E' possibile esser promossi senza attaccanti in doppia cifra? Al Catania è già successo...

Una formazione del Catania 1998/99

Una formazione del Catania 1998/99  

Dall'accurata analisi condotta son venuti fuori due precedenti...

DILEMMA (QUASI) AMLETICO
L’esaltante avvio di campionato del Catania targato Cristiano Lucarelli, impreziosito dalla striscia da record di sei vittorie di fila e del titolo temporaneo (ma allo stesso tempo assai lusinghiero) di retroguardia meno perforata d’Italia, oltre a riaccendere l’entusiasmo nel Popolo Rossazzurro, spento dai disastri sportivo-dirigenziali delle ultime stagioni, ha “imposto” la consultazione (quasi quotidiana) degli almanacchi in cerca di dati statistici e precedenti provenienti dai miglior Catania della storia, quelli da promozione insomma. Dopo 8 giornate di campionato i rossazzurri si trovano al secondo posto in classifica con 19 punti nel carniere (con una punto e una gara in meno rispetto al Lecce battistrada), frutto di sei vittorie, un pareggio e una sconfitta, 11 reti segnate e solo 2 al passivo, tra l’altro subite nelle prime due giornate.

Numeri esaltanti, forieri di possibili grandi traguardi, che posti sotto un’attenta chiave critica riescono a formulare delle domande amletiche alle quali si può rispondere soltanto attraverso un’accurata analisi del passato. Le ultime quattro vittorie degli etnei, rispettivamente contro Fidelis Andria, Cosenza, Monopoli e Siracusa, sono arrivate tutte con lo stesso risultato e col medesimo copione: 1-0 sofferto frutto di un innato (e forse mai avuto) cinismo davanti alla porta avversaria e della compattezza granitica di una fase difensiva che annulla gli attacchi avversari. Conclusioni: difesa d’acciaio, quasi insuperabile, reparto avanzato che segna (terzo del girone insieme a quello della Virtus Francavilla, dietro solo a Monopoli e Lecce, avanti agli etnei rispettivamente con 14 e 16 reti) quasi in ogni partita ma…con il contagocce. Domanda: se è vero che i campionati si vincono con una buona difesa è altrettanto possibile vincerli senza che nessuno dei tuoi attaccanti concluda la stagione in doppia cifra?

Ciccio Bifera, Pierino Cucchi e Gennaro Monaco (con il messinese Vittorio Torino), pilastri di quel Catania promosso in C1 



DUE PRECEDENTI
Il corpus della nostra analisi è rappresentato dalle dodici stagioni nelle quali il Catania ha concluso il campionato con la promozione. Ebbene, dalla storia rossazzurra son venuti fuori da due periodi diametralmente opposti due altrettanti precedenti. Il primo caso si colloca nella stagione 1948-49, quando il Catania, passato tra le mani di tre tecnici – Giovanni Degni, Oscar Messora e infine il magiaro József Bánás –, conquistò l’agognato salto in Serie B al termine del discusso spareggio di Milano contro l’Avellino. Capocannoniere di quel Catania l’ala bresciana Giovanni Prevosti autore di 7 reti, una delle quali su calcio di rigore.

Cinquant’anni più tardi il secondo ed ultimo precedente, forse ancor più indicativo del precedente. Serie C2 1998-99, campionato vinto dal Catania di Pierino Cucchi con appena un punto di vantaggio sull’FC Messina Peloro del presidente Emanuele Aliotta e, soprattutto, del bomber Vittorio Torino autore di ben 24 reti in 32 gare. Una stagione assai equilibrata, vissuta giornata dopo giornata sul filo di lana, decisa nell’indimenticabile facci a faccia del 25 aprile 1999. Bomber principe di quella squadra Francesco Passiatore, autore in 29 giornate di appena 8 reti, quattro delle quali tra l’altro segnate in una sola partita, precisamente nel 5-2 al Frosinone. Alle spalle dell’attaccante pugliese una vera e propria cooperativa del gol con undici uomini in rete pescati in tutti i reparti. In ordine di reti: con 6 il centrocampista Umberto Brutto e l’attaccante Luca Lugnan; con 5 Roberto Manca; con 4 il centrocampista Igor Marziano; con 3 il mediano palermitano Pietro Tarantino; con 2 i difensori Alessandro Furlanetto e Gennaro Monaco; una a testa per gli attaccanti Gianni Margheriti e Alessandro Costa e per i centrocampisti Matteo Rossi e Francesco Ripaldi. Alle quaranta reti all’attivo si contrappongono le 19 subite (appena una in meno rispetto a Messina e Catanzaro, rispettivamente seconda e terza alla fine del campionato) nelle 34 gare di quel campionato. Merito di una difesa granitica, impostata ad arte dallo stratega Pierino Cucchi, e composta dal portiere taorminese Ciccio Bifera (18 reti incassate in 33 incontri), e dai difensori Alessandro Cicchetti, capitan Antonino Di Dio e dai già citati Furlanetto e Monaco.

Ciccio Passiatore, marcatore principe del Catania 1998-99 con appena 8 reti 



IN ATTESA DEL MIGLIOR RIPA…
Attualmente, in testa alla classifica dei bomber rossazzurri c’è un quartetto, con due reti a testa, composto da un regista (Ciccio Lodi), un trequartista reinventato in mezzala (Andrea Mazzarani), un attaccante esterno (Andrea Russotto) e una seconda punta (Davis Curiale). In attesa delle reti di Ciccio Ripa, autentico “animale” dell’area di rigore con le maglie di Sorrento e Juve Stabia, fino a questo momento a segno soltanto nella gara di Coppa Italia contro l’Akragas, il Catania di Cristiano Lucarelli si muove sulla stessa falsariga di quello di Pierino Cucchi: difesa ferrea (con Pisseri, Aya, Tedeschi e Bogdan ampiamente all’altezza dei predecessori, almeno fino a questo momento) e cooperativa del gol che oltre ai quattro già citati comprende anche Giovanni Marchese, Marco Biagianti e Stefan Djordjevic, tutti a quota una rete.

Obiettivamente, però, è ancora troppo presto per trarre delle conclusioni che potrebbero rivelarsi affrettate o per scomodare formazioni (come quella del 1998-99) che hanno fatto la storia. Gli indizi scovati in questi primi due mesi di campionato portano su quella strada battuta quasi vent’anni fa, ma l’augurio di tutti, ovviamente, è che Ciccio Ripa, entri quanto prima in condizione e che successivamente riesca a scaraventare a ripetizione il pallone nelle reti avversarie. Senza dimenticare i Mattia Rossetti e Zé Turbo, rampolli tenuti in naftalina, con già una rete a testa realizzata nella sagra del mandorlo fuori stagione contro l’Akragas in Coppa Italia.

Ciccio Ripa a segno contro l'Akragas in Coppa Italia 




Nel dettaglio i numeri delle reti segnate e subite e del miglior marcatore di tutte le stagioni che hanno visto il Catania conquistare una promozione:

1947-48 (Serie C): 63 reti segnate, 26 reti subite in 30 gare. Capocannoniere: Giovanni Prevosti con 11 reti.

1948-49 (Serie C): 48 reti segnate, 27 subite in 34 gare. Capocannoniere: Giovanni Prevosti ed Armando Perrone con 7 reti.

1953-54 (Serie B): 54 reti segnate, 31 subite in 34 gare. Capocannoniere: Michele Manenti con 15 reti.

1959-60 (Serie B): 55 reti segnate, 38 subite in 38 gare. Capocannoniere: Adelmo Prenna con 11 reti.

1969-70 (Serie B): 34 reti segnate, 19 subite in 38 gare. Capocannoniere: Aquilino Bonfanti con 13 reti.

1974-75 (Serie C): 57 reti segnate, 21 subite in 38 gare. Capocannoniere: Giampietro Spagnolo con 20 reti.

1979-80 (Serie C1): 36 reti segnate, 23 subite in 34 gare. Capocannoniere: Marco Piga con 12 reti

1982-83 (Serie B): 38 reti segnate, 21 subite in 40 gare (spareggi compresi). Capocannoniere: Aldo Cantarutti con 11 reti.

1994-95 (CND): 50 reti segnate, 15 subite in 34 gare. Capocannoniere: Beppe Mosca con 20 reti.

1998-99 (Serie C2): 40 reti segnate, 19 subite in 34 gare. Capocannoniere: Ciccio Passiatore con 8 reti.

2001-02 (Serie C1): 46 reti segnate, 27 subite in 38 gare (play-off compresi). Capocannoniere: Eddy Baggio 18 reti.

2005-06 (Serie B): 67 reti segnate, 42 subite in 42 giornate. Capocannoniere: Gionatha Spinesi con 23 reti

2017-18 (Serie C): 11 reti segnate, 2 subite in 8 gare. Capocannoniere: Russotto, Lodi, Curiale e Mazzarani con 2 reti*
*Campionato in corso