Zeoli vs Messina e quel conto in sospeso...

Michele Zeoli immortalato nel corso della gara di andata

Michele Zeoli immortalato nel corso della gara di andata 

Focus sulle sfide (da calciatore) fra l'attuale tecnico rossazzurro e il Messina

La sfida tra Catania e Messina è ormai alle porte. Meno di due giorni e le luci dello stadio “Angelo Massimino” – impianto che farà registrare il tutto esaurito – illumineranno una sfida fra due compagini che, nel corso della fine degli anni novanta e gli inizi degli anni duemila, hanno dato vita a delle sfide tiratissime, sempre sul filo dell’equilibrio, con in palio delle promozioni.

Dici Catania-Messina – per la precisione Catania ’46 e Messina Peloro – e subito nella mente ritornano furenti le immagini del 25 aprile 1999: uno stadio “Cibali” in visibilio, innescato dall’epico gol di Roberto Manca, su perfetto cross di Alessandro Cicchetti, che nelle latitudini etnee ha lo stesso peso dell’urlo mundial di Marco Tardelli alla Germania nel 1982. Ma non  è quella partita il focus di questo articolo. Bisogna andare avanti di qualche altra stagione, poca cosa, soffermandoci sui Catania-Messina vissuti con la maglia rossazzurra dall’attuale tecnico degli etnei, Michele Zeoli, ovvero quelli incastrati nel quadriennio gaucciano 2000-2004.

La partenza è a bomba: primo ottobre 2000, Catania-Messina 4-0. Nel 3-4-3 di mister Ivo Iaconi, che vede Marino, Passiatore e Cicconi nel tridente offensivo, Michele Zeoli gioca da esterno di centrocampo, indossando l’insolita (per lui) maglia numero 11. Al ritorno, con Vincenzo Guerini in panchina, Zeoli giocò una grande partita nel 2-0 rossazzurro (firmato da una doppietta di Alessandro Ambrosi) al “Celeste”. Vi di riò di più: al minuto 29, fu proprio un lancio di Zorro (tramutato goffamente in assist dal messinese Leo Criaco) a innescare il Re Leone nella rete dello 0 a 1. Quell’annata, altalenante quasi quanto questa (almeno per quanto concerne la prima parte), si concluse proprio con la doppia finale play-off coi peloritani di Florimbi. Zeoli saltò la gara di andata, disputata al “Massimino”, a causa di un cartellino giallo (tramutato in squalifica) rimediato nella semifinale con l’Avellino di Fini e Mascara. Quel 10 giugno 2001 finì 1-1 con l’inserimento di Ciccio Marra, sulla fascia sinistra catanese, solitamente occupata da Zeoli, ma non in quella giornata… Al ritorno, al “Celeste”, visse sulla propria pelle la grande delusione di una stagione che avrebbe meritato altro finale.

Quindici mesi dopo, sempre al vecchio impianto di Gazzi, Zeoli è in campo per tutti i 90 minuti della sfida valevole come quarta giornata del campionato di Serie B. Grande spettacolo in campo, 3 a 3 il risultato finale, con fantastica tripletta di Lulù Oliveira. Battaglia nella fanghiglia nel match di ritorno, disputato nel pantano del “Massimino” il 23 febbraio 2003. Al 60’ il match di Zeoli finisce a causa di un cartellino rosso, sventolato dall’arbitro Paparesta di Bari, generato da un duro corpo a corpo (con tanto di reazione) con il messinese Carmine Coppola. Catania in 10 e sotto di una rete dieci minuti più tardi, per via del perfetto calcio di punizione di Sergio Quinto Campolo, ex di turno con il dente avvelenato. Vantaggio messinese di breve durata, svanito pochi minuti più tardi grazie al maligno piazzato di Vito Grieco accompagnato in rete dal peloritano Giacobbo. Nella stagione seguente, la 2003-04, quella con la B a 24 squadre per un totale di 46 giornate (record!), Zeoli vivrà da spettatore le due sfide col Messina di Franza: 1-0 al “Massimino”, firmato Nygaard, 3-0 giallorosso al ritorno. Il resto è storia recente, con la panchina da “collaboratore tecnico” di mister Cristiano Lucarelli nella gara di andata del “Franco Scoglio”, e con quello sguardo truce e concentrato di chi non si farebbe dire mezza volta di scendere in campo.