UFFICIALE: Terracciano alla Salernitana

Pietro Terracciano, nuovo portiere della Salernitana

Pietro Terracciano, nuovo portiere della Salernitana 

La società etnea ha ufficializzato la cessione in prestito dell'estremo difensore ai campani

Attraverso un comunicato la società etnea ha ufficializzato l'accordo con la Salernitana per il trasferimento del portiere Pietro Terracciano in Campania. Pietro Terracciano - nativo di San Felice a Cancello (provincia di Caserta) - raggiunge così gli altri ex rossazzurri Schiavi, Sciaudone ed Odjer, passati in granata proprio nel corso dell'ultima sessione di mercato. Di seguito la nota ufficiale emessa dalla società di Via Magenta:

"Il Calcio Catania S.p.A. comunica di aver ceduto il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Pietro Terracciano all'Unione Sportiva Salernitana. La cessione avviene a titolo temporaneo, per due stagioni, con obbligo di riscatto per la società campana".

Quattro anni da rincalzo
La carriera di Terracciano, portiere campano cresciuto nell’Avellino e lanciato dalla Nocerina, incrocia per la prima volta, pur indirettamente, il Catania nella stagione 2010/11, quando l’estremo difensore difende la porta del Milazzo in Lega Pro – Seconda Divisione, destando una buona impressione. La società mamertina, all’epoca, è una sorta di club satellite del Catania: l’ad Lo Monaco non perde tempo e nella stagione successiva dirotta il giocatore a Torre del Grifo. Terracciano parte come quarto portiere, avendo davanti a sé Andujar, Campagnolo e persino Kosicky. Tuttavia nel girone di ritorno arriva l’occasione d’oro: Andujar passa in prestito all’Estudiantes; Campagnolo offre prestazioni non all’altezza ed essendo anche in scadenza di contratto viene “epurato”; Kosicky dopo un avvio brillante nel recupero della sfida con la Roma fa una pessima figura allo Juventus Stadium; a Catania giunge così Carrizo a cui Montella affida il posto da titolare, ma alla prima indisponibilità dell’argentino (per squalifica) Terracciano ha la grande possibilità di esordire in Serie A, scendendo in campo contro Atalanta e Cagliari (impressionando positivamente solo nella prima delle due sfide). Nella stagione seguente, invece, ha davanti il figliol prodigo Andujar e il nuovo acquisto Frison e non scende mai in campo. Così nel 2013/14 passa in prestito all’Avellino in Serie B per fare esperienza: con gli irpini divide la porta con l’altro giovane talento Seculin, e a fine stagione colleziona 18 presenze (subendo soltanto 19 reti). Rientra a Catania per il campionato di Serie B 2014/15, in cui parte titolare a causa della momentanea indisponibilità di Frison, ma l’avvio è traumatico: nel pirotecnico 3-3 col Lanciano della prima giornata, Terracciano si frattura la mano in un contatto in uscita con l’avversario Gatto che determina anche un rigore per gli ospiti. Il Catania corre ai ripari e tessera Anania, mentre Terracciano rientra nella seconda parte del girone d’andata e funge da vice-Frison, senza giocare mai. Rientra da titolare nelle prime due giornate del girone di ritorno, quando Frison viene messo sul mercato. Il campano gioca anche bene, ma la società decide di puntare su un prospetto d’esperienza come Gillet che lo costringe a tornare in panchina. Scende in campo confermando la propria affidabilità in altre tre occasioni. Prima che scoppi il “caso Catania” nell’estate 2015, Terracciano rinnova il proprio contratto col club etneo, che finalmente sembra mostrargli una certa fiducia. Anche la nuova dirigenza che si insedia da Luglio sembra voler puntare su di lui, ma a questo punto è il giocatore, oggetto del desiderio di diversi club di B, a voler fare le valigie. Rimasto a Catania il 31 Agosto, approfitta della proroga concessa (anche per il mercato in uscita) alla società etnea per trovare una squadra, quella Salernitana con cui il Catania ha condotto buona parte delle sue operazioni di mercato nella caotica estate 2015. Trattativa favorita, tra l’altro, dalla risoluzione del contratto di Frison coi campani a seguito della volontà espressa in tal senso dal portiere veneto per motivi personali.