Padroni del nostro destino!

Curiale e Manneh, giganti al

Curiale e Manneh, giganti al "Ceravolo"... 

Max Licari sulla grande vittoria di Catanzaro. Ripresa boom. Barisic e Curiale decisivi. Adesso è tutto nelle mani del Catania...

Adesso dipende solo dal Catania
Chi lo avrebbe mai detto? Eppure, il bello del calcio è proprio questo, mai dare nulla per scontato… Fino a una ventina di giorni fa sembrava che il Lecce avesse chiuso il campionato; oggi, addirittura due squadre paiono avere più chance di portare a casa la promozione diretta. Senz’altro clamorosa la “decelerazione” dei salentini di Liverani, che stavano comunque conducendo un torneo a ritmi impensabili, così come decisa si è rivelata l’accelerazione di Trapani e Catania, adesso appaiate a due punti di distacco (63 contro 65), ma con una partita in meno. A questo punto, se una delle due seconde dovesse fare “filotto”, sarebbe matematicamente in Serie B. In buona sostanza, i granata e i rossazzurri sono padroni del proprio destino. Questa è la novità più importante di una 33ma giornata avvincente e palpitante che ha proposto in contemporanea alle 14.30 i due match Lecce-Siracusa e Trapani-Matera, conclusisi con un dolorosissimo pareggio (1-1) per i giallorossi e una preziosissima vittoria (1-0) per gli uomini di Calori. Tutte le illazioni della vigilia spazzate via in un sol colpo, considerato che l’undici di mister Paolo Bianco ha onorato il campo, giocandosela fino alla fine al “Via del Mare”, lasciando così nello sconforto i tifosi di casa, i quali alla fine hanno duramente contestato società e giocatori. Non era, dunque, facile per i rossazzurri giocare il match di Catanzaro con tutta la pressione addosso, avendo a disposizione un unico risultato, la vittoria. Eppure, i ragazzi di Lucarelli hanno gestito il gioco nel modo più intelligente, rendendosi conto di come il vento condizionasse pesantemente la gestione del pallone. Primo tempo “di controllo” contro vento, ripresa “a tavoletta” con Eolo a favore. E non vi è stata letteralmente partita. Quattro reti, azioni pericolose a ripetizione, buone giocate, condizione atletica confortante, cambi proficui. Il tutto condito dalla quinta, decisiva, rete di Barisic (settima stagionale); dal 14mo sigillo di Curiale (al culmine di un’azione da manuale), con annesso primo posto solitario in classifica cannonieri; dallo “zucchero che non guasta bevanda” costituito dalla sesta rete stagionale di Ripa (in gol solo in trasferta); infine, dalla bella realizzazione del neoacquisto Porcino, subentrato al sempre ottimo Manneh, su assist sontuoso dell’altro cambio di lusso, Russotto. Un festival di opulenza che lancia un segnale forte alle contendenti: 10 reti siglate e nessuna subita nelle ultime due gare. Dopo Monopoli, che potrebbe veramente rivelarsi il crocevia della rinascita, il punto di svolta della stagione, tre vittorie e due amari pareggi esterni in cui i tre punti sarebbero stati la fotografia più consona dell’andamento del match. Del resto, i numeri adesso parlano chiaro a favore del Catania: maggior numero di vittorie (19), miglior attacco (54 gol), miglior difesa (25, in compartecipazione con il Trapani). Da notare, in ogni caso, come tali parametri vedano giallorossi, granata e rossazzurri vicinissimi; quindi, si assisterà a una vera e propria volata finale in cui conteranno gambe e testa, oltre che le doti tecniche più o meno simili dei tre organici. Al momento, sembrerebbero le inseguitrici ad averne di più, ma sarebbe meglio non avventurarsi in pronostici, atteso come le più palesi ovvietà siano state smentite nelle ultime settimane. Piuttosto, appare doveroso annotare il record conseguito dal tecnico Lucarelli, un record che lo proietta nella storia: con 9 vittorie esterne eguaglia il Catania 2005/06 di Don Pasquale Marino, per intenderci quello “mitico” dell’ultima promozione in Serie A. E mancano ancora due trasferte, compresa quella a Siracusa contro il già retrocesso Akragas… Tuttavia, come dice lo stesso tecnico livornese, l’errore più micidiale adesso sarebbe quello di abbandonarsi all’euforia, di credersi “troppo bravi”. Ci è piaciuta, a tal proposito, la sua reazione rabbiosa alle sinceramente inutili ammonizioni subite addirittura in panchina da Tedeschi ed Esposito (sembrerebbe che sia stato comminato un “giallo” pure a Di Grazia), i quali, diffidati, salteranno la prossima partita. SI vede che il tecnico è sul pezzo e non vuole lasciar nulla di intentato, nemmeno nel roster delle alternative. Perché, che sia chiaro, ancora non si è fatto proprio nulla. Anzi, sottolineiamo come il Catania sia terzo in classifica, in virtù dello scontro diretto favorevole al Trapani. Quindi, nessun festeggiamento, nessun volo pindarico, nessuna illusione. Lavoro, lavoro, lavoro. Concentrazione, concentrazione, concentrazione. Se ci sarà da gioire, lo si farà alla fine, quando eventualmente sarà stato raggiunto l’obiettivo che tutta la città attende da tre lunghi anni di puro inferno in questa infima categoria.

Trovato l’assetto base
Era uno dei crucci stagionali quello di non aver trovato un assetto definitivo, pur nell’ambito di un rendimento certamente positivo. Ebbene, dopo il disastro del “Veneziani” e gli opportuni “faccia a faccia” nel chiuso dello spogliatoio, sembrerebbe che Lucarelli e i giocatori lo abbiano trovato. 4-3-3 solido, linea mediana di qualità con il cambio di posizione decisivo tra Lodi e Biagianti, attacco con “ali” giovani e di sostanza atletica e un centravanti fisso capace di fornire le garanzie del caso. Naturale, pertanto, che Lucarelli riproponesse al “Ceravolo”, campo tradizionalmente ostico, arricchito di inusuali presenze dal varo della “giornata giallorossa” e al cospetto di un team in grado di maramaldeggiare la settimana prima proprio nella “fatal” Monopoli, l’undici che aveva disintegrato al “Massimino” la malcapitata Paganese di De Sanzo. Sarebbe risultato molto strano il contrario. Tutto ciò è stato consentito, però, oltre che da un cambio di mentalità generale, soprattutto da un netto miglioramento della condizione atletica che permette l’utilizzo, per esempio, di Mazzarani in aggiunta ai già citati Biagianti e Lodi in mediana. Coperto da Biagianti, Lodi sulla trequarti sta vivendo una seconda giovinezza: anche a Catanzaro ha fornito un incredibile assist (di destro!) per lo splendido raddoppio al volo di Curiale. Non solo, la capacità atletica di Manneh e Barisic, bravi (in specie il gambiano) a rinculare e aiutare il proprio compagno di corsia “basso”, ha assicurato alla squadra una compattezza tale da annullare il supposto gap a centrocampo contro formazioni che utilizzano il 3-5-2, come nel caso proprio del Catanzaro dell’ex Pancaro, il quale ha comunque fatto tutto quel che poteva, impostando un pacchetto di mediana e di difesa molto numeroso e arcigno, abile a chiudere le linee di passaggio ai più tecnici centrocampisti etnei. Per un tempo, Maita e soci, aiutati dal vento favorevole, hanno pressato con veemenza il Catania, chiuso tutti i varchi, talora ripartendo con buona intenzione offensiva, senza tuttavia quasi mai impensierire Pisseri con le isolate punte Corado e Letizia, francobollate dagli ottimi Aya e Bogdan, peraltro aiutati dalla buona vena di Blondett e Marchese, oltre che dallo schermo di Biagianti. Tutta l’architettura pancariana (non dimentichiamo che il Catanzaro, piuttosto “malandato” nello score interno al “Ceravolo”, “vanta” una delle peggiori difese del campionato) poteva autosostenersi fin quando non avesse preso il primo gol. Una volta beccata al 48’ la mazzata di Barisic (grande sgroppata centrale palla al piede dello scatenato Manneh, scarico a Curiale e assist vincente al numero 9 rossazzurro, bravo a deviare imparabilmente in porta da due passi), l’impalcatura di base è crollata di colpo, tanto che il raddoppio di Curiale è giunto quasi subito, al 53’. Da lì in poi, malgrado i cambi del tecnico di casa (in campo anche Infantino), si è trattato di un monologo catanese, ben orchestrato dalle sostituzioni ruolo per ruolo di Lucarelli. Da segnalare che il terzo gol di Ripa è giunto su un cross di Barisic, maldestramente deviato verso la propria porta da un difensore di casa (quindi, gol e assist per il sempre più decisivo ragazzo sloveno) e il quarto da un’accensione di un giocatore che potrà essere decisivo nel finale di torneo, Russotto. Insomma, sembrerebbero esserci tutte le prerogative per un gran finale di stagione, anche considerato che i nuovi acquisti, dal rientrante Barisic allo stesso autore della quarta rete, Porcino, per finire al sempre utile Rizzo (buon cambio, a partita in corso, ai vari Lodi, Biagianti o Mazzarani), stanno mostrandosi molto utili, a dispetto di qualche perplessità iniziale.

Sotto con la Juve Stabia
Mantenersi concentrati rimane l’imperativo categorico per il Catania in questa lunga settimana post pasquale, in vista del difficile posticipo di lunedì 9 aprile al “Massimino” contro la temibile compagine campana, peraltro proveniente da un inopinato stop interno al cospetto del Cosenza e, quindi, ancora più pericolosa. Si tratterà dell’ennesimo turno “decisivo”, in cui la pressione sarà tutta dalla parte del Catania, che giocherà conoscendo i risultati del Lecce e del Trapani, di scena rispettivamente a Reggio Calabria e a Francavilla contro la Virtus, giustiziera dell’Akragas, ormai matematicamente retrocesso in Serie D. Ci sarà da tenere a freno, dunque, i naturali entusiasmi di una piazza che, a un certo punto, aveva temuto che il campionato si fosse definitivamente chiuso e che, adesso, sente rinascere prepotentemente la speranza di una promozione diretta che avrebbe del clamoroso. Siamo certi, comunque, che lo stadio, finalmente, sarà gremito e caloroso, in modo da spingere i ragazzi in maglia rossazzurra verso una fondamentale vittoria. È il momento di stringersi a coorte!!! Let’s go, Liotru, let’s go!!!