Il Principe del Moro

SuperMoro, a forza 10!

SuperMoro, a forza 10! 

Max Licari sul roboante poker rifilato al Monterosi a Viterbo. Moro Superstar, adesso risposte chiare dalla società!!!

Solo la squadra
Peccato. Peccato che questi magnifici ragazzi, assemblati da un dirigente che, finalmente, conosce il calcio di categoria e le principali “cantere” nazionali, nonché capitanati da un indomito allenatore che li guida a un calcio propositivo e battagliero, non abbiano alle spalle una società “da minimo sindacale”, perché ne vedremmo davvero delle belle. Il roboante poker rifilato a domicilio dalla truppa di Baldini al Monterosi Tuscia costituisce un atto d’accusa formale alla società di Via Magenta ancor più netto della doverosa “messa in mora” esperita dagli stessi giocatori rossazzurri in settimana. Agli occhi dei tifosi, poi, prestazioni come quelle messe in mostra nell’ultimo periodo non fanno altro che incrementare il livello di rispetto per chi in campo dà l’anima per la nostra città e la nostra maglia, marcando una differenza abissale con chi, di contro, continua a inanellare colossali magre figure su tutti i fronti. Quanto visto al “Rocchi” di Viterbo dovrebbe far arrossire i soci della Sigi e consigliarli a porre in secondo o terzo piano le tristi beghe di condominio inflitte alla città prima ancora che ai tesserati del Calcio Catania, stimolandoli a fare l’unica cosa sensata: ricapitalizzare, pagare gli stipendi, alleggerire lo statuto al fine di consentire ai soci più forti economicamente di gestire senza vincoli e lacciuoli la società e, infine, addivenire alla cessione nel più breve tempo possibile, qualora ce ne fosse la fondata possibilità. Il tempo della Sigi è finito e lo sanno tutti, in primis i tifosi che non le riconoscono alcuna credibilità. L’inizio di questa settimana dirà se, ancora una volta, le parole di rassicurazione proferite dal C.d.A. della S.p.A. proprietaria del glorioso sodalizio etneo si riveleranno ("more solito") carta straccia oppure un rigurgito di dignità nei confronti di una delle piazze calcisticamente più rilevanti d’Italia porterà qualcosa di positivo. Punto. È ovvio che gli unici che meritino la copertina siano questi ragazzi. A Viterbo, contro una formazione in grado di fermare il Palermo e battere l’Avellino, hanno dato spettacolo fin dalle prime battute, annichilendola sotto una caterva di palle gol e reti, giacché lo scarto si sarebbe potuto rilevare anche più ampio, se non fossero state fallite alcune clamorose occasioni sotto la porta del malcapitato Marcianò. Nessun contraccolpo, dunque. Anzi, se fosse possibile, ancor più rabbia e determinazione a portare a casa il risultato utile a una classifica, ora, buona, seppur “inficiata” dalle scontate penalizzazioni pendenti. I 15 punti conquistati dal Catania sono pochi rispetto a quanto mostrato in campo. A Pagani, con il Bari in casa, a Francavilla, gli etnei avrebbero meritato almeno 4 punti in più. Senza contare che Catanzaro e Avellino, le due più dirette contendenti dei “galletti” pugliesi alla promozione diretta in Serie B, con il Catania hanno trovato pareggi “complessi” (rigore inesistente al “Ceravolo” per i calabresi e pareggio in extremis al “Massimino” per gli irpini). Insomma, la squadra, messa su a costo zero con estrema competenza da Pellegrino e Guerini, pur con evidenti limiti difensivi derivanti da carenze d’organico, sta facendo più del proprio dovere. E tutti, tutti, compresi coloro che (magari) “rubano l’occhio” meno degli altri, meritano il gigantesco applauso della tifoseria del Liotru. Certo, poi ci sono i Moro, ci sono i Greco, ci sono i Russini, cioè i “top” di questo inizio di campionato. Non abbiamo più parole per il giovane di proprietà del Padova. Nulla a che vedere con questa categoria. Ennesima doppietta e assist vincente a Greco a suggellare una prestazione mostruosa, in cui il trio difensivo laziale, costituito dall’ex Mbende, Rocchi e Piroli, non lo ha praticamente mai visto né "beccato". Una presenza costante anche sotto il profilo fisico sulla trequarti, una sentenza davanti al portiere. Dieci gol complessivi e capocannoniere di tutti i gironi della C. Semplicemente un alieno a queste latitudini. Anche il centrocampista del Madascar, alla sua prima realizzazione in rossazzurro, sta dimostrando di essere un prospetto assai interessante in chiave categoria superiore. Sempre fra i migliori in campo, gran dinamismo, buona tecnica e capacità d’inserimento, Greco, mezzala in prestito dal Pordenone, si sta affermando come un punto fermo di questa squadra. E non era scontato. Infine, l’ala ex Siracusa. Semplicemente favolose le due punizioni dal limite trasformate in gol a Catanzaro e a Viterbo da Russini, ma non solo. Predisposizione al sacrificio, buona qualità e continuità dinamica sulla corsia laterale sinistra, queste le armi che lo stanno imponendo all'attenzione generale, sicuramente ancor più degli attesi Ceccarelli, Russotto o Piccolo. Al momento, un’assoluta certezza. Ma, ripetiamo, sono da encomiare tutti i giocatori, dal commovente “nonno” Claiton a Zanchi, da Provenzano (protagonista di un buona prestazione, condita da un assist sontuoso a Moro in occasione della prima rete) al subentrato Izco. Tutti. Tutti i componenti lo staff, tutti i dirigenti dell’Area Tecnica. Loro…

Una squadra con una precisa identità
È un piacere vedere lottare il Catania in campo. Fin dal primo minuto, il 4-3-3 di Baldini ha messo in grave difficoltà il lento e bloccato 3-5-2 di D’Antoni. Russini e Ceccarelli, spalleggiati da Greco e Provenzano, hanno messo in ambasce i “quinti” locali (più bravi a offendere che a difendere, in specie nel caso di Cancellieri), proponendo palle interessanti a Moro che, già al 26’, dopo che Russini aveva fallito un paio di buone occasioni, ha bucato la difesa laziale, servito in profondità da Provenzano. Freddezza impressionante, quella del 24 rossazzurro. Il reparto arretrato etneo, pur non essendo quasi mai impegnato, si è dimostrato, comunque, non sicurissimo in Monteagudo, quando talora Polidori e Costantino hanno fatto capolino dalle parti di Sala. In ogni caso, il primo tempo è stato gestito con accortezza dal Catania. Solo un fiacco colpo di testa di Polidori da buona posizione per il Monterosi, mentre al 41’ il Catania ha rischiato di raddoppiare con Russini, in ritardo all’appuntamento con il pallone a porta vuota, servito da un grande traversone dell'onnipresente Moro. Nella ripresa, il Catania ha cominciato "abbassandosi" un tantino e consentendo il pressing avanzato dei padroni di casa, bravi a mettere inizialmente in apprensione i difensori laterali (in specie Albertini), così da consigliare a Baldini di spostare Greco a destra e Provenzano a sinistra. Ma già al 48’ il Catania è pervenuto al raddoppio. Magistrale la punizione dal limite di Russini, che ha lasciato di stucco Marcianò. Ovviamente, il Monterosi, senza aver nulla da perdere, ha tentato di stringere d’assedio il Catania, inserendo Buono per il deludente Adamo e trovando un (giusto) rigore a favore al 54’, a causa del fallo dell'incerto Monteagudo su Costantino. Perfetto, dal dischetto, Polidori per il gol che ha temporaneamente dimezzato lo svantaggio. Una squadra “toccata” dalle delicatissime vicende societarie, a quel punto, sarebbe andata in tilt. NON IL Catania. Baldini al 60’, ha inserito il più tonico Biondi per lo stanco Ceccarelli (ancora non al meglio) e poi, al 71’ Cataldi e Izco per Maldonado e Russini, alzando il muro in mediana e invitando i suoi giocatori ad elevare il tono del pressing. A sbrogliare la matassa ci ha pensato ancora Moro, con un assist perfetto per l’inserimento di Greco che, al 79’, ha chiuso praticamente i conti. Il 3-1 ha prostrato definitivamente i locali che, due minuti dopo, hanno subito la doppietta di Moro, bravissimo a liberarsi in area e battere l’estremo difensore locale per il 4-1 finale. Un trionfo.

Adesso, risposte chiare
L’occasione sarebbe ghiotta, domenica prossima in casa, in un "Massimino" ribollente di tifo, contro la modesta Vibonese del simpatico presidente Caffo, catanesissimo e tifoso rossazzurro, peraltro ultima in classifica. Tuttavia, incombe la spada di Damocle della “messa in mora”. La palla passa alla società. Sperando che sappia sfruttarla. Nessuno sconto sarà fatto, eventualmente, a chi distruggerà 75 anni di Storia con la “s” maiuscola. Forza, ragazzi!!! Let’s go, Liotru, let’s go!!!