Matricola 11700: salvezza più vicina, adesso manca solo l'iscrizione

 

La Procura ritira l'istanza di fallimento: viene meno l'ostacolo del concordato preventivo

L'odierna notizia del ritiro dell'istanza di fallimento nei confronti del Catania da parte della Procura della Repubblica elimina alcune delle ombre rimaste sul futuro della matricola 11700 e cambia radicalmente gli scenari, nonché la "road map" che avevamo ipotizzato relativamente alle mosse della nuova proprietà.

Per meglio comprendere, facciamo un passo indietro. A maggio il Catania, allora ancora di proprietà di Finaria, si era giocato la carta della richiesta di ammissione al concordato preventivo, per mettersi al riparo dall'istanza di fallimento presentata dalla Procura. Il Tribunale accoglieva la domanda della società etnea, che a quel punto rimaneva onerata della presentazione del piano di concordato. Un piano di rilancio che avrebbe dovuto passare al vaglio dei creditori, dall'approvazione dei quali sarebbe dipesa l'omologazione del concordato. Quest'ultima avrebbe scongiurato il fallimento ma, al contempo, avrebbe mantenuto il Catania sotto la vigilanza del Tribunale: protetto dai creditori, ma con le mani legate nell'attività di ordinaria gestione della società.

Sotto la gestione Finaria, il Catania non provvedeva a presentare il piano durante la decorrenza del termine previsto - chiedendone peraltro una proroga - e, col cambio di proprietà materializzatosi il 24 luglio, la palla passava alla S.I.G.I.
Un solo passo falso (la mancata presentazione del piano, o la bocciatura dello stesso da parte dei creditori), avrebbe determinato l'immediato fallimento del Catania, anche a stagione in corso.

Ma, come emerso negli ultimi giorni, l'orientamento della nuova proprietà è stato quello di uscire dall'ombrello protettivo, ma al tempo stesso limitante, del concordato preventivo, la cui persistenza avrebbe costituito un ostacolo all'accreditamento del nuovo corso presso la Lega e la Federazione (da cui dipende il "benestare" al passaggio di proprietà) e, soprattutto, alla procedura d'iscrizione al campionato 2020/21.

Oggi, la forte boccata d'ossigeno "donata" dalla Procura, la quale, preso atto dell'uscita di scena della vecchia proprietà, ha ritenuto che fossero venuti meno i presupposti per insistere nell'istanza di fallimento, ritirandola. Ciò consentirà alla S.I.G.I. di uscire dalla procedura di concordato ed affrontare in modo più agevole i nodi legati all'iscrizione, che a questo punto rimane l'ultimo e definitivo ostacolo da superare per certificare la salvezza della matricola 11700.

Ma attenzione. Sebbene l'iscrizione metterebbe la parola fine al lungo periodo di ansia che i tifosi etnei hanno dovuto sopportare, è doveroso tener conto del fatto che i debiti restano ed oltretutto, fuori dal concordato, il Catania dovrà affrontare "allo scoperto" i propri creditori. Servirà un'oculata gestione, fatta di apporti di denaro fresco e rimodulazione e/o rinegoziazione dei debiti, per evitare che la situazione precipiti nuovamente a stretto giro di posta, legittimando i creditori ad avanzare nuove istanze di fallimento.
Per fortuna, alcuni creditori il Catania se li è ritrovati in casa, ad esempio Arturo Magni, proprietario della World Service, che partecipa al progetto S.I.G.I. per il tramite del proprio genero Antonino Russo. Controversie come questa potranno essere risolte bonariamente, agevolando il duro lavoro che aspetta la nuova società.