Catania batte Catania

Il gol annullato a Rapisarda

Il gol annullato a Rapisarda 

Max Licari sulla sconfitta di Trapani. Non il solito Catania, ma nessun dramma. Solo elogi a società e squadra

Sconfitta indolore, anche se il rammarico per il mancato record esiste...

Non è facile trovare sempre le motivazioni giuste, soprattutto quando il tuo avversario ne ha qualcuna in più. Al Catania, sostanzialmente, è quasi sempre riuscito (basti solo pensare al semplice dato statistico relativo al girone di ritorno, riferibile a un quasi "percorso netto" in fatto di vittorie); e ciò va indiscutibilmente a merito di Ferraro e soci. Nell'ultima gara di campionato, nella tana di un Trapani ringalluzzito dalle recentissime "buone nuove" societarie e stimolato dalla possibilità di raggiungere i playoff, purtroppo si è andati in controtendenza, disputando una gara un tantino meno "tosta", meno produttiva in zona rete e incappando nella seconda sconfitta stagionale che impedisce il raggiungimento e l'eventuale superamento del record di punti (89) del Como. Capita. Il rammarico rimane, ma tale prestazione non va minimamente a inficiare il giudizio complessivamente eccellente sulla stagione etnea. Il gol del catanese di nome e di fatto Ciccio Catania a inizio gara, dunque, indirizza un match in cui il Trapani ha profuso maggiore determinazione almeno nell'approccio e che, successivamente, è riuscito a gestire anche con quel pizzico di "mestiere" indispensabile a queste latitudini, tra frequenti interruzioni e ovvi "rallentamenti" delle operazioni di gioco. Nulla di nuovo o particolarmente inusuale, a dir la verità. Certo, l'interpretazione della terna arbitrale sul gol del virtuale pareggio siglato da Rapisarda al 50' risulta assai cervellotica, per non dire al limite dell'assurdo (ipotetico fuorigioco "attivo" di Sarao sul tiro del terzino catanese). Così come addirittura incredibile è il rigore negato ai rossazzurri nel recupero per un fallo di mano evidentissimo in piena area trapanese da parte di un difensore di casa. Direzione punitiva nei confronti del Catania e fra le peggiori "subite" in questa stagione. Evidentemente, a Trapani, ricordando memorabili imprese "sozziane", è destino che gli etnei siano "sfortunati"... Adesso, i rossazzurri dovranno immediatamente resettare questo piccolo passo falso e proiettarsi verso la prima gara della poule scudetto, in programma fra una settimana appena...

Una gara giocata quasi tutta all'attacco ma senza trovare il pertugio giusto

Il 4-3-3 iniziale di Ferraro, con Giovinco e Russotto a sostegno di Sarao e Palermo in mezzo per l'acciaccato Rizzo, sinceramente, non funziona molto contro l'aggressività del Trapani di Torrisi, che ha in Kosovan, Catania e Mascari i propri alfieri. Ed è proprio l'abbrivio iniziale che i granata sfruttano, siglando il gol al 9' con Catania, complice un errore di Giovinco in fase di palleggio e un assetto difensivo un tantino "allegro". Da quel momento in poi, si profilerà un lungo monologo rossazzurro (i granata non produrranno nemmeno un ulteriore tiro verso la porta di Bethers), poco produttivo nel primo tempo, sicuramente più determinato nella ripresa (almeno cinque le nitide occasioni da rete create), grazie al passaggio al 4-2-4 (a un certo punto, quasi tutti gli attaccanti in campo, Lodi in regia e Russotto terzino...) e all'espulsione (incontrovertibile) dell'ucraino Kosovan al 79'. Meglio, dunque, il Catania di De Luca, Litteri, Forchignone e De Respinis rispetto a quello di Giovinco e Palermo, ma tutto sommato non si è trattato di una prestazione memorabile. Attenzione, la compagine di Ferraro non meritava assolutamente la sconfitta e gli evidenti errori arbitrali pesano, tuttavia al Comunale non si è sicuramente presentato il solito Catania e, francamente, dopo un campionato dominato, mai in discussione, vinto con tre mesi d'anticipo e concluso con 31 punti di vantaggio sulla seconda (record), non si può dire che sia sorprendente. Rientra nella "naturalità" delle cose. Basterà soltanto voltare pagina con celerità e tornare "quadrati" alla prossima occasione. Nessun dramma, pertanto, ma solo elogi a una società e a una squadra che hanno onorato la nostra città al massimo grado.

Verso lo scudetto

Il momento è giunto. La società e i tifosi ci tengono. E lo scudetto di categoria è un obiettivo, serio e tangibile. Domenica prossima, presumibilmente al "Massimino" (i lavori relativi al manto erboso, altrimenti, rischierebbero di avere un inizio troppo dilazionato), si giocherà la prima partita del triangolare con il Sorrento e contestualmente lo spareggio Brindisi-Cavese per determinare l'altra vincente di girone da inserire nello stesso triangolare. Una sfida ulteriore per dimostrare la valenza di questo progetto. Let's go, Liotru, let's go!!!