Marotta e Vassallo: "Contenti di essere qui"

Uno scatto della conferenza di oggi

Uno scatto della conferenza di oggi 

Le prime dichiarazioni da rossazzurri dell'ex attaccante del Siena e dell'ex centrocampista della Carrarese

Le parole di Alessandro Marotta e Andrea Vassallo, nuovi giocatori del Catania, presentati in tarda mattinata da Pietro Lo Monaco presso la sala conferenze di Torre del Grifo Village.

Alessandro Marotta:
«Sono veramente molto contento di poter far parte di questa grande famiglia, una famiglia ambiziosa che non vede l’ora di lasciare questa categoria. Spero di contribuire a portare questa squadra dove merita. Quando sono venuto qui a Catania col Siena (per la semifinale di ritorno dei play-off, ndr) sapevo di trovare un pubblico meraviglioso, io volevo vincere, quando sposo un progetto gioco per vincere, non ci sono alternative. Adesso vorrei che vi ricordaste solo del mio primo gol con la maglia del Catania, dimenticando il passato. Sono venuto qui con lo stesso obiettivo. Si viene ricordati dalla gente solo se si vince e io voglio vincere. Quando sono arrivato conoscevo quasi tutti, mi hanno accolto nei migliori dei modi, con il direttore la trattativa è stata molto semplice, non abbiamo mai parlato di quello che è accaduto, ma di presente e speriamo di un grande futuro. Ho già giocato in Sicilia 12 anni fa, avevo 20 anni, con l’Igea Virtus. Fu una buona chance per me per iniziare a giocare e crescere come uomo e come giocatore. Ho vissuto Catania da avversario, tutti mi fischiavano, ho pensato "cavolo mi conoscono tutti!" ed è stato stimolante. Adesso vedremo come sarà da giocatore del Catania. La squadra in cui ho militato a cui sono più affezionato è il Benevento. Mi dispiace tanto per il Bari».

Andrea Vassallo:
«Anch’io sono molto contento di essere qui e di indossare questa maglia. Mia mamma è catanese, mio padre è di Palermo, io sono nato a Milano. Siamo pronti ad affrontare qualsiasi tipo di campionato e lo faremo con lo spirito migliore che ci possa essere. Ho fatto il settore giovanile al Milan, che è un settore giovanile importante ma poi il professionismo è tutta un'altra cosa. Ho giocato al Brescia in Serie B e ringrazio Silvio Baldini che la scorsa stagione (alla Carrarese, ndr) mi ha dato fiducia e mi ha fatto crescere ulteriormente. Prima di arrivare a Carrara ho sempre giocato come seconda punta, poi quando mister Baldini mi ha visto mi ha fatto giocare come esterno d’attacco e più nello specifico durante l’anno ho giocato come centrocampista esterno, nei 4 centrocampisti con diversi compiti difensivi. Oggi mi sento molto più pronto anche a svolgere la fase difensiva che fino a qualche anno fa non sapevo cosa fosse. A me piace giocare maggiormente come esterno d’attacco, sia a destra che a sinistra, però sono a disposizione del mister e pronto a qualsiasi sua scelta».