Lezione aretusea

Curiale, ennesima prestazione incolore...

Curiale, ennesima prestazione incolore... 

Max Licari sulla nerissima pagina di Siracusa. Atleticamente improponibili, Sottil sbaglia tutto.

In bocca al lupo, Marotta!
In primis, al di là di qualsiasi considerazione tecnico-tattica inerente a questa inguardabile prestazione dei rossazzurri al “De Simone”, mi preme porgere i più sinceri auguri di pronta guarigione al centravanti ex senese, vittima di un brutto incidente al capo, in uno scontro con l’aretuseo Turati nel finale della gara. Sembrerebbe che siano state scongiurate complicazioni e che il ragazzo sia già a casa, seppur acciaccato. I tempi di recupero saranno da verificare, ma l’importante è che si stia risolvendo il tutto per il meglio.

Una squadra incompleta
Tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare. Non ci sono giocatori più forti di quelli attualmente in rosa? Sembrerebbe di sì, dato che si riesce a perdere con squadre come Potenza, Bisceglie (che non faceva tre punti dalle guerre puniche) o Siracusa (lontano dalla vittoria dall’avvento di Ierone II come tiranno), così come difficilmente il Catania potrà concludere il campionato davanti alla Juve Stabia. Per carità, nel calcio tutto è possibile, e di sentenze definitive non è mai il caso di fornirne, ma dopo questa prima giornata del 2019, seconda del girone di ritorno, il responso del campo dice che gli etnei, in un turno sulla carta favorevole, si ritrovano a 12 punti dalla compagine allenata dall’ex Caserta, un vero e proprio rullo compressore in grado di rifilare 4 reti a domicilio alla Viterbese, nonché superati dal Trapani, capace di ribaltare lo svantaggio iniziale in casa contro la Vibonese, e agganciati dal Catanzaro, vittorioso agevolmente sul Rende. Allo stato attuale, il Catania è quarto e, sulla scorta dell’agghiacciante partita disputata al cospetto dell’undici di Ezio Raciti, catanese doc e di mestiere vigile urbano nella nostra città, il futuro non può apparire roseo. Azzerate di un colpo le tre vittorie consecutive, le timide certezze sul modulo da utilizzare, i propositi di grandeur di un mercato che finora ha portato alle falde dell’Etna Carriero e Di Piazza. E proprio qui dobbiamo soffermarci. Si era detto più volte che senza un mercato mirato in alcuni ruoli deficitari il Catania avrebbe avuto poche chance di vittoria del torneo? Ebbene, anche il match di Siracusa ci dice che sugli esterni alti si soffre a livello qualitativo, a centrocampo si soffre per la mancanza di fosforo e inserimenti,in difesa si soffre per la mancanza di un centrale difensivo affidabile da piazzare dietro Aya e Silvestri. Inoltre, alcuni giocatori che hanno fallito, non possono essere riproposti, nemmeno in emergenza. Scaglia, per esempio. Ecco, il Catania ha adesso tre attaccanti centrali importanti per la categoria, di cui uno da inizio campionato completamente fuori forma (Curiale), un solo esterno di rendimento da far giocare (Manneh, ma Sottil lo impiega non nella corsia preferenziale), un altro mediano simile ai vari Rizzo, Biagianti e Bucolo (Carriero) e un buco in mezzo quando manca uno fra Aya e Silvestri, dato che Esposito sta disputando un campionato deludentissimo. In più, questa squadra continua a essere subissata atleticamente da simpatici ragazzotti che corrono a perdifiato, pur essendo tecnicamente inferiori. Una volta può succedere, due un po’ meno, tre o quattro comincia a diventare certezza. Per questo, lette nella giusta maniera le dichiarazioni dell’A.D. Lo Monaco che, in sede di mercato, tiene da sempre una linea di un certo tipo, al momento sorgono diverse perplessità sulle possibilità di promozione del Catania, tanto più che le probabilità dicono che si dovranno disputare nuovamente i difficilissimi playoff. E sappiamo che terno al lotto siano… Il succo di tutto il discorso, dunque, appare chiaro: o si sistema questa squadra ora oppure l’anno prossimo, al netto di sempre difficoltosi ripescaggi, si ridisputerà il campionato di C. Parecchie perplessità, infine, sorgono sulla guida tecnica che, al 20 di gennaio, ancora non ha saputo dare una fisionomia precisa alla squadra, e sulla preparazione atletica, a nostro avviso deficitaria rispetto agli standard della categoria. Anche da questo punto di vista, si deve fare una riflessione immediata, per non ripetere gli errori della passata stagione. O si dà fiducia a Sottil "in toto" perché ci si crede, contro tutto e tutti, oppure si cambia. Il tempo ADESSO c’è. Fra un paio di mesi sarebbe troppo tardi.

Lezione a Sottil
La realtà è che Raciti, splendida persona che si affaccia nei palcoscenici professionisti, ma pur sempre ancora come doppio lavoro, ha letteralmente impartito una lezione tattica a Sottil. Non cose pazzesche. Le solite. Pressing, francobollare Lodi con il trequartista, contropiedi veloci contro gente che cammina in campo come Esposito o Scaglia, metterla sull’agonismo e la voglia di lottare pallone su pallone. Certo, poi ci vuole un pizzico di fortuna, sostanziatasi nella giornata felice del neo acquisto Crispino Diamante dal Bisceglie, un estremo difensore un tantino in sovrappeso che ha disputato la partita della vita (ma non forniamo alibi ai giocatori, perché se cominciamo a dire che il Catania ha avuto quattro o cinque occasioni nell'ambito di una gara giocata in modo terrificante, non andiamo da nessuna parte), tuttavia il successo degli aretusei risulta ampiamente meritato. E “guidato” dalle scelte iniziali del tecnico ex siracusano che, certamente limitato da alcune defezioni importanti come quelle di Ciancio e Rizzo, ha messo in campo il partente Scaglia (improponibile sotto il profilo atletico e preferito a un Baraye che, inserito nella ripresa, si è dimostrato fra i più in palla) e il neoacquisto Carriero, un mediano che il suo lo fa, ma avrebbe avuto bisogno di più tempo per assimilare gli schemi. Probabilmente, l’Angiulli visto negli ultimi 20’ contro il Monopoli sarebbe stato più indicato (come dimostra il fatto che, quando messo in campo nel secondo tempo, ha sicuramente fornito più qualità e inserimenti alla squadra). Il gol di “nonno” Catania dopo 30'’, complice l’imbarazzante lentezza di Esposito (per quale motivo abbia giocato al posto di Silvestri, essendo l’ex trapanese disponibile, rimane un mistero), ha poi indirizzato il match, ma c’era tutto il tempo per recuperare. Il Catania, pur premendo, non ha dato l’impressione di poter far male con Curiale e Marotta (ancora esterno), mentre Manneh sulla destra è stato attivato poco e niente. La rete del 2-0 a fine primo tempo, ancora su errore di Esposito (bocciato e sostituito a inizio ripresa da Silvestri), pone una pietra tombale sulla partita, a mio parere, perché atleticamente questo Catania non ce la fa a recuperare, a risalire la corrente, e lo ha dimostrato più volte (Catanzaro, Potenza, Bisceglie). I cambi di Sottil, come al solito improntati all’attacco alla garibaldina, portano poco o niente, tanto che il più pericoloso alla fine risulta Aya (che fallisce almeno un paio di reti), uno dei giocatori meno dotati tecnicamente della rosa. I vari Di Piazza, Curiale, Marotta, Brodic, tutti ammassati lì davanti, fanno solo confusione, tanto che il Catania riesce ad accorciare solo sull’ennesimo capolavoro di Lodi (peraltro tra i peggiori in campo, a tratti irritante per lentezza) su punizione a 5’ dalla fine. Troppo poco. Veramente troppo poco. Si è giocato in inferiorità numerica, perché giocatori come Esposito, Scaglia, Biagianti (malgrado il grande affetto che gli è riservato da tutta la tifoseria e l’innegabile impegno che profonde in campo), Lodi, Curiale proprio arrancano. Non va.

Matera, match facile
Giunge a fagiolo la partita infrasettimanale di mercoledì sera con il Matera, società in gravi difficoltà economiche che probabilmente schiererà la Berretti, per riprendersi e riprendere un determinato discorso. Ma conterà nulla. Ci si aspetta altro. Sarebbe il caso che in settimana giungano i rinforzi… Let’s go, Liotru, let’s go!!!