Catania per 4 anni di fila in terza serie: ha fatto peggio solo Attaguile

L'organico del Catania 1990/91, l'ultimo ad iniziare la 4a stagione di fila in terza serie

L'organico del Catania 1990/91, l'ultimo ad iniziare la 4a stagione di fila in terza serie 

Precluso il ripescaggio in B, gli etnei segnano il secondo record negativo di permanenza in C. Il confronto con le altre epoche.

L’amara eliminazione ai rigori contro il Siena, nel ritorno della semifinale dei playoff, costa al Catania la permanenza in terza serie per il quarto anno di fila. Si tratta di un filotto negativo secondo solo a quello del periodo che va dal 1987 al 1993, in cui la militanza in tale livello calcistico (l’allora C1) si prolungò per ben sei stagioni consecutive.
Dopo la retrocessione d'ufficio del 2015, conseguenza dell'inchiesta sui "Treni del gol", per due anni la compagine di via Magenta, impegnata sul fronte della riorganizzazione societaria, non è riuscita ad andare oltre una salvezza stentata ed un anonimo campionato concluso con l’eliminazione al primo turno dei playoff. Al terzo tentativo la squadra dell’Elefante ha sfiorato l’impresa, contendendo il primo posto al Lecce per tutta la regular season ed uscendo a testa alta e con tanti rimpianti nella coda di stagione.
Al di là delle considerazioni sul blasone e sulla grandezza della piazza, nonché sulla conclamata passione della tifoseria, il fatto che la “casa” naturale del Catania non sia questa, ma una categoria su base nazionale e non interregionale (perlomeno la Serie B), è testimoniato dalla storia e dalle statistiche dei campionati rossazzurri. Su 72 stagioni disputate, infatti, più della metà (47) sono state vissute in A (17) e B (30). La terza serie, nelle sue diverse espressioni (la vecchia serie C, la serie C1 e la Lega Pro), è stata "frequentata " 19 volte. Concludono l'excursus 4 campionati di serie C2 e 2 nelle serie dilettantistiche (una in Eccellenza e l'altra nel C.N.D).

RIPESCAGGIO, NESSUNA POSSIBILITA’
La cadetteria, non conquistata quest'anno sul campo, non potrà essere acciuffata neanche approfittando dei guai che potrebbero incombere su diverse società di Serie B (come Bari, Foggia e Cesena), gravate da problematiche di natura economica e/o giudiziaria. In base ai criteri di ripescaggio stabiliti dalla Federazione con il Comunicato Ufficiale n. 54 dello scorso 30 maggio, la società etnea sarebbe esclusa in virtù del punto D4 dell’allegato, che preclude il ripescaggio ai club che hanno scontato nelle stagioni sportive 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018 sanzioni per il mancato pagamento, nei termini prescritti, degli emolumenti dovuti ai tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo o delle ritenute IRPEF, o dei contributi INPS o del Fondo Fine Carriera relative ai suddetti emolumenti. Il Catania ha infatti subito un punto di penalizzazione per irregolarità amministrative sia nella stagione 2015/16 che in quella 2016/17.
Un vero peccato, in quanto la sommatoria dei tre criteri (Classifica finale dell’ultimo campionato; Tradizione sportiva della città; numero medio degli spettatori allo stadio nelle ultime stagioni) avrebbe fatto scattare in pole il sodalizio rossazzurro, che tra l’altro si è anche messo alle spalle la preclusione derivante dai “Treni del gol” (il divieto di ripescaggio per illecito sportivo è circoscritto alle sanzioni scontate nelle ultime due stagioni, 2016/2017 e 2017/2018, mentre il Catania ha scontato la propria penalizzazione nella stagione 2015/2016).

LA LUNGA AGONIA DELLA GESTIONE ATTAGUILE
Come anticipato in premessa, soltanto in un’altra circostanza i rossazzurri sono rimasti nel terzo livello del calcio italiano per più di tre stagioni. Si tratta del “sessennio” che ebbe inizio nel 1987, a seguito della retrocessione dalla Serie B alla Serie C1 del club di proprietà, in quel momento, di Angelo Massimino. Il Cavaliere, dopo aver provato in estate a rilanciare la squadra, ringiovanendola ed affidandola all’emergente Jaconi, passò la mano in autunno alla cordata politico-imprenditoriale capeggiata da Angelo Attaguile. Proprio quest’ultimo, con una gestione fallimentare (due sesti posti come miglior risultato), non riuscì a riportare il Catania nell’élite del calcio nazionale ed anzi aggravò la situazione debitoria della società. Il ritorno di Massimino nell’estate del 1992 non bastò a scongiurare la mannaia della Federazione, che l’anno dopo con un abuso di potere fece ripartire la squadra etnea dall’Eccellenza (all’epoca il sesto livello delle competizioni calcistiche dello Stivale).

ANNI ’70: CON MASSIMINO UNA RISALITA IMMEDIATA ED UN’ALTRA A DIR POCO SOFFERTA
Nelle altre due occasioni in cui il Catania è naufragato in C provenendo dalla serie cadetta, la permanenza non si è protratta per più di tre stagioni. L’anno dopo la retrocessione del 1973/74, la formazione guidata da Rubino in panchina e dai “gemelli del gol” Ciceri-Spagnolo in campo riconquistò immediatamente la B.
Più complicato il percorso dopo la caduta in terza serie al termine del campionato 1976/77: analogamente a quanto accaduto nella stagione appena conclusa, per due anni di fila gli etnei lottarono fino alla fine per la promozione, venendo beffati in extremis dalla Nocerina (nello spareggio di Catanzaro) e dal Pisa (nello scontro diretto all'Arena Garibaldi alla penultima giornata). Il sospirato ritorno nel calcio che conta si celebrò in quel di Reggio Calabria nel terzultimo atto della Serie C1 1979/80, con De Petrillo al timone.

I PRIMI TRE ANNI DI STORIA…E GLI ULTIMI DI UN INSEGUIMENTO INIZIATO NEL 1993
Circoscritte in un triennio anche le due altre epoche di militanza in terza serie. La prima ebbe inizio nel 1946, anno di fondazione della matricola 11700. Il Catania cominciò la propria storia dalla Serie C perché era quella la categoria in cui avevano militato la stagione precedente le due società locali (Virtus Catania e Catanese Elefante) la cui fusione diede vita il 24 settembre 1946 al sodalizio tuttora in vita. Dopo un primo anno di transizione, la compagine etnea vinse il campionato 1947/48 garantendosi la permanenza nella nuova Serie C e l’anno dopo riuscì a ripetersi, soffiando la promozione in B all’Avellino attraverso la prima battaglia sportivo-giudiziaria della propria storia.
Il secondo periodo riguarda invece quello vissuto in C1 tra il 1999 ed il 2002. Dopo una lunga e sofferta risalita dagli inferi del dilettantismo, culminata il 25 aprile 1999 nel colpo di testa di Roberto Manca contro il Messina che regalò il ritorno nel terzo livello calcistico sei anni dopo le ingiustizie perpetrate dalla Federazione, la società della famiglia Massimino, dopo un anno di ambientamento nella “nuova” categoria, passò la mano ai Gaucci, i quali sfiorarono subito l’impresa, arrendendosi soltanto al Messina nella finale dei playoff del campionato 2000/01, per poi vincere la medesima lotteria un anno dopo nella doppia sfida col Taranto.

RESOCONTO STATISTICO DEL CATANIA IN TERZA SERIE
6 stagioni: Catania 1987-1993 (Serie C1)
4 stagioni: Catania 2015-2019 (Lega Pro; Serie C)
3 stagioni: Catania 1946-1949 (Lega Interregionale Sud; Serie C); Catania 1977-1980 (Serie C; Serie C1); Catania 1999-2002 (Serie C1)
Una stagione: Catania 1974/75 (Serie C)