Solo per amore

Un feeling ritrovato

Un feeling ritrovato 

Il commento alla gara di Coppa Italia del 'Massimino' fra Catania e Ternana

“Dai Catania olè, non mollare perché.
Questa curva sarà, sempre vicino a te”

Partiamo dalla fine, dal momento più importante del pomeriggio vissuto allo stadio “Angelo Massimino”. Il momento più importante e, probabilmente, il più intenso degli ultimi anni. Cristiano Lucarelli e i suoi ragazzi in maglia rossazzurra, “freschissimi” di eliminazione dalla Coppa Italia di C, sotto la Curva Nord a ricevere cori e applausi convinti dei tifosi presenti. Una scena che mette i brividi, nel viverla, nel vederla e nel rivederla chissà ancora quante volte. "Noi vogliamo gente che lotta". Chissà quante volte avrò sentito risonare questo coro, prima da semplice tifoso in curva, poi da semplice giornalista in tribuna stampa. Quante volte, da perdere il conto. Ma mai, e sottolineo mai, avevo assistito a una scena come quella di oggi pomeriggio. Un "tributo reciproco" che fa accapponare la pelle, venire gli occhi lucidi e toglie il fiato a chi ha nel cuore i nostri amati colori. Il Catania ha fallito l’obiettivo stagionale, ma il Catania ha ritrovato la sua anima, i tifosi, e i tifosi, a loro volta, hanno capito che chi indossa la loro maglia sta gettando il cuore oltre l’ostacolo. Il cuore, oltre l’ostacolo. Fra mille difficoltà, nei quali brevi momenti di normalità (costruiti con fatica immensa), vengono minati da “bombardamenti” continui. Senza soluzione di continuità. Quasi ogni giorno ce n’è una nuova. Una dopo l’altra. Ma il Catania, questo Catania, “ormai non sente più i pugni presi” e “va avanti fiero”. È un gruppo, questo Catania, che “per non turbare la dignità della città è disposto a tutto”. Catania lo ho capito, toccandolo con mano. Il Catania di Cristiano Lucarelli ha conquistato sul campo il sostegno dei suoi tifosi. Non attraverso le vittorie o il gioco spettacolare, ma “semplicemente” con l’impegno e il sudore. Dai Catania, non mollare, perché questa curva, la tua curva, è tornata per stare sempre vicino a te.

Non basta il cuore
Il titolo di questo paragrafo non è in antitesi con il paragrafo precedente. È semplicemente la perfetta sintesi dei novanta e più minuti del “Massimino”. Il Catania ci ha provato in tutti i modi a ribaltare lo 0 a 2 patito nella gara di andata del “Libero Liberati” di Terni. Ci ha provato, costringendo alla difensiva la Ternana, terza forza del Girone C di Serie C, ma non c’è riuscito. Il cuore ha riportato i tifosi allo stadio, ma non è stato sufficiente a conquistare il pass per la doppia finale contro la Juventus Under 23. Gli evidenti limiti tecnici strutturali, di una squadra costruita malissimo da Pietro Lo Monaco, sono emersi con evidenza proprio nella partita più importante della stagione. Limiti tecnici che vanno dalla cintola in su. La mediana, composta da capitan Marco Biagianti (autore, comunque, di una prestazione maiuscola) e da Beppe Rizzo (tanta corsa, ma scarsa qualità), è riuscita raramente a innescare la batteria dei trequartisti, tant’è che in diverse occasioni l’azione è partita dai lanci difensivi, nella fattispecie dai piedi non proprio elegantissimi (ma sicuramente pieni di coraggio) di Moise Mbende. Sulla trequarti, nell’arco dei novanta minuti, si sono alternati Biondi (primo tempo monstre), Mazzarani (un pesce fuor d’acqua) e Di Molfetta (pericoloso ma impreciso) e successivamente Manneh, Barisic, Capanni e Curcio, quest’ultimo a mezzo servizio, schierato nell’ultimissima parte di gara come carta della disperazione. L’intero peso dell’attacco è finito sulle spalle del camerunese Beleck, all’esordio dal primo minuto, la cui prestazione lascia ben sperare: in attesa del recupero di Curiale, non prima di trenta/quaranta giorni, l’ex Rieti sarà il titolare inamovibile. Il Catania è questo, una squadra da settimo/ottavo posto, che al di là degli evidenti limiti tecnici ha dei margini di miglioramento, anche attraverso il raggiungimento della miglior condizione dei calciatori arrivati a gennaio, Curcio in primis, insieme a Vicente e Salandria, questi ultimi non utilizzati oggi pomeriggio. L’obiettivo? Vivere alla giornata, senza obiettivi, tenendo stretto il calore dei tifosi appena ritrovati.

Domenica arriva la capolista
Recuperare le forze in settantadue ore non è cosa facile. Domenica, ancora al “Massimino”, i rossazzurri ospiteranno la Reggina di Mimmo Toscano, capolista di lungo corso del raggruppamento meridionale con 8 punti di vantaggio sul Bari secondo. Una gara, numeri alla mano, che appare senza storia, con i calabresi “forti” di 23 punti in più rispetto ai siciliani e vogliosi di conquistare una vittoria prestigiosa in terra catanese. Difendere il “Massimino”, violato dal Monopoli qualche settimana fa, non sarà impresa facile, ma di certo, da oggi pomeriggio, il Catania di Cristiano Lucarelli non è più solo. Siate folli, siate affamati, siate umili, siate Elefanti!