Lo Monaco: "A Siracusa il Catania dovrà dimostrare tutto il proprio valore"

L'amministratore delegato rossazzurro Pietro Lo Monaco

L'amministratore delegato rossazzurro Pietro Lo Monaco 

Le dichiarazioni dell'amministratore delegato rossazzurro intervenuto nel pomeriggio in conferenza stampa

Sono tanti i temi trattati nel pomeriggio da Pietro Lo Monaco durante la conferenza stampa di avvicinamento al match di sabato tra Siracusa e Catania. Di seguito la trascrizione integrale dell'intervento del direttore generale etneo:

«Non c’è nessun silenzio stampa, sto venendo io come rappresentante della società. In certi momenti si preferisce lasciare la squadra concentrata su quello che è l’obiettivo della domenica».

«Ci tengo a sottolineare che io non ho mai parlato male del Siracusa e non ho mai detto che in tutta questa situazione c’entrasse il Siracusa. Ho solo parlato di una situazione di disagio. È inevitabile che si creino degli attriti se una squadra fa quattro partite di fila in casa. Io non considero il Siracusa un puntino come dice Cutrufo, ma la considero una nostra diretta concorrente alla promozione in B. La considero una squadra da primo posto. Turati, Spinelli, Catania, Scardina, sono nomi importanti, è una squadra competitiva. Questa partita non ha bisogno di essere accesa con dichiarazioni pittoresche, ma a me Cutrufo non sorprende più, mi piace pure. Rispondendomi in quella maniera così accesa non so cosa gli sia passato per la mente. Noi l’anno scorso a Siracusa abbiamo giocato due volte, una in Coppa Italia, l’altra in campionato, e abbiamo assistito ad episodi che con il calcio non hanno niente a che vedere. Se un tifoso si fa 120 metri di campo per andare sotto la curva dei nostri tifosi, dopo aver scavalcato, qualcosa non va. Ma la colpa non è del Siracusa, ma delle forze dell’ordine. La volta successiva appena arrivati allo stadio abbiamo trovato i tifosi che sistemavano gli striscioni, cosa che non è consentita dopo le 10 e 30 del mattino della gara.
La partita è tra due squadre che hanno lo stesso obiettivo. Stimo enormemente la squadra e l’entourage del Siracusa che ha anche giocatori che hanno avuto a che fare con noi. Catania lo avevo all’Acireale. L’allenatore (Paolo Bianco, ndr) ce lo avevamo noi. Già quando giocava era un grandissimo tattico. Da giovanotto ha vinto un campionato a Catania. Qua ha lasciato il segno. Mi auguro che dopo la partita di domenica il Siracusa inanelli un serie di vittorie consecutive; Parisi lo abbiamo avuto fino alla scorsa stagione, è uno che spinge tantissimo. Il Siracusa non può essere una squadra che si deve salvare, dunque è un banco di prova per il Catania; è un derby, il clima sarà acceso, anche se per me i veri derby sono altri: per me il derby del Catania è col Palermo. Così come quello del Messina è con la Reggina. Questi sono i derby per antonomasia».

«Abbiamo discusso col sindaco, l’obiettivo nostro è che il Massimino diventi la casa del Catania a pieno titolo».

«Sono più preoccupato per altre situazioni che per il clima partita. Sono preoccupato, per esempio, della designazione arbitrale, anche se preoccupato è una parola grossa. È un arbitro (D’Apice di Arezzo, ndr) che quest’anno ha arbitrato tre partite con tre vittorie casalinghe. In passato ha arbitrato sei partite del Lecce, 5 vittorie e un pareggio: l’ultima vittoria dei salentini sul Bisceglie, sul 2-1 ha annullato un gol regolare agli ospiti. Queste cose mi preoccupano e mi mettono agitazione».

«Capisco le apprensioni delle forze dell’ordine, perché la posizione dello stadio ("De Simone", ndr) crea apprensione, mi auguro che un giorno si possa rivedere una partita con il Siracusa con i rispettivi tifosi».

«Biagianti è recuperato completamente anche se ieri è uscito dieci minuti prima dall’allenamento, così come Tedeschi. Ripa migliora di settimana in settimana. A Cosenza quando è stato buttato nella mischia dal primo minuto ha fatto una partita di spessore, è un attaccante di categoria. Curiale ha trovato il gol e gli servirà dal punto di vista del morale, per gli attaccanti il gol è come una droga. Questa è una partita che viene a fagiolo, dove il Catania dovrà dimostrare tutto il proprio valore, tecnico ma soprattutto dal punto di vista caratteriale. Le soste sono sempre come l’uovo di Pasqua, dipende dalla partita dopo la sosta che sorpresa ci esce. La sosta è un'altra anomalia di questo campionato, è vero che la devono fare tutti, ma è pur sempre un’anomalia. È un campionato monco, mancava da tempo che ogni domenica qualcuno debba riposare. Ci dobbiamo abituare. Tutti dovranno fare la sosta, mi preoccupa che quando farà la sosta il Lecce noi giocheremo col Trapani».

«Dopo diversi anni di amarezze è dovuto che la tifoseria riprenda a sentire la propria squadra e gioire. Il fatto che si siano ripristinati certi legami è una cosa positiva al massimo».

«Il nostro è uno spogliatoio che ha una buona armonia, ci sono giovani e gente più matura e questo può portare ad una struttura coesa. La squadra deve arrivare ad essere un tutt’uno».

«La Leonzio ha dato la disponibilità ad intervenire se fosse necessario sul manto erboso così come per quanto riguarda la nazionale di rugby, abbiamo un accordo, anche se quella partita mi preoccupa un po’. La Sicula Leonzio porterà 700/800 persone, è un’assurdità farla giocare a porte chiuse. Non capisco perché avendo il problema ci si impone di essere rigidi. Se Akragas e Leonzio hanno il problema perché non devono giocare tutte le gare interne alle 14.30 e sul loro campo? Ho visto un'intransigenza che porta problemi su problemi. Con un minimo di buon senso determinate situazioni si potevano evitare».

«Pisseri è un portiere importante ma è anche un uomo, una persona importante. Mi sembra doveroso che il Catania lo leghi a se visto si tratta di un giocatore che può giocare benissimo anche in A. Ma non è l’unico a cui abbiamo rinnovato il contratto».

«Noi abbiamo 24 titolari, questo è un pregio, perché è un’arma per qualsiasi allenatore, per qualsiasi squadra. Non ci sono tante squadre che possono permettersi questo. Un altro pregio è il gruppo unito. Ovviamente ancora dobbiamo migliorare, il modo di stare in campo, l’espressione di gioco, su questo dobbiamo ancora lavorare».

«Lucarelli ha le caratteristiche che cercavamo, ovviamente anche lui come la squadra deve migliorare, e anche lui sta "lievitando" così come la squadra».

«Per me Da Silva è un rammarico. Il fatto che si sia fatto manovrare dal procuratore penso abbia nociuto solo alla sua carriera e per me è un rammarico non poter contare anche su di lui».

«In squadra abbiamo due "cornutieddi": uno è Esposito l’altro è Kalifa. Due giocatori scattanti, che si applicano. Uno è nostro l’altro è del Crotone (Esposito) ma ha tutta la nostra considerazione. Hanno davanti un buon avvenire».

«Questo è un campionato dove l’improvvisazione regna sovrana. Perché quando si cambiano tanti allenatori, come nel nostro girone, vuol dire che si è improvvisato».

«Ze Turbo è un 97, è un giocatore giovane che noi abbiamo preso con cognizione di causa. Abbiamo fatto un accordo con l’Inter per poterlo eventualmente tenere ancora, quindi è un giocatore in cui crediamo».