Catania, l’impatto con la B è un’incognita: urgono rinforzi

La probabile, ad oggi, formazione del Catania (grafica a cura di Bruno Marchese)

La probabile, ad oggi, formazione del Catania (grafica a cura di Bruno Marchese) 

Buona parte dell’attuale organico non ha mai giocato in B, o ha avuto esperienze poco significative.

Conclusosi positivamente il complesso iter che ha condotto il Catania al ripescaggio in Serie B, è adesso opportuno concentrarsi sulla parte finale della programmazione del prossimo campionato, che in chiave mercato ha visto un comprensibile momento di pausa da parte della società, legato all’attesa della conoscenza della categoria da disputare.
Fino a metà luglio, Lo Monaco ed Argurio stavano costruendo una squadra destinata a puntare alla vittoria del campionato di Serie C. La rosa attuale, sotto il profilo tecnico e regolamentare, è infatti calibrata per la terza serie e saranno necessari dei ritocchi, sebbene i dirigenti a più riprese abbiamo dichiarato di aver puntato sui nuovi acquisti (e sui riconfermati) anche nella futura ottica di un salto di categoria.
Come già evidenziato nell’approfondimento dedicato alle regole sull’organico, il Catania attualmente, al netto dei giocatori fuori dai piani (Marchese, Caccetta, Fornito, Di Grazia, Pozzebon e Ripa) e dei giovanissimi (Biancola, Bonaccorsi, Noce, Papaserio, Schisciano, A.Rizzo, Graziano e Mujkic), vanta in prima squadra una rosa di 21 giocatori, così composta:

PORTIERI: Pisseri, Fabiani.
DIFENSORI: Calapai, Aya, Blondett, Lovric, Silvestri, Ciancio.
CENTROCAMPISTI: Bucolo, Biagianti, G.Rizzo, Lodi, Angiulli, Manneh, Llama.
ATTACCANTI: Barisic, Rossetti, Vassallo, Brodic, Curiale, Marotta.

Sotto il profilo regolamentare, sono occupate 12 caselle over su 18, mentre i due posti dedicati alle “bandiere” dovrebbero essere appannaggio di Biagianti e Bucolo.
E’ evidente che da un punto di vista numerico e tecnico manchi qualcosa, soprattutto in difesa (un centrale mancino ed un terzino sinistro), ma anche un vice-Lodi sulla trequarti, ruolo che sembrava destinato all’obiettivo principe per la Serie C, ovvero il livornese Maiorino.
Al di là delle lacune, che la società provvederà a colmare (magari, anche attraverso qualche reintegro, come quello auspicabile di Di Grazia, che peraltro è under e non occupa alcun posto), occorre valutare la potenziale tenuta dei giocatori a disposizione di Sottil in una categoria superiore. Buona parte di essi, infatti, non ha mai calcato i campi della cadetteria.

Pisseri merita la chance, ma serve un “12” più esperto
Matteo Pisseri è il titolare designato per il delicato ruolo di guardiapali etneo. Il parmense è da anni uno dei profili “top” per la terza serie, ma non ha mai giocato in Serie B. Ragion per cui è probabile, oltreché opportuno, che venga ingaggiato un “secondo” esperto, in luogo dell’under che sarebbe arrivato in caso di Serie C. D’altronde, le caselle over, come già osservato, non mancano. Fabiani potrebbe e dovrebbe restare come terzo portiere.

Calapai e Ciancio, esperienze in chiaroscuro; torna in auge Marchese?
In questo momento il Catania giocherebbe con la seguente linea difensiva titolare, da destra verso sinistra: Calapai, Aya, Silvestri, Ciancio. I due terzini sono gli unici ad avere una significativa, seppur non folgorante, esperienza in cadetteria.
Calapai ha giocato in B nel Modena dal 2013 al 2016, ritagliandosi uno spazio da semi-titolare negli ultimi due campionati, entrambi difficili per i canarini (il primo concluso con una salvezza ai playout contro la Virtus Entella, il secondo con la retrocessione in C). E’ tornato tra i cadetti nella scorsa stagione, dopo il fallimento del Modena, collezionando soltanto 8 presenze nel Carpi a partire dal novembre del 2017. Più risalente l’esperienza di Ciancio, acquistato dal Cittadella nel gennaio 2012 e confermato l’anno successivo, in cui ha fatto il comprimario. Stessa sorte nel 2013/14, annata trascorsa con la maglia della Juve Stabia e conclusa con una retrocessione. Il terzino si è poi rilanciato con buone stagioni in C con le maglie di Cosenza e Lecce, culminate con la vittoria dello scorso campionato (in cui, però, fungeva da rincalzo di Lepore e Di Matteo).
Per quanto riguarda i centrali, la personalità di Aya non è mai andata oltre la terza serie, idem con patate Blondett, mentre Silvestri ha fatto parte, nella veste di riserva, della rosa della Spal che ha conquistato il doppio salto dalla Lega Pro alla Serie A.
Chi potrebbe far valere il proprio curriculum per sperare in un reintegro, tenendo anche conto dell’ampliamento degli over, è Marchese, il quale, ricordiamo, prima di tornare a Catania militava nel massimo campionato con la maglia del Genoa.

Mediana di esperienza e qualità
Trentaquattro primavere sulle spalle, la tenuta fisica non è quella dei tempi migliori, ma di esperienza e classe Marco Biagianti e Ciccio Lodi ne hanno da vendere. Lo hanno dimostrato in terza serie, possono farlo ancora in B. Il capitano ci ha giocato per l’ultima volta tre stagioni fa con la maglia del Livorno; il numero 10 non ci gioca dal gennaio del 2011, ma in compenso fino a due anni fa faceva parte di una squadra della massima serie, l’Udinese. Per il resto, parlano da sole le rispettive carriere.
Chi conosce bene la categoria è sicuramente Peppe Rizzo, che vi ha militato quasi esclusivamente sin dagli esordi con la Reggina nel 2009/10. Per lui 185 presenze in cadetteria, con le maglie di Reggina, Pescara (con cui ha fatto una comparsata in A), Perugia, Vicenza e Salernitana. Più brevi e meno fortunate le esperienze di Angiulli, che ha sempre fatto molto bene in terza serie, mentre in B non è riuscito a “sfondare” con Avellino, Pisa e Ternana (retrocedendo con le ultime due nel 2016/17 e 2017/18).
Per Saro Bucolo l’esordio tra i cadetti rappresenterebbe il punto più alto di una carriera trascorsa sempre tra Serie C e campionati minori.

Esterni offensivi acerbi, eccezion fatta per Llama
Nutrita è la “batteria” di esterni offensivi a disposizione di Andrea Sottil. L’età media, però, è molto bassa e l’unico con una certa esperienza è Cristian Llama, che vanta tredici stagioni consecutive in massima serie dal 2004 al 2017 (in Argentina, Italia e Messico), anche se lo scorso campionato ha militato in squadre di categorie inferiori del proprio paese.
Per il resto, c’è chi la B non l’ha vista mai (Di Grazia e Manneh) e chi l’ha solo “assaporata”. E’ il caso di Barisic e Rossetti, che hanno esordito in prima squadra col Catania nella stagione 2014/15 (con Rossetti che si è tolto la soddisfazione del gol al “San Nicola” di Bari). Toccata e fuga anche per Vassallo, che ha timbrato tre presenze nel 2016/17 con la maglia del Brescia.

Curiale e Marotta in B devono ancora dimostrare il loro valore
Spostandoci nel settore dei “numeri nove”, chi di gavetta in B ne ha accumulata parecchia è Davis Curiale, che totalizzato in tale categoria più di 100 presenze, distribuite tra Vicenza, Cittadella, Crotone, Grosseto, Frosinone e Trapani dal 2008 al 2017. L’altro risvolto della medaglia è rappresentato dal fatto che in nessuna di tali esperienze l’attaccante nato in Germania si è consacrato come titolare ed ha segnato un numero complessivo di gol (23) non particolarmente roboante, in relazione all’impiego.
Molto più breve ed ancor meno intensa la “relazione” tra Alessandro Marotta, l’acquisto più osannato, e la cadetteria. Sul napoletano ha puntato il Bari nell’estate del 2011, dopo la sua esplosione con la maglia della Lucchese in Lega Pro-Prima Divisione. Dopo 18 presenze e 3 reti nel girone d’andata, a partire dal gennaio 2012 Marotta è stato girato in prestito in terza serie per un anno e mezzo, per ritornare nell’organico dei “galletti” nella prima metà della stagione 2013/14, in cui è stato utilizzato come rincalzo. Dal gennaio 2014, l’attaccante si è rilanciato in Lega Pro con le maglie di Grosseto e Benevento, fino all’ultimo positivo biennio trascorso in quel di Siena.
Infine, davvero esigua l’esperienza ad alti livelli del giovane Brodic, che ha all’attivo poche presenze nella massima divisione croata e nella seconda serie belga.

L’esperienza non è un requisito imprescindibile, ma…
A conclusione di questo lungo excursus emerge che, eccezion fatta per alcuni elementi “col pedigree”, per buona parte dell’attuale organico l’impatto con la serie cadetta potrebbe rappresentare un’incognita.
Di per sé potrebbe non essere un grosso limite, come dimostrano i numerosi doppi salti di categoria degli ultimi anni (Frosinone 2013/15, Spal e Benevento 2015/17, Parma 2016/18) o l’impresa sfiorata dal Vicenza ripescato in B nel 2014/15. Ma ognuno di questi casi fa storia a sé ed è legato a fattori che non collimano con l’attuale situazione del Catania: Frosinone e Spal costruirono la loro impresa puntando, dopo la conquista di una promozione sul campo, sulla continuità tecnica, con la conferma dell’allenatore e di buona parte del gruppo della stagione precedente; il Parma approfittò della forza economica della proprietà acquistando giocatori di categoria superiore; anche il Benevento rivoluzionò l’organico, puntando su giovani provenienti dalla massima serie; il Vicenza, vero “caso limite”, fu spinto verso l’alto dalla sapiente guida di Pasquale Marino che valorizzò un gruppo al quale non mancavano elementi di talento (su tutti Di Gennaro).