Reggina-Catania: "hat-trick" alla Vigiani

La terza rete del reggino Vigiani...

La terza rete del reggino Vigiani... 

Focus sulle vittorie interne amaranto sulla compagine rossazzurra. All'interno le immagini dell'ultima vittoria calabrese

POCHE MA BUONE
“A Reggio Calabria, Reggina batte Catania”. Scritto così, dal 1946-47 al 2008-09 (stagione dell’ultimo incontro), è una combinazione non proprio frequente. In ventuno gare in terra calabrese gli amaranto hanno fatto rispettare il ‘fattore campo’ soltanto in sei circostanze, una delle quali in Coppa Italia (2-0 nella stagione 1978-79).

La prima gioia dei calabresi in campionato è datata 5 gennaio 1947: roboante 4-0 in virtù della tripletta di Caridi e alla rete di Cara. Per il bis la Reggina ha dovuto attendere vent’anni tondi tondi: il 4 giugno del 1967 basta la rete di Clerici, al minuto 73, per avere la meglio sui siciliani. Il tris giunge il 3 marzo 1974: un rigore di Merighi condanna i rossazzurri di Luigi Valsecchi, quest’ultimo all’esordio dopo aver rimpiazzato Guido Mazzetti. Altra sconfitta bruciante, per gli etnei, è quella incassata il 29 maggio del 1988: secco 2-0 per gli amaranto, lanciati verso la lotta per la B, per via delle reti di Lunerti ed Onorato.

LA TRIPLETTA DEL FIORENTINO
Infine, il punto più alto: la prima ed unica vittoria ottenuta in Serie A. E’ il ventitré di dicembre e il clima che avvolge l’“Oreste Granillo” è tipicamente invernale. La Reggina, allenata da Renzo Ulivieri, è interamente vestita di amaranto: maglietta, calzoncini e calzettoni. Il Catania, lasciato alle dipendenze di mister Silvio Baldini, risponde con abito interamente bianco sul quale spicca una vistosa banda rossa. Gli amaranto non se la passano tanto bene, hanno bisogno di punti per risalire in classifica; i rossazzurri, invece, tengono a distanza la zona retrocessione ed hanno il morale alle stelle dopo aver espugnato la San Siro rossonera in Coppa Italia. In campo, fin dalle prime battute, il copione del pre-partita è cartastraccia.

La Reggina è arrembante e pochi minuti dopo la mezzora sfonda il muro etneo con Vigiani. Il Catania si fa vedere raramente sotto la porta amaranto, le conclusione di Sardo e Morimoto servono solo a non far prendere troppo freddo al portiere reggino Novakovic. Così, a dieci minuti dalla fine, un velenoso diagonale del solito Vigiani permette ai calabresi di raddoppiare.

Ma nel Catania c’è un pazzo, anzi, un ‘loco’. È peruviano, di nome fa Juan Manuel e di cognome Vargas. Ha un sinistro esplosivo. Prima impegna severamente il portiere sloveno con una bordata in corsa; poi, al minuto 90, lo perfora con un piazzato da oltre trentacinque metri, sul quale il ‘Nova’ non è esente da colpe. Distanze dimezzate e pareggio teoricamente ancora possibile. Ma tra la teoria e la pratica c’è ancora lo zampino malefico di Luca Vigiani da Firenze. Piatto destro di prima intenzione, sporcato da Silvestri, e Polito beffato per la terza volta. T(r)he End.