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"Chi fa 'u Catania?"..."a bulletta" di Alessandro Vagliasindi!

Alessandro Vagliasindi, avvocato e giornalista

Alessandro Vagliasindi, avvocato e giornalista 

Ogni settimana un nuovo personaggio ci dirà "a bulletta" sul Catania...buona fortuna!

Per tutta una lunga settimana, aspettando il calcio d’inizio della prossima partita, l’intera città con stemma ’u liotru si domanda: «Ca viremu chi fa ‘u Catania.» In quest’istante migliaia di cittadini etnei stanno ancora interpellandosi: seduti nell’autobus, in fila alla posta, sdraiati alla plaja o a passeggio alla Villa. Nondimeno, inquieta come il mare in tempesta, adesso un’ondata di catanesi se lo chiede persino in ospedale, in banca, nei bar e financo in visita al cimitero. Dal lunedi alla domenica, dalle nostre parti, la domanda di rito è una sola: «Chi fa ‘u Catania?»

Saranno il mare e la montagna, o davvero questi colori rosso e azzurro inebriano mente e narici di chi ha sentito il calore del Massimino? Sta di fatto che a Catania son tornati Mascara e, in un certo senso, anche Anastasi; poi Bucolo e Biagianti, e perfino Marchese. Sciacca si allena a Torre del Grifo e i rumors di mercato si indirizzano verso Lodi! Ma questo Catania è ancora una squadra di calcio o piuttosto la classica riunione di vecchi compagni di scuola?
Lo chiedo ad un amico, noto a tutti i tifosi rossoazzurri, Alessandro Vagliasindi, avvocato civilista e giornalista pubblicista, corrispondente del quotidiano La Repubblica dal 2006.
«Sicuramente è una squadra di calcio, e nella ricostruzione affidata ad un altro ritorno quale Pietro Lo Monaco, si è fatta propria l'esigenza di restituire alla "maglia" quel lustro sempre più affievolito dall'avvento del gaucho Cosentino sino ai giorni nostri. Un Catania dapprima "argentinizzato", poi sempre più meta di giocatori da un semestre e via, una sorta di porto di mare adesso stabilizzato in nome del nuovo corso di Lo Monaco, caratterizzato dal senso di appartenenza. Cercare tutti questi giocatori, e riportarli "a casa", significa che si riparte da loro, alla ricerca di un'oasi calcistica la cui strada avevamo smarrito da troppo tempo.»

Catania è sempre esigente. Nelle ultime sessioni invernali, i cosiddetti "colpi" di mercato hanno spesso disatteso le aspettative da gente che non ha onorato la maglia. Cosa è successo? Cosa ci ha insegnato il passato?
«Si, ma scinderei il biennio Cosentino dalla stagione scorsa. Nel primo periodo si sono smarriti tutti quei concetti cardine di una società; non si faceva più calcio, ma "pallone", a mio avviso. La stagione scorsa è stata quelle iniziata appena due mesi dopo "I treni del gol", con un effetto devastante, con un ciclo tecnico certamente condizionato negativamente; penalizzazione, effetto mediatico devastante, approccio prevenuto della classe arbitrale. Aver raggiunto la salvezza, paradossalmente, è stato un cospicuo risultato. Infatti, quando un gruppo smarrisce le proprie certezze e la serenità di un ambiente normale, diventa molto complicato fare calcio in maniera ordinata. Adesso c'è una rinnovata "apertura di credito" del pubblico, notata nelle partite interne, in un contesto certamente più positivo per la maglia, e i giocatori ne traggono beneficio, potendosi ergere ad esempio per restituire "colore" al rossazzurro, che si era vistosamente sbiadito nel corso degli ultimi anni.»

Riprende il campionato e come sempre il mercato è ancora in corso. Poche operazioni, ma già funzionali in ottica "campo". Quale schema e schieramento lunedì a Fondi?
«Da quello che mi risulta sarà il momento del varo di questa difesa a tre, il 3-5-2, e quindi un'ipotesi di formazione vedrebbe Pisseri in porta, Gil, Bergamelli e Marchese in difesa; in mediana Baldanzeddu a destra se già arruolabile (altrimenti Parisi, vista la squalifica di Di Cecco), corsia opposta Đorđević, Biagianti al centro (senza Bucolo, quindi), Mazzarani e Fornito ai fianchi, e nella coppia d'attacco Russotto dietro Anastasi in una sorta di 3-5-1-1. In corsa si potrà rimodulare lo schieramento in un 3-4-1-2 o la sua variante d'attacco 3-4-2-1, ma la difesa a tre dovrebbe proprio rappresentare la regola, e solo così si darebbe un senso all'operazione Marchese. Anzi proprio in quel settore la società potrebbe attingere al mercato per rimpolpare i ranghi eccessivamente depauperati dall'uscita di Bastrini, e che oggi conta esclusivamente sull'alternativa Mbodj o dei ragazzi della Berretti come Longo.»

Il tuo è un volto assai noto fra i tifosi catanesi, memorabili le tante apparizioni televisive in un format di assoluto successo. Oggi continui la collaborazione con La Repubblica e, in linea con l'esigenza dei tempi, aggiorni costantemente il tuo account twitter, seguitissimo dai tanti follower alla ricerca di notizie sempre fresche sul Catania...
«Ho rimodulato la mia presenza attiva nel giornalismo, oggi più razionalizzata sulle esigenze dell'attività professionale sempre più impegnativa e sullo spazio dedicato alla famiglia. Quella televisiva è stata un'esperienza irripetibile e altamente professionalizzante, fortemente qualificata nei contenuti giornalistici incentrati sul Catania, aperta al dialogo fra tutte le componenti il format, giornalisti, ospiti e pubblico. Se un giorno si ricreassero basi serie e presupposti validi per la televisione, perché no, se ne potrebbe riparlare, ma al momento nulla di tutto questo. Per quanto riguarda le notizie sul Catania, continua certamente la mia corrispondenza con il quotidiano La Repubblica, posta in essere sin dal 2006. E poi si, hai detto bene, l'aspetto "social" è molto curato e aggiornato, non senza sacrifici, per gli aspetti prima descritti. E' un modo piacevole di dialogare con i tifosi e faccio di tutto per garantire una riposta ai tanti che mi porgono domande e osservazioni sugli aspetti della vita rossazzurra.»

Torniamo al pronostico Alessandro, lunedì si gioca a Fondi. Dobbiamo giocare "a bulletta", ricordi?
«Io punterei su UNDER 1°T/OVER 2°T, e mi sento di pronosticare un RISULTATO ESATTO 1:2, protagonista Andrea Russotto. Sarà la partita in cui Russotto farà finalmente la differenza fuori casa!»

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La briga di trascriver di volta in volta le risposte più “sfruculianti” (citazione Max Licari) se l’è presa la redazione di calciocatania.com. Dopo un’interminabile successione di conciliaboli segreti, l’incarico è andato a due appassionati storici di pallone rossazzurro. L’uno bazzica da anni il mondo finanziario, per passione segue i tornei giovanili del Catania e si chiama Vincenzo La Corte. L’altro è Alessandro Russo, un medico ortopedico catanese che scrive e insegna scrittura creativa; il suo ultimo libro, pubblicato di recente per Algra Ed., s’intitola “IL RUSSO-AZZURRO“.