'Raggia' Caserta

Curiale, un gol atteso 22 anni...

Curiale, un gol atteso 22 anni... 

Max Licari sull'amaro pari di Caserta. Bene i primi 45', ripresa regalata. Non una grande idea mutare assetto...

Un “concetto” non con…vincente
Premessa: se la partita si fosse conclusa con la vittoria del Catania, scriverei esattamente le stesse cose. Appare doveroso sottolinearlo, perché magari in futuro potrà accadere, in gare ove si facciano scelte similari, che Marotta o chi per lui non sbagli a una manciata di minuti dalla fine il gol che “uccide” il match o Pisseri non commetta l’errore fatale al 91’. Tuttavia, per il sottoscritto l’onestà intellettuale viene prima di qualsiasi considerazione tecnica, tattica o relativa alla simpatia personale. Non nego assolutamente il fatto che a me piaccia Sottil come allenatore, lo ritengo l’uomo giusto al posto giusto e sono convinto che lui e il Catania siano destinati a un bel percorso comune. Ma se il tanto criticato Cristiano Lucarelli, che (come noto) reputo responsabile al 70% della mancata promozione diretta dei rossazzurri al termine della scorsa stagione, avesse compiuto le medesime scelte iniziali di Sottil in quel del “Pinto” di Caserta, ne sarebbe certamente scaturita una interminabile polemica alimentata da giornalisti, tifosi e addetti ai lavori. Ora, è ovvio che tutto ciò non sia minimamente opportuno che accada (e non accadrà), in virtù del giusto e sacrosanto credito accumulato dall’ex trainer livornese in qualità di grintoso difensore rossazzurro e delle ottime prove offerte dalla squadra in Coppa Italia, ma una sorta di “campanellino d’allarme” è naturale che cominci, seppur sommessamente, a squillare. Ebbene, partiamo dal presupposto che il Catania vanta l’organico più qualitativo e ampio della categoria. Due giocatori più o meno intercambiabili in quasi tutti i ruoli, in più di un caso giocatori importanti già in B, fuori categoria in C. Cosa mi aspetto? Ecco, mi aspetto che Fontana, pur alla guida di una formazione di tutto rispetto, non dorma la notte per cercare le contromisure più consone ad arginare l’avversario e che cerchi in tutti i modi di adeguarsi, di “tarare” l’assetto della propria squadra alla fisionomia tattica del più forte contendente. Mi aspetto che l’allenatore sfidante accenda i lumini al santo patrono di turno, in vista del fatale incontro con Lodi, Manneh, Barisic o Marotta. Questo mi aspetto. Non mi aspetto, sinceramente, che sia Sottil ad adattare il proprio modulo, cambiandolo, alle caratteristiche dell’avversario. Potrei comprenderlo in B a Verona o Benevento, non in C contro qualsiasi avversario. È il "concetto di base" che non con…vince! Siamo il Catania, siamo i più forti, ma non perché ce lo diciamo fra di noi, proprio perché lo siamo oggettivamente; dobbiamo avanzare senza paura o sofismi verso l’unico obiettivo possibile, la promozione diretta! Per questo non apprezzavo le frequentissime “altalene” tattiche di Lucarelli e pensavo che il nostro tecnico andasse diritto per la propria strada indipendentemente dall’avversario, come aveva SEMPRE fatto finora. Per questo non apprezzerò MAI l’utilizzo di un difensore, anche fosse Franco Baresi, al posto di quello che è attualmente, insieme a Lodi, il miglior giocatore del Catania, Kalifa Manneh. Ma non perché il gambiano, Lodi o Marotta non possano o debbano andare in panca, al contrario! Con il “tour de force” a cui è destinato il Catania, è sacrosanto che Sottil debba affidarsi a un ragionato turnover. Però, l’atteggiamento, l’assetto offensivo devono rimanere inalterati, altrimenti si lanciano messaggi “pericolosi” a giocatori e tifosi. In soldoni, se ci preoccupiamo eccessivamente di questa squinternata Casertana adesso, nelle partite veramente importanti nel corso del campionato, cosa faremo? Mi pare giusto esporre queste riflessioni subito, alla terza di campionato, in modo da sgombrare il campo da equivoci, piuttosto che “svegliarsi” di botto a febbraio accorgendosi come questa strategia sia divenuta un po’ troppo penalizzante. Detto ciò, il rammarico è tanto, tantissimo, per l’occasione sprecata. Sostanzialmente, due punti gettati al vento. Però, nell’ottica di lunga portata, in un campionato così difficile il pareggio al “Pinto” ci può stare. Soprattutto se, alla fine, si deve ammettere che la divisione del bottino è giusta. Sette punti in tre gare sono certamente un buon inizio, considerato anche come le trasferte di Rende e Caserta non siano fra le più agevoli. Nessuna tragedia, dunque, ma questa partita dovrà necessariamente fornire più di una indicazione e più di una “morale” alla squadra, intesa come staff tecnico e giocatori.

Buon primo tempo, ripresa regalata
Lo si era intuito in settimana, ma vederlo realmente attuato in campo ha fatto ugualmente “notizia”. Sottil, considerato l’assetto di base della Casertana, cambia il suo 4-2-3-1, inserendo un difensore (Esposito) e togliendo uno dei suoi migliori interpreti (Manneh), così da mutare il modulo in un 3-4-1-2 in cui Lodi funge da raccordo fra il centrocampo e le due punte “pesanti”, Curiale e Marotta. Solo pretattica, dunque, le dichiarazioni “impossibiliste” rilasciate in settimana circa la coesistenza, in questo preciso momento del campionato, dei due centravanti. Fontana si dispone a specchio con l’ex Blondett nel trio difensivo, gli esperti Zito, Vacca e D’Angelo in mezzo, nonché la temuta coppia di veterani Castaldo-Floro Flores in avanti. La prima frazione dei rossazzurri è certamente buona, anche perché la Casertana è un insieme di (compassate) individualità e non una squadra. Bene i difensori etnei sul duo di attaccanti locali, mai realmente capace di rendersi pericoloso; bene gli esterni Calapai e Baraye (soprattutto il senegalese su Zito) nel confronto diretto con i dirimpettai; addirittura sontuoso Lodi sulla trequarti, sempre pronto a pressare Vacca e, ricevuta palla, a innescare le ripartenze rapide di Marotta (generosissimo come al solito) e Curiale. Non è un caso che arrivi già al 24’, dopo 22 anni, il gol di un rossazzurro al “Pinto”, grazie a Curiale, rapido a insaccare di testa una sponda di Silvestri su splendido corner di Lodi. È il quinto gol in campionato da palla inattiva, a dimostrazione che il Catania diviene davvero letale in queste occasioni, potendo disporre di un battitore come l’ex udinese e saltatori di grande livello. L’unica pecca degli etnei, di contro, risiede nella mancanza di lucidità nelle occasioni in cui ci si trova nella possibilità di piazzare l’assist o la stoccata vincente. Marotta, Lodi, Baraye hanno l’opportunità di chiudere anticipatamente il conto, ma non trovano il guizzo vincente. In questo bisognerà migliorare. Non ci potrà stare, in futuro, invece, una ripresa come quella giocata dagli uomini di Sottil al “Pinto”. Baricentro arretrato, distanza ampia tra gli attaccanti e il resto della squadra, tendenza a difendere in maniera sparagnina il gol di vantaggio, concedendo campo a un avversario che fino a quel momento non aveva sostanzialmente prodotto nulla se non "caos disorganizzato". La sostituzione dello spento Curiale con Barisic al 61’ dice della volontà di Sottil di rinvigorire la spinta offensiva, ma senza cambiare un modulo che, con le forze che vengono a mancare, invita a chiudersi ancora di più. Invece la scelta di sostituire Lodi (migliore in campo insieme a Marotta) con Bucolo invia un messaggio conservativo alla squadra in un momento in cui, forse, sarebbe stato più proficuo cercare di alzare un po’ il baricentro. Non per nulla, la Casertana, quasi per inerzia, comincia a inanellare azioni d’attacco per lo più confuse, ma comunque tambureggianti. E, si sa, in situazioni del genere, soprattutto quando hai davanti giocatori esperti, il patatrac può sempre materializzarsi. E, puntualmente, ciò accade al fotofinish, in virtù della segnatura di Floro Flores, per un errore di Pisseri (non il primo in partite importanti…), ma non si può dire in maniera ingiusta, giacché alla Casertana, una decina di minuti prima, era stata annullata in modo dubbio una rete (e nella stessa azione Blondett aveva colpito la traversa). L'incredibile errore di Marotta sotto porta qualche minuto prima, un gol che avrebbe significato vittoria certa, non può comunque giustificare una ripresa così in calando. L’espulsione di Esposito nell’azione che porta al gol dei padroni di casa, infine, certifica quanto sia stata “sfortunata” l’idea iniziale di mutare assetto tattico. Diciamo che si tratta della classica punizione che subisce chi si porta volontariamente l’acqua dentro. Speriamo che non accada più in futuro e chiudiamo il discorso…

Subito la capolista...
Questo piccolo incidente di percorso dovrà essere dimenticato più in fretta possibile, perché già martedì sera sarà di scena al “Massimino” il Trapani primo in classifica. Tutte vittorie e un solo pareggio finora per gli uomini di Italiano che, dopo un’estate quanto mai complicata per le note vicende societarie, stanno dimostrando di avere notevoli attributi. Si tratterà di una gara difficilissima, proprio perché sopraggiunge dopo una trasferta così dispendiosa. Certamente Sottil tornerà al modulo base e sfrutterà il turnover, riproponendo dal primo minuto giocatori fondamentali come Manneh, Scaglia o lo stesso Barisic. Non sarebbe sorprendente un turno di riposo, per esempio, anche a uno dei due centrocampisti centrali che hanno finora speso moltissimo, considerato che gente come Angiulli, fino a questo momento, ha visto il campo pochissimo. Una gara da non fallire. Let's go, Liotru, let's go!!!