Veni, Vibo, vici

Mazzarani, esultanza da tre punti...

Mazzarani, esultanza da tre punti... 

Max Licari sulla sofferta ma meritata vittoria ottenuta contro la Vibonese. Lucarelli la vince con i cambi. Decisivo Mazzarani.

Con il cuore si può
Questa squadra, con la volontà e la determinazione, sta riuscendo a compiere imprese impensabili. Attenzione, non che si voglia indulgere in pericolosi e tragicomici trionfalismi oppure si pensi di far passare la vittoria di misura (e in extremis) sulla pur ottima Vibonese come epiche gesta da cantare in versi, abbandonandosi a libagioni conviviali; tuttavia, i risultati ottenuti nelle ultime cinque gare dalla ciurma di Lucarelli non possono non essere giustamente celebrati, in considerazione soprattutto delle condizioni quasi “estreme” in cui sono stati conseguiti. Tre vittorie e due pareggi, 11 punti e perfetta media inglese (seppur le vittorie esterne siano due come i pareggi interni), sesto posto in classifica, questa la fotografia del sorprendente momento vissuto dai rossazzurri, impreziosito da un ritrovato feeling con la tifoseria che, a fine match, ha lungamente applaudito e incitato la squadra. Un qualcosa di impronosticabile dopo la sconfitta interna subita dal Monopoli, eppure costruito mattoncino su mattoncino, aggiungendo ogni giorno benzina nelle gambe e nella testa, da Cristiano Lucarelli, a ragione invocato dai supporters (sempre pochini) presenti al “Massimino” in questo assolato pomeriggio di marzo. Il gol di Mazzarani a pochi minuti dalla fine ha, dunque, meritatamente premiato il coraggio dei ragazzi, i quali hanno dovuto fieramente battagliare contro uno degli avversari meglio dotati tatticamente visti in questa stagione a Catania; una squadra, quella dello “zemaniano” Giacomino Modica, che possiede un’identità di gioco definita, un’idea proiettata al di là delle effettive doti tecniche dei singoli interpreti; una squadra che gioca a calcio, mai rinuncia, cerca sempre di vincere la partita. Complimenti ai calabresi del presidente Caffo, peraltro protagonisti del clamoroso 5-0 dell’andata che costò la panchina a Camplone, i quali non avrebbero certamente rubato nulla, qualora avessero portato a casa il risultato positivo. Decisivo per la vittoria finale l’ingresso del’ex modenese, nell’occhio del mirino della critica e dei tifosi in queste ultime settimane, il quale sigla con freddezza il gol del 2-1, settimo stagionale, a conferma di come sia maggiormente incisivo da subentrante, quando può sfruttare la sua tecnica accompagnata da una certa freschezza, piuttosto che da titolare. Ma il vero dominatore della partita si è rivelato Pinto, di gran lunga il più in forma. Inesauribile nella spinta sulla fascia sinistra e protagonista di un’autentica magia in occasione del gol vittoria, con uno stop orientato che si trasforma in gran dribbling sul diretto avversario e un cross perfetto per l’accorrente Mazzarani, quasi “riveriano” nel piazzare di piatto la palla all’angolino destro dell’incolpevole Greco.

Lucarelli la vince con i cambi
Il tecnico livornese, privo dell’acciaccato Furlan (in campo Martinez) e dello squalificato Calapai, opta per Salandria in difesa sulla corsia destra (ruolo già ricoperto a Reggio Calabria) piuttosto che puntare sull’arretramento di Biondi, in modo da non privare il centrocampo e la trequarti del prezioso dinamismo del “catanesino volante”, inserendo Rizzo in mediana e assegnando fiducia a Capanni in avanti con Di Molfetta a supporto del’ “falso nueve” Curcio, anch’egli confermato in questa posizione a scapito di Beleck, dopo la doppietta siglata a Potenza contro il Picerno. Inizialmente, tale assetto molto aggressivo pare premiare il Catania, giacché già al 2’ Curcio si procura un rigore (netto l’atterramento subito dal portiere calabrese in piena area), che trasforma ancora una volta impeccabilmente (terza rete in due gare). Il Catania riesce a mantenersi aggressivo per almeno venti, venticinque minuti, procurandosi la possibilità di qualche altra buona occasione, in specie con Biondi e lo stesso Curcio. Però, con il passare dei minuti, gli ospiti riescono a ricompattarsi e a riproporsi in avanti con azioni davvero ficcanti, di stile chiaramente “zemaniano”, fatto di triangoli, uno-due, tagli che talora spiazzano la difesa rossazzurra. Già al 23’ Emmausso fallisce una clamorosa occasione a tu per tu con Martinez, per poi “bucare” la retroguardia etnea al 36’ su imbeccata di De Col. Un pareggio obiettivamente meritato, che mette in rilievo una certa difficoltà del Catania a filtrare a centrocampo (Rizzo e Vicente non ai livelli delle ultime uscite, spesso messi in mezzo dai bravi Pugliese, Petermann e Signorelli), mentre Salandria tutto sommato regge bene nel ruolo di laterale destro difensivo. Nella ripresa il copione non cambia: rossoblù ben messi in campo e mai banali (Modica propone immediatamente tre cambi per vivacizzare la manovra), Catania battagliero ma piuttosto in difficoltà nel creare gioco in avanti, considerato il calo fisico di Capanni (volenteroso seppur ancora acerbo), Curcio e Di Molfetta. Così, Lucarelli si gioca le sue carte: prima (53’) in campo Welbeck, Manneh e Beleck per Di Molfetta, Capanni e Curcio, con conseguente passaggio al 4-3-3, poi (71’) “tutto per tutto” con Mazzarani e Biagianti per Biondi e Rizzo. Il Catania ne beneficia, riuscendo ad alzare il baricentro in avanti e creando qualche grattacapo ai calabresi con le incursioni di Pinto e Manneh sulle due corsie. Buona la conclusione di Salandria dal limite al 42’, con palla a lato di poco; splendida l’azione del raddoppio vincente di Mazzarani (ammonito per l’esultanza e, quindi, squalificato per il prossimo turno, in quanto diffidato), già descritta precedentemente. Un urlo di liberazione così sentito non si sentiva allo stadio da tempo, a testimonianza di quanto un po’ tutti ci tenessero a sfatare il tabù interno. Lucarelli quasi “impazzisce” in panchina… Un giusto guiderdone all’impegno. Tutto ciò che chiede la gente ADESSO al Catania.

A Bisceglie non bisogna fermarsi
A questo punto, guai a rilassarsi, guai a pensare che il più è fatto. Domenica prossima si va a Bisceglie, gara difficile contro una formazione assetata di punti salvezza e campo tradizionalmente ostico al Catania. Bisognerà approcciare il match con la stessa “fame” degli ultimi tempi per non incorrere in brutte sorprese. Con l’umiltà e la concentrazione si può continuare a far bene. Let’s go, Liotru, let’s go!