Catania-V.Lanciano: presentazione della gara

Il Catania 2014/15

Il Catania 2014/15 

La presentazione della gara del "Massimino" tra etnei e abruzzesi, prima tappa della scalata verso la A...

La “A” come unico obiettivo
Archiviata, seppur a fatica, l’amara retrocessione dello scorso maggio il Catania riparte da quella Serie B, lasciata trionfalmente il 28 maggio 2006, per riconquistare un immediato ritorno nel gotha del calcio italiano. Un ritorno in cadetteria evitabilissimo la cui speranza è quella che sia solo di passaggio. A differenza di otto anni addietro i rossazzurri si ritrovano nel “purgatorio” calcistico nelle vesti di maggior indiziati per la vittoria del campionato cadetto 2014/15. Non ci saranno i fari (parzialmente) spenti del Catania di Pasquale Marino, Armando Pantanelli, Davide Baiocco, Peppe Mascara e Gionatha Spinesi, ma abbaglianti accecanti di una Mercedes (casa tedesca dominatrice assoluta della F1 2014) affidata ad un altro figlio della generazione CND come Maurizio Pellegrino. Al tecnico siracusano l’arduo compito di centrare il pronto ritorno in Serie A dopo appena un anno: un’impresa in passato mai realizzata. Infatti, sia nel 1955/56, 1966/67, 1971/72 e 198/85 gli etnei non riuscirono a conquistare il pronto ritorno in massima serie dopo la retrocessione della stagione precedente. Un tabù da sfatare.

L’unica certezza, al momento, è la consapevolezza che non sarà per niente facile. Il campionato cadetto, infatti, è assai logorante, come mille trappole diramate lungo il cammino. Un sentiero tortuoso e complicato anche per una formazione costruita soltanto per vincere. L’ “antidoto” è sempre lo stesso: un mix di sacrificio collettivo, lavoro quotidiano, unità di squadra ed umiltà, quest’ultime componenti spesso assenti nella passata stagione. Catania in pole, davanti all’arrembante Bari di Paparesta, le altre neoretrocesse Bologna e Livorno, le ambiziose Latina e Spezia, la matricola Perugia e l’outsider Modena di Novellino, quest’ultima “giustiziere” del Palermo in Coppa Italia.

Prima tappa, o meglio trappola, verso la scalata del Paradiso perduto la Virtus Lanciano dell’ex messinese Roberto D’Aversa: formazione ostica, rognosa ed assai compatta che nel corso della passata stagione ha spesso bazzicato nelle parte alta della classifica, sfiorando la qualificazione ai play-off. Tra l’altro i rossoneri, nel secondo turno eliminatorio della Coppa Italia, hanno dato del filo da torcere al Genoa. Una brutta gatta da pelare: l’avversario giusto per calarsi fin da subito nella nuova dimensione. Il countdown può ripartire. -42 giornate all’Alba: siate folli, siate affamati, siate umili, siate elefanti!