Aggiornato: Nov 6, 2006
Il punto sulla 10a giornata di serie A
Se la sponda nerazzurra di Milano vince e convince (battuto l’Ascoli 2 a 0), quella rossonera cola a picco. Difficile prevedere un’inter così equilibrata, compatta, capace di soffrire, fortunata, visti i clamorosi insuccessi che hanno caratterizzato le ultime disastrose stagioni. Si dirà che la stagione è lunga e che sia Palermo (2 a 0 alla Sampdoria) sia Roma (a 4 lunghezze dalla vetta dopo il prepotente 3 a 1 alla Fiorentina) possano contrastare efficacemente i nerazzurri di Mancini. Ebbene, la sensazione è che i rosanero e i giallorossi non abbiano le credenziali sufficienti per sovvertire il trend di un torneo che sembra quanto mai asfittico, mediocre e inferiore alla media degli altri campionati europei. Tuttavia, in questo quadro di evidente modestia emergono realtà straordinarie. Le formazioni siciliane, ad esempio, stanno andando molto al di là delle più rosee aspettative. Il Catania (1 a 0 a Reggio Calabria) sembra aver acquisito la giusta maturità per un tranquillo cammino nel massimo campionato. Pantanelli e Corona sono i veri leader di questa squadra che scende in campo senza timori reverenziali (vedi l’autorevolezza e l’intraprendenza manifestate nel difficile match di Milano); il Palermo continua il suo “magic moment” e, se dovesse essere eliminata in Coppa Uefa, può sognare un piazzamento importante, che non sarà scudetto, ma potrà arrecare almeno un certo fastidio agli uomini di Mancini. Il Messina infine sorride dopo il pareggio di Torino. Anche i giallorossi stanno comportandosi mirabilmente. Crisi nera invece per il Milan che scivola incredibilmente anche a Bergamo (2 a 0 per gli scatenati bergamaschi di Colantuono) e si trova adesso in piena zona retrocessione. Ancelotti (a nome dell’inibito Galliani) protesta furiosamente per la pessima direzione dell’arbitro Pieri (un penalty chiarissimo è stato negato a Bonera), ma deve fare i conti con un’allarmante involuzione tecnico-tattica. I dirigenti rossoneri farebbero bene a prendersela con se stessi piuttosto che con i pur disastrosi direttori di gara: la rosa è evidentemente attempata e fortemente indebolita rispetto all’anno scorso. Il ciclo firmato Ancelotti sembra dunque definitivamente archiviato.
Oltre al Milan soffrono tutte le altre penalizzate: la Reggina, che comunque ha giocato bene contro il Catania; la Fiorentina sconfitta a Roma (3 a 1) e la Lazio che si è fatto raggiungere dall’Empoli (1 a 1) nel finale. Continua a stupire il Livorno: il presidente Spinelli contesta apertamente il tecnico degli amaranto Arrigoni, ma la squadra procede a gonfie vele (1 a 0 all’Udinese). Confermano le proprie difficoltà il Chievo (dov’è finito il gioco scintillante di Del Neri?), il Cagliari (ancora un pareggio) e il Torino del pericolante Zaccheroni.
Biagio Scaletta
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