Pulvirenti fiume in piena: "Basta con gli insulti"

Pulvirenti: "Abbiamo uno squadrone e siamo ancora in grado di puntare alla promozione"

Pulvirenti: "Abbiamo uno squadrone e siamo ancora in grado di puntare alla promozione"  

"Sono io il proprietario della società" ha pure detto "niente sceicchi, controllate pure le carte"

Conferenza stampa affollata questo pomeriggio a Torre del Grifo, il presidente del Catania Antonino Pulvirenti ha ritenuto opportuno far sentire la campana della società nel momento certamente più difficile della propria gestione della squadra etnea. Non le manda di certo a dire Pulvirenti, iniziando a mitraglia su stampa e fonti da verificare prima di scrivere un articolo: "Da quando ho rilevato questa società sono stato sempre molto chiaro sui nostri programmi. Ebbene, non è cambiato nulla! Se così fosse ve ne avrei già parlato, voi giornalisti non potete riportare notizie inesistenti. A quelli che non sono giornalisti ricordo che sono qui su mia licenza, conoscete le regole della Lega, giusto? E poi sono stufo degli insulti, tolleranza zero da questo momento" incalza "sia sulla mia persona, come su dirigenti, tecnici e giocatori. Detto questo, vi confermo che questa stagione vogliamo salire in Serie A."

"C'è poi un'altra storia" sorride incredulo "che gira su certi califfi o sceicchi che vogliono entrare nel capitale sociale, ma sono notizie false che vengono fatte girare ad arte, con lo scopo di creare malcontento. Io non voglio imbrogliare nessuno, guardate le carte, basta chiedere una visura allo sportello della Camera di Commercio, ve la danno a vista. Vedrete allora che la società è mia, che non ci sono altri soci e non ci sono fallimenti in vista, anche qualora non andassimo in Serie A. Non mi nascondo, anzi parlerò sempre con chiarezza alla gente di Catania, e dico che - certo - il momento è delicato ma non ho dubbi sul fatto che disponiamo delle forze per superarlo. Abbiamo uno squadrone" rafforza la dose "e siamo ancora in grado di puntare alla promozione, non è questa brutta partenza ad impensierirmi, ripeto, abbiamo tutte le carte in regola per ritrovare la strada maestra."

"E' presto per il mercato" occhi dritti all'interlocutore "a gennaio valuteremo. Sono il primo a comprendere i tifosi, la loro amarezza, ma abbiamo il dovere di crederci. Per questo vi chiedo quale sia lo scopo di fischiare i giocatori o Cosentino, contestino me invece, sono stato io sono a puntare sui nuovi dirigenti. Avvicinatevi alla squadra invece di insultare i giocatori, oppure fatelo quando sia finita la partita. Non vi sembri che non ci sia giornalmente un confronto diretto fra tutti noi, proprio stamattina ci siamo visti con i giocatori in questa sala stampa. Ho intenzione di tornare allo stadio già dalla prossima partita, qualche giocatore ha smarrito il giusto atteggiamento sul campo di qualche giocatore, e chi sbaglia paga, la società non resterà estranea."

"Perinetti in arrivo?" smentisce ovviamente "Non è vero niente. E poi come può essere Ventrone il responsabile degli infortuni? Sono infortuni di gioco. Ed infatti Spolli si è infortunato perché ha saltato la preparazione. Rosina e Calaiò invece, tutt'altro che giovani, non hanno ad oggi avuto problemi di alcun genere e così pure Peruzzi, cosa c'entra dunque Ventrone? Spiegatemi il motivo per cui dovrei cacciare Cosentino, un dirigente valido e che lavora per il Catania 18 ore al giorno. Prova ne è che vive a Catania, anche la famiglia si è trasferita qui. Anche lui sarà giudicato per i risultati ottenuti, ma gli errori li facciamo tutti, e ovviamente cerchiamo poi di migliorare. Noi abbiamo un programma da perseguire, quando finirà l' anno effettuerò le mie valutazioni su Cosentino."