Catania-Viterbese 1-0: le pagelle rossazzurre

Uno dei tentativi di Cristian Llama

Uno dei tentativi di Cristian Llama 

Llama il più convincente, in pochi sopra la sufficienza. Male Di Molfetta, da rivedere Mbendé...e l'episodio del rigore.

FURLAN voto 6: Nel primo tempo è seriamente impegnato soltanto da Tounkara al 15° e respinge prontamente la conclusione dell’avversario. Sul susseguente corner esce coraggiosamente e subisce una botta. Controlla senza problemi il rasoterra di De Giorgi al 19°. Nessuna difficoltà neanche al 53° sul tentativo di Urso da fuori area. Partita nel complesso poco impegnativa per lui.

CALAPAI voto 6,5: Molto attivo nella prima frazione di gioco, durante la quale si rende protagonista di un paio di incursioni interessanti e di altrettanti traversoni. Beneficia dello spostamento sul suo lato di Mazzarani, con il quale denota un’ottima intesa. Nella ripresa, soprattutto dopo il vantaggio, limite le proprie avanzate, eccezion fatta per un inserimento in area al 69°, quando non riesce a servire a dovere Di Piazza.

MBENDE’ voto 5,5: Prima metà di gara difficile per il tedesco, che va in sofferenza con Tounkara, il quale gli sfugge pericolosamente in un paio di circostanze. Anche sulle intercettazioni dimostra di non avere i tempi giusti, facendosi eludere da Pacilli al 10°. Più tranquillo nella ripresa, quando Tounkara non c’è e la Viterbese punzecchia di meno. All’86°, però, rimedia un’ammonizione per un fallo nei pressi della propria area.

SILVESTRI voto 6: Più sicuro del compagno di reparto in marcatura e molto efficace nel gioco aereo difensivo. Al 32° su azione d’angolo tenta inutilmente una sponda per i compagni.

PINTO voto 6: A differenza di Calapai e contrariamente alle attese, spinge poco e tende più che altro ad accentrarsi, ma stavolta in copertura è più che attento. Al 24° subisce fallo nella propria metà campo da Bezzicchieri, provocando l’ammonizione dell’avversario. Chiude la sua gara “sacrificata” con un cross sbagliato all’89°, sintomo di stanchezza.

WELBECK voto 6: Nel primo tempo è appena sufficiente nei duelli a metà campo e quasi per nulla incisivo coi movimenti. Migliora nella ripresa, soprattutto nel finale quando prende il posto di Lodi davanti alla difesa e si trasforma in un muro invalicabile per gli avversari.

LODI voto 6: Di fronte all’abbottonatissimo centrocampo avversario, cerca di partire da dietro per avviare l’azione, senza riuscire a produrre miracoli. Nel secondo tempo guadagna e trasforma il rigore decisivo, per poi commettere qualche errore di troppo in fase di palleggio.
dall’83° RIZZO voto 6: In alcune sue entrate ed in una illogica conclusione da fuori sembra esserci tutta la rabbia per l’epurazione decisa in estate dalla società nei suoi confronti. Camplone avanzava dubbi sulla sua tenuta mentale, ma il giocatore sembra aver risposto bene al reintegro.

LLAMA voto 7: Uno dei più attivi e meritevoli della prima frazione di gioco. Per due volte (al 10° ed al 21°) si rende protagonista di sortite individuali al limite dell’area concluse con tiri calciati purtroppo col piede sbagliato e quindi non pericolosi. Pressa alto e si muove tra le linee di centrocampo ed attacco, provando ad impersonare il ruolo di mezzala offensiva che sembra mancare a questa squadra. Al 37° offre un suggerimento a Di Piazza, consentendo al compagno di puntare l’area avversaria. Cala un po’ nella ripresa, soprattutto quando, in virtù dell’ingresso di Dall’Oglio per Mazzarani, dovrebbe allargarsi sulla sinistra, ma tende a rimanere sempre in posizione accentrata. Prima di uscire è comunque autore di un altro paio di giocate interessanti.
dal 77° DISTEFANO voto 6: Al suo debutto in partite ufficiali con la prima squadra dimostra di non avere alcun timore reverenziale lottando su ogni pallone e pressando come un dannato. Non ha la possibilità di mettere in mostra le sue qualità offensive perché entra in una fase in cui i compagni privilegiano il controllo della situazione.

DI MOLFETTA voto 5: Schierato sulla destra in virtù dell’indisponibilità di Sarno, disputa un primo tempo da dimenticare. Al 2° effettua un retropassaggio rischioso per Mbendé; al 22°, dopo essersi spostato sulla fascia sinistra, non riesce ad approfittare dell’occasione nata da un cross di Mazzarani; al 36° entra in ritardo su un avversario, commettendo un fallo in attacco che gli costa il giallo. L’unica nota positiva arriva in extremis, con un gran cross sul secondo palo intercettato dalla difesa avversaria. Ritornato a destra all’inizio del secondo tempo, non incide fino al 66°, quando prova un bel tiro di esterno dal limite, approfittando di una sponda di Di Piazza. Spostato nuovamente a sinistra dopo l’ingresso di Distefano, è protagonista di una bella azione al minuto numero 84, conclusa però con un tiro dalla distanza a dir poco sbilenco.

DI PIAZZA voto 5,5: La cosa più bella della sua partita è la giocata tentata al 39°, quando al limite dell’area si porta il pallone sul mancino e con un gran tiro a giro centra la traversa. Apprezzabile per i movimenti e l’intesa cercata coi compagni di reparto (si inserisce al 25° sull’invito di Mazzarani, offre una bella sponda a Di Molfetta al 66°); non altrettanto convincente quando si tratta di finalizzare l’azione, come al 37° quando si incarta in area sprecando una ripartenza avviata da Llama o al 74° quando non approfitta di un cross perfetto di Dall’Oglio.
dall’83° CURIALE SV: Gioca una decina di minuti, limitandosi a pressare i primi portatori di palla avversari.

MAZZARANI voto 6,5: In avvio di gara Camplone lo schiera sulla sinistra, ma complici le difficoltà di Di Molfetta decide di adattare lui sulla fascia opposta dopo il primo quarto d’ora. L’ex Salernitana non batte ciglio ed anzi con lui sulla destra Calapai sale in cattedra, sfruttando i suoi suggerimenti per andare al cross. In altre circostanze, come al 22° ed al 25°, si mette in proprio dispensando assist ai compagni in area. Nella ripresa torna a sinistra e sparisce un po’ dai radar. Poco prima di uscire prova un tiro dal limite dell’area.
dal 65° DALL’OGLIO voto 6,5: Grande impatto sulla partita. Gioca nel ruolo di mezzala sinistra ma si trasforma spesso in ala grazie ai movimenti di Llama che gli lasciano campo. Al 70° prova un tiro da fuori, quattro minuti più tardi serve un cioccolatino a Di Piazza. Coniuga il sostegno alla fase offensiva alla consueta grinta in fase di contenimento, che lo porta a rimediare un giallo all’88°.

All. CAMPLONE voto 5,5: Al cospetto di un avversario a dir poco abbottonato, i suoi ragazzi fanno parecchia fatica nella fase iniziale. Con la mossa di invertire Di Molfetta e Mazzarani le cose migliorano e arrivano le prime occasioni, ma alla squadra sembra mancare un finalizzatore degno di questo nome. Pur nell’ambito di una gara giocata con attenzione e con spirito propositivo, la prestazione non ha fatto stropicciare gli occhi come nelle prime due giornate, segno che la spettacolarità dipende molto dalla vena dei singoli. Peraltro, i tre punti sono giunti al cospetto di un avversario non trascendentale, oltre che raffazzonato, e solo in virtù di un calcio di rigore che suscita più di qualche dubbio. Insomma, sia benedetta la vittoria, che fa morale, ma non era proprio questo il modo migliore per dimenticare il passaggio a vuoto di Potenza e sciogliere i dubbi che ancora rimangono sul grado di competitività di questa squadra.

VITERBESE voto 6: Il canovaccio di Lopez è quasi scontato. Formazione ultra-attendista, pronta ad insidiare il Catania con la velocità degli scattisti Tounkara e Pacilli al primo pallone recuperato. Il giochino funziona nei primi minuti, poi gli etnei prendono in mano il pallino del gioco e i laziali, praticamente, non si vedono più dalle parti di Furlan. Onore al merito, però, di una squadra che soccombe solo grazie ad un rigore dubbio e che paga l’assenza di elementi importanti e le precarie condizioni di altri “pilastri” come De Falco e Tounkara, costretti ad abbandonare anzitempo il match. Lopez prova a ruotare tutti gli elementi offensivi a disposizione, ma i subentrati non si dimostrano all’altezza.

Arbitro VIGILE non giudicabile: La sua direzione nel complesso è più che sufficiente. Ma ad incidere in un senso o nell’altro nella sua valutazione è inevitabilmente l’episodio del rigore. Le immagini a disposizione non sono risolutive: la deviazione col braccio di Besea, ammesso che ci sia, non è così netta.