruppo allenato da Sottil e, nel precampionato, eri tra i calciatori più in forma. Cosa successe dopo?

Fu una stagione molto particolare perché, se ricordate, fu quella caratterizzata dal mancato ripescaggio in Serie B. Mi vengono i brividi addosso quando ripenso a quella sera al Massimino quando festeggiamo l’ipotetico ripescaggio. Era un bel gruppo con gente splendida come Biagianti e Silvestri e tanto simpatici come Simone Ciancio, con il quale ho legato molto e che adesso gioca proprio ad Avellino. Poi i continui rinvii delle gare costrinsero il Catania ad iniziare la stagione ad ottobre e così, non riuscendo a trovare spazio, a gennaio andai via rescindendo il contratto con il Catania come previsto da regolamento (per scendere dai professionisti ai dilettanti ho dovuto rescindere il contratto che mi legava al Catania ancora per due anni).

Saprai sicuramente del momento delicato che sta attraversando il Catania. La situazione finanziaria è al collasso e il rischio di non finire il campionato cresce di giorno in giorno.

Leggere di questi eventi è davvero un colpo al cuore. Io sono nato e cresciuto con quella maglia addosso e pensare ad un eventuale scomparsa del Catania 1946 mi fa stare male. MI spiace anche per la situazione che stanno vivendo i calciatori perché, credetemi, in Serie C ci sono ingaggi che non hanno nulla a che vedere con i milioni che circolano in Serie A. Molti hanno contratti che non superano i 1500euro mensili e, come per tanta gente, sono redditi che servono ad affrontare le varie spese familiari. Nonostante ciò, seguendo le partite in TV, vedo che ci sono ragazzi che non mollano di una virgola e che stanno dando il tutto per tutto. Mi piace molto il gioco che fa Moro in attacco così come Ceccarelli, esterno di buona qualità.

Augurandoti un buon proseguo di stagione con la maglia del Paternò, ci puoi rivelare il tuo sogno nel cassetto?

La mia famiglia mi ha insegnato che nulla ti viene regalato e che devi dare sempre il massimo per meritarti ciò che ti accade. Così spero di continuare a dimostrare il mio valore con la maglia del Paternò per poter ricevere una nuova chiamata tra i protagonisti. Ovvio che il mio desiderio più grande sia che il Calcio Catania 1946 resti in vita e che in un futuro non molto lontano possa tornare adesso protagonista nel calcio che conta e, magari chissà, presentando in distinta un certo Alessio Rizzo…