Cosi di Catania (Calcio): mia figlia Carola e quel fantastico gol alla Juventus

20 dicembre 2009: Izco brucia Cannavaro e realizza il gol vittoria del Catania a Torino (Foto: Tutto il Catania minuto per minuto)

20 dicembre 2009: Izco brucia Cannavaro e realizza il gol vittoria del Catania a Torino (Foto: Tutto il Catania minuto per minuto) 

Nuovo appuntamento con i 'cosi catanisi' di Alessandro Russo. All'interno le immagini della gara con la voce di Angelo Patané

Buongiorno, buongiorno.
In contrapposizione ai ritmi vorticosi dei giorni nostri, codesta rubrica -che porta il nome di “Cosi di Catania (calcio)”- vuol essere un elogio alla lentezza. Qua dentro si parla di tante cose astratte e d’una cosa concreta, che poi è una sfera di cuoio tappezzata di rossazzurro che per novanta minuti e rotti rotola dentro un’ampia distesa erbosa. È da tantissimo tempo che il rotolamento di questa palla per metà colorata “come la lava dell’Etna e per l’altra metà dal nostro mare“ si ripete. Più precisamente il rito va avanti una domenica in pieno centro cittadino, propriamente in piazza Spedini, e sette giorni oltre in qualche altro rettangolo verde che trovasi su o giù per il globo italico. Ordunque, nell’attimo in cui credevo d’essere giunto in qualche modo al momento clou dell’articolo, mi accorgo piuttosto che non so come andare avanti.

Perdindirindina: sto qui seduto in casa con la faccia rivolta sullo schermo d’un p.c. e con le mani che saltellano su di una tastiera e intanto, sotto i miei occhi, incessantemente presente e passato continuano a rincorrersi. D’un tratto, poi, accade un fatto meraviglioso: la mia piccola Carola, di cinque anni, s’avvicina e mi chiede di sospendere tutto. Deve chiedermi una cosa importante.
«Papà, ma di cosa sono fatte le nuvole ? » domanda amabilmente mia figlia.
«Dentro le nuvole –la stringo a me e le rispondo – ci sono tutti i nostri ricordi, per questo quando ci fermiamo a pensare alle cose del passato, gli altri ci dicono che abbiamo la testa tra le nuvole. »

Con Carola in braccio, mi affaccio alla finestra e punto lo sguardo verso il Cielo. Repentinamente rivedo in un lampo immagini di più di otto anni fa e che appartengono alla mia storia personale. Sono le quattro e trenta del pomeriggio del venti dicembre duemilaenove e io, seduto in poltrona nel salotto di casa, sono in fibrillazione cardiaca parossistica davanti a una tivù. Il motivo di quest’esagerata concitazione riguarda la rappresentativa dell’elefante rossazzurro che milita in A per il quarto anno di fila ma ha accaparrato finora pochissimo fieno in cascina. In virtù dei nove miseri punticini raggranellati, la truppa di Pulvirenti, Lo Monaco e Mihajlovic (e un po’ pure mia) occupa l’ultimo posto in graduatoria. Ora, all’interno dello stadio “Olimpico” e opposta alla vecchia Signora nerobianca, indossa una casacca tutta rossa e se la sta giocando alla pari.
«Ci sono meno dodici gradi centigradi, -ecco a cosa sto pensando- il terreno è ghiacciato e mancano quindici minuti alla fine. Stiamo uno a uno con la Juventus a Torino: va benissimo così».


Mariano Izco in azione a Torino (Foto: Tutto il Catania minuto per minuto) 



Pervaso da una agitazione simil-elettrica, mi tocca però uscire concitatamente di casa. In poco più d’un batter d’occhio dovrò raggiungere la sede dell’accademia nazionale degli acconciatori misti di Catania in centro, in via Guzzardi 9/B. Sta colà per aver inizio la presentazione editoriale di “Musica dei saloni, suoni e memorie dei barbieri di Sicilia”, una pubblicazione curata da Gaetano Pennino e Maurizio Piscopo.

Alle quattro e quaranta pm, in auto sulla circonvallazione, mi raggiunge un sms dell’amico Roberto Quartarone che così recita: «Ale, rimbalzano contro un muro elefantiaco tutti i tiri della vecchia zebra, compreso un colpo di testa di Legrottaglie a botta sicura, appena salvato da Spolli, di testa. Stiamo sempre uno a uno».

Cinque minuti dopo, sintonizzato sulle frequenze di radio Telecolor, percorro viale Vittorio Veneto in direzione sud; mi trovo all’altezza di Piazza Michelangelo quando vengo rintronato da una voce amica. «Eppure adesso – come una mitragliatrice ecco Angelo Patanè – ci aspettiamo un’importante inversione di tendenza nel piano dei risultati. A proposito si può fare, può fare il Catania, Izco…Izco, gol… gol…gol…gol…gol….gol…. Izco-Un gol incredibilissimo. Izco… incredibile…. Il tocco di Plasmati, tacco a seguire e incredibilissimo. Il Catania è passato in vantaggio».



Accosto sulla mia destra, dò un lungo colpo di clacson e alzo le braccia in Cielo. Passa qualche secondo e sopraggiungono due nuovi sms dell’infaticabile Roberto Quartarone. «A tre minuti dalla fine, nel momento di maggior spinta della Juve, il motorino Izco si è proposto nella miglior giocata di tutta la sua vita. Con un’azione irresistibile ha recuperato palla al limiti dell’area di rigore e imbeccato Plasmati poco oltre la linea del centrocampo. Dopo aver raccolto il passaggio di ritorno, Marianito ha trovato davanti a sé un lungo corridoio, ha tagliato fuori l’intera retroguardia juventina ed è volato davanti a Manninger per infilzarlo in diagonale. Hurrà ! Ale, abbiamo battuto i gobbi a Torino. Non succedeva da più di quarantasei anni !»
Giunto in via Guzzardi, parcheggiata l’automobile, mi pareva di camminare sulle nuvole.


20 dicembre 2009 JUVENTUS-CATANIA 1-2
17. giornata campionato nazionale serie A

JUVENTUS Manninger; Caceres, Cannavaro, Legrottaglie, Grosso; Tiago (66’ Giovinco), Felipe Melo (33’ Salihamidzic), Marchisio; Diego, Amauri (70’ Del Piero), Trezeguet. All. Ferrara.

CATANIA Andujar; Alvarez, Silvestre, Spolli, Capuano, Carboni, Ledesma (60’ Izco), Biagianti, Martinez, Llama (78’ Bellusci), Morimoto (69’ Plasmati). All. Mihajlovic.

ARBITRO: Pierpaoli di Firenze

RETI: Martinez (su rigore) al 23', Salihamidzic al 66', Izco all'87'




Alessandro Russo. Medico ortopedico catanese, insegna scrittura creativa e recensisce libri. Autore di Angelo Massimino, una vita per (il) Catania. Geo Ed., 2007 e di Il Russo-azzurro Algra Ed, 2016, coautore di Tutto il Catania minuto per minuto. Geo Ed, 2010. Suoi racconti e saggi sono stati pubblicati in Musica dai saloni, suoni e memorie dei barbieri di Sicilia (2009), Serenate al chiaro di luna (2011) e Merica, Merica. Viaggio verso il nuovo mondo (2015). È il curatore dell’Antologia dei racconti sul Calcio Catania (AA.VV Geo Ed.2017)