Lucarelli: 'Voglio che tutta la squadra diventi protagonista'

Cristiano Lucarelli, tecnico del Catania

Cristiano Lucarelli, tecnico del Catania 

Le parole del tecnico etneo in vista del match con le fere

In vista della gara con la Ternana, in programma domenica 23 febbraio alle ore 15 allo stadio “Angelo Massimino”, il tecnico dei rossazzurri, Cristiano Lucarelli, ha incontrato i giornalisti nella consueta conferenza pre-gara nella sala stampa del centro sportivo di Torre del Grifo.

Ternana in crisi? Non credo
“La Ternana è una squadra forte, con giocatori bravi, ben allenati. A livello di valori non ha niente da invidiare a nessuno: hanno dei giocatori e ricambi importanti, il miglior portiere della C, insieme a Furlan e Martinez, cioè Iannarilli, e una società ambiziosa. Crisi? Diffido sempre da questo genere di crisi, anche noi, quando siamo andati a Castellammare di Stabia lo eravamo, e poi sappiamo come è andata a finire. È vero, nelle ultime settimana la Ternana ha fatto un po’ di fatica, come noi ha avuto due turni infrasettimanali di coppa, dove non ci siamo risparmiati entrambi, ma non credo che siano in crisi. Domani venderanno cara la pelle. Paradossalmente preferisco incontrare le squadre quando attraversano il loro momento migliore”.

La squadra deve diventare protagonista
"Non punto in un riscatto di Mazzarani perché non lo reputo un giocatore in crisi. Punto sulla voglia di essere protagonista da parte di un calciatore che ha tutto per esserlo, a maggior ragione in questo momento, in questa situazione. Deve rappresentare il punto di riferimento per tutti i compagni. Deve imporsi ad esser letale ogni partita. Punto su quello e su tanti altri giocatori, anche perché adesso ragioniamo da squadra. Vorrei che tutta la mia squadra diventasse protagonista, soprattutto sui calci piazzati, sperando che la terna arbitrale dia uno sguardo in più a Mbende, perché nelle ultime partite in ogni corner c’è potenzialmente un rigore su di lui. Questo ragazzo non può essere martoriato solo perché è alto due metri, le regole sono regole".

Il gol è una conseguenza non un fatto straordinario
“La consapevolezza più importante che abbiamo acquisito in questo ultimo periodo è l’aver capito come interpretare questo campionato e questo credo che sia il tassello più importante dal quale ripartire. Tutto il resto viene di conseguenza. È vero, in questo momento stiamo concretizzando poco, però, se vedete la Ternana, che ha un attacco di categoria superiore, in questo momento fatica anche lei a segnare. Durante un campionato ci sono questi momenti, a prescindere dall’obiettivo che hai. Noi dobbiamo lavorare e farlo con molta più tranquillità di prima. Adesso è difficile farci gol e questo livello di autostima deve arrivare anche ai nostri attaccanti, per trasmettergli meno ansia. Noi arriviamo davanti alla porta, devono solo stare tranquilli. Devo essere bravo io a farli esercitare e convincerli che il gol è una conseguenza e non un fatto straordinario”.

Adesso abbiamo dei tiratori da fuori
“Abbiamo scelto volutamente centrocampisti con queste caratteristiche, anche perché era quel che ci mancava. Adesso abbiamo la possibilità anche di tirare da fuori area, con elementi come Vicente, Salandria e Curcio. È un valore aggiunto che abbiamo voluto mettere all’interno di questo organico. Adesso sappiamo che possiamo affidarci a tiratori da fuori area, senza esser costretti ad entrare dentro l’area di rigore per fare gol”.

Su Barisic…
“Sapete cosa penso di lui, ne abbiamo già parlato altre volte. Ci sono sempre tante critiche, ma io l’ho sempre difeso così come ho fatto con altri giocatori che secondo me potevano darci qualcosa. Domenica (contro la Reggina, ndr) non mi è piaciuto e gliel’ho detto: è entrato impaurito, avendo paura di essere fischiato. Ha fatto un gesto sbagliato verso i tifosi e per questo è stato ripreso da me, non si deve fare. Però è un ragazzo che più di altri viene attaccato. È un giocatore dalle potenzialità notevoli però non ha ancora la specificità nel ruolo. È il famoso ‘jolly’, il tappabuchi, e questo lo ha penalizzato. Insieme a Petagna, anni fa, era il titolare nel Milan di Inzaghi che vinse il Viareggio. Considerato che si tratta di un generoso, e che i tifosi del Catania amano i generosi, sono convinto che prima o poi riuscirà a diventare uno dei giocatori più apprezzati, così come avvenuto nella mia prima gestione”.

Manneh esterno basso? Non lo vedo
“Ultimamente tutti i nostri giocatori con maggiore qualità stanno avendo problemi con il campo. Non so se dall’alto si nota, ma la palla non ha dei rimbalzi regolari. In questo momento il campo non ci sta dando una mano. Mettere Manneh terzino sarebbe metterlo in difficoltà. È un giocatore istintivo, ancora un po’ grezzo, in questo momento può esser preso in considerazione solo per la fase offensiva. Cerchiamo di valorizzarlo per quello che è. Abbiamo dei giocatori bravi ad entrare bene a gara in corso, vedi Manneh o Welbeck. Questo, comunque, non vuol dire che non giocheranno dall’inizio. Curcio? Ancora non è pronto per i novanta minuti".

In simbiosi coi tifosi
“Il “Massimino” è stato da sempre uno degli stati più popolati, se non il più, anche se c’era sempre quel ‘vediamo come va’. La sensazione che abbiamo adesso è quella che sono con noi a prescindere dal risultato, magari per motivi che conosciamo, che non hanno a che vedere con il campo. Oggi ci sentiamo in simbiosi con loro, una cosa sola. Prima c’era l’ansia di raggiungere il salto di categoria, adesso non più. Sembra esser ritornati indietro nel tempo: stiamo vivendo un momento di vecchio calcio, vecchi rapporti, di solidarietà fra squadra e tifosi. Questo clima mi piace, forse perché sono nostalgico. I tifosi vengono non per i risultati, ma per l’amore della maglia: è bello questo rapporto di complicità che si è creato”.