Volontà, Russotto e poco più

Liberatorio abbraccio finale...

Liberatorio abbraccio finale... 

Max Licari sulla meritata vittoria ottenuta dagli etnei contro il Melfi. Passo avanti, ma a Pagani decisivi carattere e attributi

Vittoria meritata, futuro ancora incerto
Ci ha pensato il buon Ferrara al 92’ di Catanzaro-Monopoli a raffreddare gli entusiasmi dei tifosi rossazzurri, giusto al termine della partita vinta dagli uomini di Moriero sul Melfi al “Massimino”. Il gol vittoria del giocatore pugliese va a complicare maledettamente una situazione che pareva essersi chiarita in fondo alla classifica del girone C di Lega Pro. Adesso, paradossalmente, il suicidio interno del Catanzaro (allo stato attuale, con tutte e tre le compagini a quota 35, i calabresi giocherebbero i play-out, in quanto ultimi nella classifica avulsa) inguaia anche gli etnei, costretti ad andare a fare risultato pieno a Pagani contro una compagine non matematicamente salva (manca un punto ai campani per ottenere la certezza della permanenza in categoria). Ci sarà da soffrire fino alla fine e, se si considera che il Catania nel girone di ritorno non ha mai vinto in trasferta e segnato pochissimo, si potrà comprendere come nulla sia scontato, malgrado la fondamentale vittoria sui lucani di mister Ugolotti faccia ben sperare. Obiettivamente, la squadra avversaria non ha mai impensierito Liverani e nessuno che possa definirsi sano di mente potrebbe mettere in dubbio la legittimità del successo; tuttavia, anche in questa gara si sono evidenziati i limiti di un organico che non può avere futuro in questa categoria ad alto livello. Incredibile l’incapacità di chiudere una partita sostanzialmente controllata dall’inizio, indirizzata nel verso giusto già al 7’ con la “perla” del migliore in campo (Russotto) e “sigillata” dall’ingenua espulsione di Cason al 72’. Troppi gli errori clamorosi sotto porta, in specie da parte di Calderini, Calil e Plasmati; troppa l’abulia dell'ex crotonese (una sorta di “desaparecido” nel 2016); tutti film già visti reiteratamente su questi schermi, nessuna “novità” tale da indurre a pensare a sfortuna o destino cinico e baro. I limiti sono strutturali, tecnici, caratteriali. Solo per questo si è sofferto fino al 92’. Di contro, non si possono non evidenziare i passi in avanti in termini di condizione fisica e di consapevolezza mentale applicata alla situazione contingente. Come giustamente ha sottolineato il tecnico rossazzurro in sala stampa, nelle ultime gare il Catania ha dato l’impressione di essere più squadra, mostrando maggiore compattezza e capacità di soffrire in campo. Un piccolo salto di qualità psicologico, in queste situazioni essenziale, indubbiamente si è riscontrato, ma non bisognerà mollare la presa nell’infuocato finale che vedrà in lizza per evitare i play-out, oltre a Catania, Monopoli e Catanzaro, anche l’Akragas di Pino Rigoli (38) e la già ricordata Paganese (41), sebbene remoto possa apparire un reale coinvolgimento del team di mister Grassadonia.

Finalmente Russotto
Moriero è tornato al 4-2-3-1 offensivo, vista la gara interna contro un avversario modesto e la necessità di una vittoria, dopo la parentesi "difensiva" di Benevento. Ma, dei quattro giocatori scelti per il reparto offensivo, ha ricevuto risposte positive solo da Russotto, vero e proprio mattatore della gara, non unicamente per il bellissimo gol decisivo siglato in apertura di gara (quinto stagionale), ma anche per l’inconsueta continuità nelle giocate. Già positivo a Benevento, si è proposto come autentica “spina nel fianco” della difesa lucana, confezionando giocate e assist per i compagni, poi sempre “lesti” a vanificarle. Incredibile, per esempio, il gol a porta vuota fallito nella ripresa da Calderini su perfetta imbeccata del fantasista rossazzurro. Se l’ex cosentino non ha di certo brillato, cosa dire di Bombagi e Calil? Semplicemente: diafani. Il trequartista voluto da Pancaro a gennaio, oltre che quasi mai decisivo in termini qualitativi, mostra un ritardo di condizione evidente; giocatore non da Catania, complessivamente. Il brasiliano è un vero e proprio “caso”. Non giocherà nel suo ruolo, non sarà nella sua stagione migliore, ma la sua “scomparsa” pressoché totale dal campo, sia fisica, sia mentale, appare da cartella clinica. Letteralmente, non tocca palla da gennaio e sembra finito in un tunnel senza via d’uscita. Meno male che a centrocampo qualcosina in più si sta riuscendo a ricevere da un Di Cecco tonico, nettamente il più in forma del reparto (la sua sostituzione al 73’ con Plasmati può essere spiegata solo da problemi fisici, altrimenti sarebbe da catalogare come una mezza follia tattica) e da un Castiglia sì impreciso, ma almeno in netto miglioramento di condizione atletica, tanto da sembrare “sul pezzo” fino al termine del match. Da segnalare la prova alla buon’ora convincente di Agazzi, entrato in campo al 56’ al posto del deludente Calderini, così come la buona attuazione della difesa centrale, abile in Bergamelli e Bastrini nel non far quasi mai muovere gli avanti avversari. Certo, i cambi di Moriero spesso appaiono “sorprendenti”: oltre al già ricordato Di Cecco/Plasmati, anche il Russotto/Parisi, un difensore per un attaccante in superiorità numerica (segnale non certo positivissimo da lanciare alla squadra), sembrerebbe ai più “particolare”; ma non cerchiamo il “pelo nell’uovo”, per carità. Dobbiamo salvarci e poi resettare. Tutto quello che accade adesso avrà un senso diverso a fine campionato se sarà mantenuta la categoria e vi sarà la possibilità di dimenticare in fretta supposti protagonisti e sicure controfigure.

Una gara difficile da non fallire
Come detto sopra, il Catania "versione trasferta" non offre alcuna garanzia. Quindi, illudersi che a Pagani, campo tradizionalmente ostico e squadra ancora non matematicamente salva, si potrà fare una passeggiata di salute, sarebbe letale. Partita difficilissima contro un avversario di buona caratura in avanti (vedasi il vice bomber del torneo Caccavallo, con 14 reti siglate finora) e un ambiente molto “caldo”. La speranza è che gli indubbi piccoli miglioramenti messi in evidenza nelle ultime due gare possano finalmente trovare la propria “sanzione” in una prestazione completamente convincente e, soprattutto, vincente, dato che le avversarie (Catanzaro a Ischia e Monopoli in casa con la Juve Stabia), sulla carta, affrontano sfide meno dure. Sarà il momento di soffrire e, possibilmente, gioire per un successo atteso da novembre, quando si vinse a Rieti con la Lupa Castelli Romani. Facciamo il penultimo sforzo… Let’s go, Liotru, let’s go!!!