Ferraro: '"Se abbiamo fatto questi risultati è merito della rosa ampia"

Mister Giovanni Ferraro al

Mister Giovanni Ferraro al "Massimino" 

Le dichiarazioni del tecnico rossazzurro in vista della trasferta di San Cataldo.

Il tecnico del Catania Giovanni Ferraro è intervenuto quest'oggi in sala stampa al "Massimino" rispondendo alle domande dei giornalisti presenti nella consueta conferenza pre-gara, in vista del match di domenica contro la Sancataldese.

"Mi aspetto come sempre una partita difficile, andiamo su un campo che ha delle dimensioni un po' più piccole, ma noi siamo il Catania e andiamo lì con la solita mentalità, con la voglia di vincere. Giochiamo contro una buona squadra, in salute, che viene da sei risultati utili consecutivi e che in questo filotto ha subìto un solo gol. Noi abbiamo lavorato bene in settimana. Ricambi? Bisogna fare giocare i calciatori che sono più in forma durante la settimana. Non va mai in campo un giocatore che non è in condizione. Per quanto riguarda l'infermeria avremo un quadro un po' più chiaro domani, dopo la rifinitura. Chiarella sarà sicuramente a disposizione".

"Le critiche fanno parte del gioco, del percorso di una squadra. In Italia siamo tutti quanti allenatori. La Serie D è un campionato particolare, bisogna essere equilibrati, cinici, a volte il risultato va al di là del gioco. Domenica scorsa abbiamo avuto l'80% del possesso palla, Lorenzini e Castellini hanno giocato oltre la metà campo, siamo stati meno brillanti nel giro palla, ma io alla fine sono contento, perché contano le classifiche, contano i punti".

"Giovinco? Si sta allenando bene, è un professionista, sicuramente troverà il suo spazio. Stare in panchina a Catania è come essere titolari, considerando la rosa ampia. Nessun giocatore ha giocato in Serie D prima di oggi, solo per il Catania sono scesi di categoria, a parte Boccia che viene da due anni di Serie D e che comunque proviene da un settore giovanile di una società professionistica come la Juve Stabia. Forse io sono l'unico ad avere la mentalità da Serie D e spero di trasmetterla a tutti perché vincere un campionato non è mai facile, anche se ti chiami Catania, ci sono le insidie, ci sono gli avversari che ogni domenica vogliono fare la partita della vita. Noi abbiamo la motivazione di confermarci partita dopo partita".

"Se tornassi indietro accetterei nuovamente di dover allenare 33 giocatori? Sì, lo rifarei, perché ogni giocatore quando ha firmato era consapevole dei giocatori che aveva davanti. A Catania non si potrebbe fare diversamente rispetto a quanto operato dal ds Laneri e dal vice-presidente Grella. Il progetto del Catania non è solo la partita della domenica, ma è anche la settimana di lavoro e quando una squadra può lavorare con tanti giocatori funzionali a questo progetto il lavoro della settimana è di grande qualità. Senza una rosa così ampia non avremmo potuto alzare il livello tecnico e fare questi risultati. Ogni giocatore deve mettersi in discussione tutte le settimane per conquistare la titolarità".

"Un solo centrocampista in panchina nelle ultime uscite? A volte preferisco portarmi un attaccante in più, per l'eventualità che ci sia una partita in cui l'avversario si difende bene, allora posso contare su più interpreti in avanti, quasi sempre il Catania ha bisogno di qualche ricambio in avanti e di qualcuno in difesa. A centrocampo, invece, giocando col 2004 (Vitale), restano solo due posti, il cambio di solito ce l'ho già nella testa. A parte queste considerazioni, aggiungo che abbiamo diversi giocatori che possono ricoprire più ruoli: lo stesso Russotto in molti allenamenti gioca interno di centrocampo e potrebbe essere una soluzione. Anche Rapisarda potrebbe giocare a centrocampo, non c'è da preoccuparsi se bisogna mettere all'occorrenza qualcuno con una carriera così importante in una posizione diversa. Lo stesso Boccia per il momento sta giocando terzino sinistro per fare una scelta in più in avanti. Per me non è importante il ruolo ma la testa, le capacità e le caratteristiche del giocatore".

"Tutte le squadre per i primi 15 minuti eseguono una fase di studio in cui si capisce se si può interpretare la partita come la si è preparata o se si deve cambiare approccio. E' successo anche con l'Acireale, contro cui nel primo tempo è mancato un po' di giro palla e anche di iniziative individuali, poi nella ripresa abbiamo cambiato registro, abbiamo costruito 2-3 palle gol e se ne finiva 3 o 4 a zero avremmo parlato di una partita diversa. Nonostante si è avuto tanto da ridire, io non sono mai stato così soddisfatto della squadra così come lo sono stato domenica scorsa, non era una partita facile, anche per la pesantezza del campo per la seconda partita consecutiva".

"Chiarella a destra o sinistra? A parte Sarao e Jefferson che sono prime punte, gli altri elementi del tridente possono trovare gli spazi da soli e spostarsi molto, come ha fatto ad esempio De Luca con l'Acireale che si è stretto molto, non è che ci siamo fossilizzati perché non giocava a sinistra, ogni giocatore deve andarsi a prendere lo spazio. Chi guarda la prestazione della domenica non vede anche la settimana di lavoro, che la vede solo lo staff e le scelte sono una conseguenza, spesso vengono discusse in tribuna senza conoscere cosa ci sta dietro le stesse".

"Pedicone ha un piede sinistro importante, questa settimana l'ho visto più in palla, però a volte anche un giocatore così può andare in tribuna in virtù della regola degli under da portare anche in panchina. Chi resta fuori non è perché non merita ma perché la rosa è ampia ed a Catania è giusto che sia così. A volte negli ultimi 30 metri forziamo troppo la giocata anziché attendere il momento giusto, ma sono scelte individuali, istintive, non è facile giocare trovare degli sbocchi contro una squadra che si mette in 10 dietro la linea della palla".

"Il mercato? La rosa va bene così, il Catania non deve intervenire, forse abbiamo bisogno solo di un 2004. Litteri si sta ancora allenando a parte, sarà il nostro primo acquisto a gennaio. Jefferson e Sarao? Possono anche giocare insieme, così come Giovinco può giocare dietro di loro se dovessimo volere più fisicità. Ho la fortuna di poter fare qualsiasi cosa. Non stiamo valutando di mandare in prestito nessuno, sono contentissimo di allenare questi calciatori anche numerosi, perché consentono di svolgere ottimamente la settimana di lavoro, mi dispiace soltanto per le scelte che devo fare la domenica e per il fatto che qualcuno finisca in tribuna. Queste per me sono cose positive, non negative, negativo è quando i giocatori mancano. E' positivo almeno fino alla domenica, poi la domenica qualcuno si può arrabbiare ma fa parte del gioco. Il "caso Agostinho" è una questione di tesseramento che non compete me".