Catania-Sampdoria: presentazione della gara

 

La presentazione della gara pre-pasquale tra rossazzurri e blucerchiati

Pasqua, risurrezione o contestazione?
Reduce da ben sei sconfitte consecutive, otto nelle ultime nove giornate di campionato, il Catania di mister Pellegrino riceve al “Massimino”, nel Sabato che precede la Pasqua, la Sampdoria. Una gara che, ad eccezione dei ritorni degli ex Mihajlovic e Maxi Lopez, appare senza spunti di rilievo: Catania ultimo a -8 dal quart’ultimo posto, Sampdoria tranquilla con una salvezza ormai in tasca da diverse giornate.

Eppure, il turno pre-pasquale sulla carta sorride alla formazione rossazzurra: Livorno e Bologna impegnate in trasferta rispettivamente contro Milan e Juventus, Chievo e Sassuolo a contendersi punti pesanti nello spareggio salvezza del “Bentegodi”. Un calendario pro-Catania che, con una classifica diversa, avrebbe potuto rappresentare una giornata cruciale per la corsa alla salvezza dei rossazzurri. In un campionato così mediocre, infatti, sarebbero bastati quattro o cinque punti in più per poter trasformare la gara contro i doriani in una “gara della vita”, capace di catapultare gli etnei lontano da quell’odioso e fastidioso ultimo posto. Quattro o cinque punti in più e la mente corre a ritroso a rivisitare tutte le tappe della “sacra delle occasioni perdute”. Nonostante le tante difficoltà incontrate, la scarsa vena e un atteggiamento spesso arrendevole, nelle ultime giornate quei punti fondamentali sono stati decisamente alla portata. Evidente sterilità offensiva, condizione mentale precaria (il suicido con Sassuolo e Torino), incapacità di saper affrontare le avversità e anche una buona dose di sfortuna (vedi i legni colpiti contro Parma, Cagliari, Udinese e Sassuolo). Gli ingredienti per una torta indigesta ci sono tutti. Non si tratta di un elenco di alibi ma esclusivamente di rimpianti, perché nonostante la pessima annata questo Catania poteva ancora evitare una retrocessione di cui si attende solo l’ufficialità. Amarezza, infinita.

Ma dal match contro la Sampdoria, al di là di ogni utopistico discorso di salvezza, è lecito aspettarsi una prova d’orgoglio e di carattere, capace di render meno amara la Pasqua dei tifosi rossazzurri. Risurrezione o contestazione? La seconda c’è stata già. In settimana, infatti, al centro sportivo di Torre del Grifo un gruppo di sostenitori etnei ha espresso il proprio dissenso. Retrocedere ci sta, fa parte del gioco, ma infilarsi passivamente non è tollerabile. A Milano, a dir la verità, l’atteggiamento avuto dal Catania è stato diverso rispetto alle giornate precedenti: volitivo ma sempre confinato entro i limiti (soprattutto mentali) di una squadra attanagliata dalla paura di sbagliare. Dopo la contestazione, sarà la volta della risurrezione? Battere la Sampdoria per interrompere questo lungo ed amaro digiuno (ultima vittoria il 3-1 alla Lazio dello scorso 16 febbraio) senza pensare a possibili ed improbabili inserimenti nella lotta per la permanenza, perché, a questo punto della stagione, ulteriori illusioni renderebbero ancor più aspre le delusioni accumulate nell’arco di quest’annata. Solo per la maglia, risorgi Catania: “Siate affamati, siate folli, siate umili, siate elefanti!”